il Comitato Ariacheta aderisce alla RETE della RESISTENZA sui CRINALI

lunedì 24 maggio 2010

2 giugno 2010 – II camminata dell’Ariacheta Locandina, comunicato stampa, programma, volantino.



Questa è la locandina, e qui sotto potete leggere anche:

1) il comunicato stampa
2) il programma della passeggiata
3) il testo del volantino che abbiamo già iniziato a diffondere.

Grazie a Dimitris (che ha anche curato la grafica) ecco qui i link per aprire i tre documenti nel formato stampabile Pdf - vi invitiamo a salvarli sul vostro computer, a stamparli e diffonderli:

Locandina-II-passeggiata-Ariacheta.pdf

Comunicato-stampa-II-passeggiata-Ariacheta.pdf

Volantino-II-passeggiata-Ariacheta.pdf


1) Il comunicato stampa

Le nostre motivazioni

Perché ripetere la passeggiata sul crinale? Perché la società EDVT (creata da Infrastrutture e sostenuta da Monte Paschi), nonostante le proteste espresse da ALTURA, ASOER, CAI, CNP, Italia Nostra, Mountain Wilderness, ProNatura, WWF, dal Comitato Ariacheta e numerosi cittadini di San Godenzo e del Mugello, continua a voler scempiare un’area protetta di Interesse Comunitario (SIC Muraglione – Acquacheta) costruendo un grande impianto eolico industriale di 14 pale da 3,3 MW ciascuna, in una delle zone più belle dell’Appennino tosco-romagnolo, a meno di 1 km dal Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.
Un tale impianto, oltre a ridurre una delle poche zone integre della provincia di Firenze ad area industriale e degradata, darebbe il via a una serie di altri impianti simili che letteralmente ricoprirebbe l’intero Mugello di pale di grandi dimensioni, snaturando completamente l’area del crinale per un tratto di decine di km.
Il precedente sindaco di San Godenzo ha firmato con leggerezza una convenzione con questa società, senza preoccuparsi di verificare gli esiti che il progetto avrebbe avuto su territorio e abitanti.
Per questo un anno fa, alla presentazione del progetto, è sorto un comitato di cittadini, che cerca in tutti i modi di impedire una follia che non porterebbe alcun reale beneficio energetico (cfr. i dati ufficiali sull’eolico in Italia), ma solo devastazione e speculazione economica. Sul nostro e su altri siti potete trovare tutta la documentazione del caso. (http://ariacheta.blogspot.com - www.viadalvento.org).

In più di un anno di attività il comitato ha raccolto l’appoggio e la solidarietà di Enti e associazioni di livello locale, nazionale e internazionale, tra le quali ricordiamo:
Altura, ASOER, CAI Toscana ed Emilia Romagna, Coldiretti, Comitato nazionale per il Paesaggio, Italia Nostra Toscana ed Emilia Romagna, ProNatura Toscana ed Emilia Romagna, European Platform Against Windfarm, Mountain Wilderness, che saranno presenti alla passeggiata. A queste si aggiungono molte altre associazioni ambientaliste e locali (forniremo elenco aggiornato).

Lo ribadiamo: siamo favorevoli all’eolico, soprattutto quello direttamente gestito da chi abita il territorio, purché rispetti i vincoli esistenti e i danni non superino i vantaggi; siamo contrari alla speculazione indiscriminata, che porta tanti soldi pubblici, sotto forma di finanziamenti, nelle tasche di pochi speculatori. Crediamo che le energie alternative debbano avere un impatto sostenibile, ed essere proprietà di tutti.


2) Programma della giornata

(con l’adesione di: Altura, ASOER, CNP, Italia Nostra Toscana ed Emilia Romagna, Mountain Wilderness, ProNatura Toscana ed Emilia Romagna, WWF Forlì)



Come raggiungerci
Ingrandendo la mappa si può vedere che sulla SS67 (Firenze – Forlì) sul versante toscano, prima di arrivare al passo del Muraglione, c’è una strada bianca (sterrata, ottima) che porta prima alla Fiera dei Poggi, poi alla Colla dei Lastri e quindi, dopo 4 Km, alla Colla della Maestà, (dove c’è il n. cerchiato 22). Si parcheggia nello spiazzo e poi lungo la strada, che è larga. Il ritrovo è alle 9.30, la partenza alle 10 (da Dicomano si arriva in 30’, da Forlì in un’ora).
Attenzione: portate acqua in abbondanza, perché lungo tutto il percorso della camminata non ci sono fonti.

