il Comitato Ariacheta aderisce alla RETE della RESISTENZA sui CRINALI

mercoledì 22 settembre 2010

MIni eolico condiviso: a Campiglia Marittima è possibile!

leggiamo su www.greenreport.it del 20 settembre una notizia rincuorante, e ci chiediamo perché non dovrebbe essere possibile applicare una soluzione del genere anche a San Godenzo. Diversamente da come dice e vuol far credere l'ultimo paragrafo dell'articolo, a questo tipo di impianti il Comitato Ariacheta si è sempre dichiarato più che interessato (non sono nocivi per l'ambiente, per l'avifauna, sono direttamente controllati dalla popolazione, non richiedono sbancamenti, non vanno a foraggiare società di dubbia composizione, non creano danni alla salute ecc.ecc., a differenza dell'eolico di grande taglia o industriale). Anzi, vogliamo provare a pensarci concretamente?...



CAMPIGLIA MARITTIMA (Livorno). Si sta consolidando a Campiglia Marittima la prima esperienza nazionale di proprietà diffusa di un impianto di mini-eolico. Per la metà del prossimo mese è prevista la costituzione ufficiale della srl "fischiailvento" e le adesioni sono state aperte a chiunque voglia investire una quota di risparmi di almeno 5.000 €.

Ora i proponenti stanno lavorando sullo Statuto della srl per arrivare al rogito notarile. Le adesioni possono pervenire al coordinatore della iniziativa: sozzi.gino@alice.it La turbina sarà una Libellula 55, l'unica prodotta in Italia nello stabilimento di Prato ed interamente realizzata con componenti nazionali ( www.aria-srl.it).

Il luogo di installazione è stato individuato sul crinale della Cava di Campiglia, a circa 560 m.s.l.m. e di fronte alla costa, dove i venti, già misurati, sono intorno a 6,9 m/sec. su base annua e garantiranno la produzione di circa 160.000 KWh all'anno.

Alla tariffa omnicomprensiva di 30 c€ per KWh e detratti gli oneri assicurativi e di manutenzione l'utile lordo ante tasse si aggirerà su 45.000 €/anno.

La società Cave di Campiglia, proprietaria dell'area ha già dato la propria disponibilità a concedere, a titolo gratuito, il piccolo fazzoletto di terreno necessario alla installazione.

Il Comune di Campiglia è uno dei pochi, in Toscana, che consente l'installazione di mini-eolico senza frapporre ostacoli ed applicando pienamente la legislazione nazionale e regionali. Altrove una iniziativa di questo tipo non sarebbe stata possibile.

Il gruppo di cittadini che ha iniziato il percorso spera di avere un numero sufficiente di adesioni per coprire l'intera spesa di installazione che si aggira su 200.000 €. e quindi arrivare a 40 - 45 sottoscrittori. Questo numero corrisponde non solo alla copertura finanziaria dell'impresa, ma anche, se si considera che 45 famiglie sono circa 135 persone, ai fabbisogni elettrici per uso domestico di tutte le famiglie aderenti.

Insomma ci saranno 45 famiglie che si staccano dal petrolio per l'energia elettrica, guadagnandoci pure. E' il concetto della sussidiarietà, dell'uso secondo del panorama poiché si installa su una cava, della socializzazione della green economy. Insomma se si volesse fare il bilancio ideologico si farebbe il pieno.

Ovviamente ci sono i contrari, come succede sempre quando si parla di fonti rinnovabili, in questa Italia del declino.

martedì 21 settembre 2010

Se lo dice TREMONTI ci crederanno?

Mentre in tutt’italia si moltiplicano i procedimenti in corso per gli affari mafiosi, e in regioni come Molise e Basilicata, ma anche nella Toscana meridionale, la sollevazione popolare dei comitati contro impianti già costruiti e da costruire sono all’ordine del giorno (anche se accortamente taciuta dai media nazionali), ecco che in Mugello tutto tace – ma sappiamo benissimo che c’è chi lavora alacremente per scempiare il nostro territorio, e rovinare per sempre quel poco che ancora si salvava: le aree montane e di crinale. Se costruiranno gli impianti eolici industriali potremo dire addio al turismo e all’agriturismo, al reinsediamento, al recupero dei poderi abbandonati, alla tanto sbandierata sostenibilità in genere, e la montagna diventerà un’area industriale morta e abbandonata da uomini e animali. Con tanta e bella complicità delle nostre amministrazioni.

Per fortuna in tutto questo silenzio ci confortano le dichiarazioni del nostro Ministro per l’economia (fonte: Corriere della sera)

a Cortina d’Ampezzo Tremonti mette in guardia da soluzioni che sembrano facili. Come quella dell’eolico: una «balla», anzi peggio, «uno degli affari di corruzione più grandi» d’Italia. La prova? Semplice, dice il ministro, «vi siete mai chiesti perché in Italia non ci sono i mulini a vento?». Quello dell’eolico è un business ideato da organizzazioni corrotte che vogliono speculare e di cui noi non abbiamo certo la quota di maggioranza.