Si tratta di un atto grave che con un colpo di mano, per altro in nessun modo motivato, elimina uno dei pochi controlli ancora esistenti sul territorio, lascinado mano libera agli interessi delle grandi cordate che operano nel settore delle opere pubbliche.
Tutta la nostra solidarietà a Fabio Zita, il funzionario dell'Ufficio Via di cui negli anni abbiamo imparato ad apprezzare la trasparente integrità, e all'amica Mariarita Signorini di Italia Nostra, che con incessante energia da anni continua a denunciare le losche manovre dietro cui si celano gli speculatori del territorio.
Con delibera del 15 giugno, il governatore compie il "piccolo
golpe" (secondo la definizione di Italia Nostra e ComitatonotunnelTav che
denunciano l'accaduto) e avoca a se stesso le deleghe
Firenze - Cosa succede in Regione Toscana?
Qualcosa che Italia Nostra Firenze giudica "un piccolo golpe". E sono Maria Rita
Signorini, del direttivo nazionale dell'associazione ambientalista, insieme a
Tiziano Cardosi, esponente del ComitatonotunnelTav, a fare emergere la delibera
del 15 giugno con cui il presidente Enrico Rossi toglie all'assessorato
all'ambiente e riserva a se stesso le competenze su Via (valutazione d'impatto
ambientale) e Vas (valutazione ambientale strategica) "peraltro – come
aggiungono Signorini e Cardosi – senza alcuna motivazione".
"E' inquietante perché avviene all'indomani delle dichiarazioni
dello stesso presidente sull'assoluta necessità di procedere con le "grandi
opere" infrastrutturali che interessano massicciamente la Regione, a partire dal
nefasto progetto di sottoattraversamento fiorentino di Tav – spiega la nota
congiunta - non vorremmo che quella dichiarata necessità comportasse lo
svuotamento degli strumenti di controllo e valutazione dei progetti, fra cui
appunto la Via e la Vas".
Ma non basta, come spiegano Signorini e Cardosi. "Nello stesso
momento voci fondate e sempre più insistenti parlano dell’avvenuta rimozione del
Responsabile del Settore regionale competente per la Via, per destinarlo ad
altro incarico". Insomma, quello che preoccupa l'associazione ambientalista e il
ComitatonotunnelTav, è la "desertificazione" che di fatto "sembra essere
praticata in una postazione così importante, che svolge un controllo su permessi
fondamentali per assicurare la sostenibilità delle opere sottoposte a giudizio
degli esperti". E la polemica è inevitabile: fra le cause della decisione del
governatore, i dubbi espressi da Signorini e Cardosi energono chiari. "Forse
applicare le leggi e quegli strumenti di controllo e valutazione, costituiva un
"ostacolo" agli appetiti cementizi? - attaccano - non sarà perché, ad esempio,
con un atto esemplare, basato su pareri tecnici di Arpat e Ministero, il Settore
Via ha dato parere negativo all'utilizzo alla miniera di Santa Barbara del
materiale scavato dalla talpa (Monnalisa) classificato come rifiuto? Questa
classificazione rende impossibile l'inizio dello scavo delle gallerie
fiorentine, dimostrando la falsità delle dichiarazioni di tutti quelli che
vogliono questo progetto ad ogni costo (dall'AD delle ferrovie Mauro Moretti,
all'ex ministro delle infrastrutture Altero Matteoli, all'ex assessore regionale
e attuale responsabile del PD per le infrastrutture e consigliere del Fondo F2i
Riccardo Conti, fino al presidente regionale). Purtroppo i fatti denunciati,
privi di alcuna motivazione, autorizzano domande inquietanti, a cui chiediamo
una risposta".
E di fronte al fatto compiuto, Italia Nostra parla di un vero e
proprio "piccolo golpe": in realtà, si tratta di una competenza propria del
presidente, anche se, vista la delicatezza eell'argomento, forse sarebbe stata
auspicabile una decisione più ... "condivisa".
E dunque? Tutto, per Italia
Nostra e per il Comitato NotunnelTav rimane affidato al consiglio regionale, di
cui si auspica "un sussulto di orgoglio perché fermi questo vergognoso tentativo
di annullare ogni controllo democratico e amministrativo".
©
STAMPTOSCANA
Tav, Rossi esautora Bramerini e dirigente Valutazione ambientale. De
Zordo: "Tutele troppo invadenti per il presidente ambientalista del
fare".
E dunque? Tutto, per Italia Nostra e per il Comitato NotunnelTav rimane affidato al consiglio regionale, di cui si auspica "un sussulto di orgoglio perché fermi questo vergognoso tentativo di annullare ogni controllo democratico e amministrativo".
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STAMPTOSCANA
26 Giugno 2012 11:14
26 Giugno 2012 11:14