La camminata: incontrare la natura
Dalla Colla della Maestà il percorso è in parte strada sterrata in parte sentiero (in caso di piogge recenti potrebbe esserci fango, e per i meno esperti un bastone sarebbe un valido aiuto), pianeggiante ma con alcuni tratti in pendenza, spesso nel bosco, con radure e panorami di grande bellezza. Si passa dai 1000 m ai 1200 della vetta del Peschiena. La passeggiata dura poco più di un’ora, e noi ci fermeremo a metà per ascoltare cosa ci raccontano gli amici delle associazioni sui pericoli che incombono sul bosco, l’ambiente circostante e gli abitanti.

L’informazione sulle torri
Segnaleremo i punti dove è prevista la collocazione delle singole torri, mentre alla partenza e all’arrivo vi proporremo dei pannelli informativi, che illustrano cifre e misure, cercando di mostrare cosa significa costruire strutture industriali alte 155 metri in mezzo a un bosco, sottoposte all’enorme pressione del vento; proveremo a immaginare le strade di grandi dimensioni, i basamenti di calcestruzzo, le cabine di servizio, l’interramento dell’elettrodotto… Tra gli amici del Comitato saranno presenti esperti dei vari settori, che ci spiegheranno quali sono le problematiche legate a questo tipo di impianto.
E riprendendo a camminare ciascuno, dentro di sé, potrà provarsi a ragionare sui costi di questa energia.

La festa del suono umano
Lungo il percorso per sostenere il nostro umore e attenti a non disturbare troppo gli abitanti del bosco, interverranno amici musicisti che suoneranno e canteranno in acustico - per ricordarci che cosa vuol dire stare nel silenzio e romperlo, per ascoltare tra fruscii e cinguettii suoni lontani, musica e canti. Niente a che vedere con il rumore molesto delle pale, forte come quello di un trattore montato su un palo alto 100 metri…

Arrivo all’anemometro
La fine della camminata coinciderà con l’ora di pranzo (al sacco, ciascuno si porti il suo). È prevista una lunga sosta nella faggeta che sta sotto la cima del Peschiena, dove è piazzato l’anemometro, alto “solo” una sessantina di metri.
In uno spiazzo del bosco, ci sarà la possibilità di suonare, ballare e divertirci, godendo la bellezza e l’integrità del paesaggio.

È consigliato munirsi di teli per sedersi, acqua, un maglione e una giacca contro gli acquazzoni.

In caso di pioggia la camminata sarà annullata, mentre con cielo coperto si deciderà sul momento (per informazioni: Gabriela 328-3818014, Daniele 338-4788019, Elisa 340-3258726, Luca 3898183508).


3) Il volantino

Sì alla responsabilità ambientale!

Nei giornali e nei media finalmente sta emergendo l’aspetto speculativo dei grandi impianti eolici, la truffa a danno di TUTTI i cittadini - perché l’ambiente è di tutti, come lo è il denaro dei finanziamenti. Quella che veniva presentata come un’alternativa energetica pulita si è rivelata un fallimento: i “parchi” eolici si distinguono per resa scarsissima, manutenzione e smantellamento difficoltosi, danni irreversibili al paesaggio e al turismo, infiltrazioni illegali e mafiose, società fallimentari, degrado ambientale e strage dell’avifauna, gravi disagi alla popolazione residente. Mese dopo mese vengono pubblicati nuovi dati e cifre, mentre si moltiplicano i siti, i comitati e le inizative di opposizione: lo testimoniano articoli e trasmissioni che iniziano a mostrare il vero volto di questo brutto sogno da cui ci stiamo svegliando, in Italia come in altri paesi europei.

Lo Stato Italiano nel 2007 prevedeva una potenzialità eolica di 10.000 MW installati on-shore e 2.000 off-shore. In Italia risultano in esercizio a fine 2009 già 4845 MW, che in realtà all’ottobre 2009, considerando tutti gli impianti già autorizzati, lievitavano a 7674 MW. Tuttavia, considerando tutti i pareri ambientali positivi (pareri sostanziali e quindi preludio all’autorizzazione finale) il dato complessivo è pari a oltre 11.000 MW, raggiunti all’insegna di una sostanziale improvvisazione e senza che vi sia mai stata un’effettiva pianificazione, programmazione o analisi preventiva da parte di Stato o Regioni. Ad esasperare questa già sconcertante situazione, premono istanze in istruttoria presso le Autorità preposte per ulteriori 70.000 MW, ad emblema di una situazione inverosimile ma in cui le società maturano diritti giuridici sugli uffici preposti.
Il futuro eolico italiano, a fronte di oltre 10.000 MW di potenza installata, con la spesa spropositata di circa 3,7 MLD di euro all’anno e le note criticità ambientali, contribuirà solo a circa l’1,5% del fabbisogno energetico complessivo nazionale (elettrico, trasporti, civile e industria).

Le grandi associazioni (CAI, Lipu, WWF, la stessa Legambiente) dopo comprensibili esitazioni iniziali prendono una posizione sempre più netta, così come stanno facendo anche le più avvedute forze politiche. A un anno di distanza lo ribadiamo, questo non è che l’inizio dello scontento.

Per la difesa l’Appennino il momento è cruciale: se verranno approvati i molti progetti, il crinale verrà devastato dalla proliferazione incontrollata di larghe strade, elettrodotti, e soprattutto dai giganteschi piloni d’acciaio alti più di 100 m, che sostengono pale rotanti di dimensioni maggiori a quelle di un campo di calcio.

Siamo stufi di dire sempre no!

Quest’anno con la nostra passeggiata vogliamo dire sì:

- sì alle energie alternative, diffuse, intelligenti e di tutti
- sì alla responsabilità ambientale
- sì allo sviluppo sostenibile
- sì alla tutela delle risorse naturali.

I nostri sì devono bastare a bloccare la speculazione sul territorio: i grandi impianti industriali danno tanti soldi – prelevati dalle bollette! – a pochi speculatori, e sfruttando l’immagine dell’eolico come energia pulita sottraggono ai cittadini della montagna il loro territorio, trasformando una fonte di benessere collettivo in danno e disagio. È la nuova strategia di sfruttamento dell’Appennino: i grandi potentati esercitano facilmente pressione sui piccoli comuni del Mugello (Barberino, Scarperia, Borgo, Palazzuolo, Firenzuola, Vicchio, Marradi, San Godenzo, Londa), poco abitati ma con grandi estensioni territoriali sul crinale e di grande rilevanza ecologica.

È l’anno internazionale della Biodiversità: battiamoci perché anche l’eolico, come l’acqua e il fotovoltaico, diventi un’energia davvero compatibile e alla portata di tutti.

Comitato spontaneo Ariacheta - San Godenzo (Fi), 2 Giugno 2010

mercoledì 19 maggio 2010

primo annuncio passeggiata Ariacheta il 2 giugno



Il Comitato Ariacheta, come già l’anno scorso, per il 2 giugno organizza una "Passeggiata Nazionale dell’Ariacheta", sul crinale tra la Fiera dei Poggi e il Monte Peschiena (appennino tosco-romagnolo, passo del Muraglione).
Fino a venerdì 21 raccogliamo adesioni da parte delle associazioni locali (Mugello) e nazionali. Al più tardi lunedì verrà diffuso comunicato con programma.

Per favore fate girare questo messaggio e fateci pervenire adesioni ed ev. logo come allegato e-mail.



Comitato Ariacheta

domenica 16 maggio 2010

Il vento sta cambiando...!?

Cari amici,
avete visto Repubblica-Firenze in edicola oggi? Correte a comprarlo, ci sono due pagine sugli impianti della val di Cecina.

...e due giorni fa, sempre su Repubblica-Firenze, era uscito l'appello del Comitato per la bellezza (lo leggete qui sotto), che riprende in gran parte proprio i nostri argomenti.

...e il Corriere della Sera dell'8 maggio, con niente meno che le firme di Stella e Rizzo (Sgarbi non lo contiamo, si era schierato già da tempo)?! (VA BENE, è solo la Sicilia, ma l'attenzione cresce!)

...e l'Espresso del 30 aprile, con la copertina VENTO DI MAFIA, sullo scandalo eolico in Sardegna?! (VA BENE, è solo la Sardegna, ma in Toscana scandali e corruzioni non ce ne sono mai stati, mai mai mai?!)

COS'E' SUCCESSO? Quale meccanismo è scattato? Sono cambiate, o almeno si stanno ridisegnando, le prospettive politiche? È in corso qualche lotta politica tra titani? Chissà, noi piccolini come siamo non possiamo capirlo. O forse, e sarebbe molto più bello, il mondo civile si è svegliato, e come sta avvenendo per il referendum per l'acqua, si sta accorgendo di avereancora voce in capitolo? Non sappiamo: però forse iniziamo a illuderci che il vento possa cambiare...

Sì, si fa fatica a credere a quello che vediamo, ma che CONTENTEZZA!


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L'eolico solo nei porti e i pannelli in periferia

Repubblica — 13 maggio 2010 pagina 1 sezione: FIRENZE

«I MAXI-impianti eolici e fotovoltaici devono essere pianificati nel pieno rispetto del paesaggio e con operazioni trasparenti». E' l'ultimo appello indirizzato a governo, Regioni, beni culturali e Comuni italiani dal Comitato della bellezza. Un documento sottoscritto da intellettuali, giornalisti e scrittori, fra cui Salvatore Settis e Corrado Stajano, per mettere in guardia le istituzioni dalle «logiche privatistiche e speculative» con cui si stanno diffondendo pale e pannelli. «Il ricorso a fonti rinnovabili - scrivono - e quindi la diffusione di impianti per energia pulita sono più che mai indispensabili e quindi da noi pienamente condivisi. Tuttavia sentiamo la necessità di dire che la diffusione dei parchi eolici, anche dei mega-impianti, sta avvenendo senza pianificazione territoriale, ambientale, paesaggistica, e in modo a volte assai poco trasparente». E secondo il comitato, non solo in Sardegna e Sicilia, ma anche in Toscana, dove il proliferare delle pale «sta manomettendo anche panorami particolarmente belli». Il rischio è di veder deturpato il territorio e l'avifauna. «Tutto - concludono - sta avvenendo in modo disordinato, senza la definizione, d'intesa con le Soprintendenze regionali e di settore, di piani di "compatibilità"». Sbagliata, quindi, «la installazione di maxi-impianti in aree agro-silvo-pastorali». Per l'eolico «si utilizzino i porti, per il fotovoltaico le aree urbane, evitando, ovviamente, i centri storici».

giovedì 13 maggio 2010

Grazie a tutti, al Parco sono arrivate più di 500 lettere e fax!




Cari amici dell'Ariacheta,
scusate il ritardo: speravamo di avere in tempi brevi qualche riscontro da parte del Parco, ma non è stato così - anche perché non è a noi che il Parco deve esprimere i propri pareri - per cui non possiamo darvi altri ragguagli...


Da parte dell’Ariacheta va comunque un sentito ringraziamento a tutti gli amici - e agli amici degli amici - che hanno risposto al nostro appello e inviato fax o firmato lettere. Giunti alla sede di Pratovecchio in tempo per il direttivo del Consiglio del Parco, abbiamo consegnato le ultime all'ufficio protocollo, ed eravamo arrivati a 530.
Il segnale inviato all’Ente è stato massiccio e, come è stato chiaramente sottolineato dal direttore Boscagli in apertura del Consiglio, non sarebbe stato trascurato (come non lo ha infatti trascurato la stampa, vedete qui sopra la pagina del Galletto, il settimanale del Mugello del 24 aprile - cliccandoci sopra la foto si ingrandisce e potete leggere l'articolo).