il Comitato Ariacheta aderisce alla RETE della RESISTENZA sui CRINALI

giovedì 28 giugno 2012

15 giugno, Regione Toscana: una losca manovra di Rossi

Il Comitato Ariacheta con costernazione apprende della recente manovra del governatore della Regione Toscana (commentata qui sotto dai comunicati che riportiamo).
Si tratta di un atto grave che con un colpo di mano, per altro in nessun modo motivato,  elimina uno dei pochi controlli ancora esistenti sul territorio, lascinado mano libera agli interessi delle grandi cordate che operano nel settore delle opere pubbliche.
Tutta la nostra solidarietà a Fabio Zita, il funzionario dell'Ufficio Via di cui negli anni abbiamo imparato ad apprezzare la trasparente integrità, e all'amica Mariarita Signorini di Italia Nostra, che con incessante energia da anni continua a denunciare le losche manovre dietro cui si celano gli speculatori del territorio.


Con delibera del 15 giugno, il governatore compie il "piccolo golpe" (secondo la definizione di Italia Nostra e ComitatonotunnelTav che denunciano l'accaduto) e avoca a se stesso le deleghe

 Firenze - Cosa succede in Regione Toscana? Qualcosa che Italia Nostra Firenze giudica "un piccolo golpe". E sono Maria Rita Signorini, del direttivo nazionale dell'associazione ambientalista, insieme a Tiziano Cardosi, esponente del ComitatonotunnelTav, a fare emergere la delibera del 15 giugno con cui il presidente Enrico Rossi toglie all'assessorato all'ambiente e riserva a se stesso le competenze su Via (valutazione d'impatto ambientale) e Vas (valutazione ambientale strategica) "peraltro – come aggiungono Signorini e Cardosi – senza alcuna motivazione".

"E' inquietante perché avviene all'indomani delle dichiarazioni dello stesso presidente sull'assoluta necessità di procedere con le "grandi opere" infrastrutturali che interessano massicciamente la Regione, a partire dal nefasto progetto di sottoattraversamento fiorentino di Tav – spiega la nota congiunta - non vorremmo che quella dichiarata necessità comportasse lo svuotamento degli strumenti di controllo e valutazione dei progetti, fra cui appunto la Via e la Vas".

Ma non basta, come spiegano Signorini e Cardosi. "Nello stesso momento voci fondate e sempre più insistenti parlano dell’avvenuta rimozione del Responsabile del Settore regionale competente per la Via, per destinarlo ad altro incarico". Insomma, quello che preoccupa l'associazione ambientalista e il ComitatonotunnelTav, è la "desertificazione" che di fatto "sembra essere praticata in una postazione così importante, che svolge un controllo su permessi fondamentali per assicurare la sostenibilità delle opere sottoposte a giudizio degli esperti". E la polemica è inevitabile: fra le cause della decisione del governatore, i dubbi espressi da Signorini e Cardosi energono chiari. "Forse applicare le leggi e quegli strumenti di controllo e valutazione, costituiva un "ostacolo" agli appetiti cementizi? - attaccano - non sarà perché, ad esempio, con un atto esemplare, basato su pareri tecnici di Arpat e Ministero, il Settore Via ha dato parere negativo all'utilizzo alla miniera di Santa Barbara del materiale scavato dalla talpa (Monnalisa) classificato come rifiuto? Questa classificazione rende impossibile l'inizio dello scavo delle gallerie fiorentine, dimostrando la falsità delle dichiarazioni di tutti quelli che vogliono questo progetto ad ogni costo (dall'AD delle ferrovie Mauro Moretti, all'ex ministro delle infrastrutture Altero Matteoli, all'ex assessore regionale e attuale responsabile del PD per le infrastrutture e consigliere del Fondo F2i Riccardo Conti, fino al presidente regionale). Purtroppo i fatti denunciati, privi di alcuna motivazione, autorizzano domande inquietanti, a cui chiediamo una risposta".

E di fronte al fatto compiuto, Italia Nostra parla di un vero e proprio "piccolo golpe": in realtà, si tratta di una competenza propria del presidente, anche se, vista la delicatezza eell'argomento, forse sarebbe stata auspicabile una decisione più ... "condivisa".
E dunque? Tutto, per Italia Nostra e per il Comitato NotunnelTav rimane affidato al consiglio regionale, di cui si auspica "un sussulto di orgoglio perché fermi questo vergognoso tentativo di annullare ogni controllo democratico e amministrativo".

© STAMPTOSCANA

 


Tav, Rossi esautora Bramerini e dirigente Valutazione ambientale. De Zordo: "Tutele troppo invadenti per il presidente ambientalista del fare".

26 Giugno 2012 11:14

Alta velocità Tav, Rossi esautora Bramerini e dirigente Valutazione ambientale.
De Zordo: "Tutele troppo invadenti per il presidente ambientalista del fare".


Il presidente regionale Enrico Rossi sta mostrando un decisionismo muscolare in materia di "grandi opere" che ci suscita più di un allarme. Prima fa le distinzioni fra ambientalisti "buoni" (lui) e "cattivi" (chi si oppone a un inceneritore, una autostrada, un supertunnel), con una logica del "fare" che prescinde dal merito delle opere e delle motivazioni. Poi, individuando nelle "grandi opere" il motore del futuro regionale, si lamenta che queste vadano troppo a rilento, e sprona tutti ad affrettarsi.

Passando dalle parole ai fatti, con un decreto del 14 giugno, che non riporta alcuna motivazione, toglie la competenza in materia di Valutazione di Impatto Ambientale e di Valutazione Ambientale Strategica a chi ne è naturale depositario, l'Assessore all'Ambiente Bramerini, per riservare a se medesimo l'onere e l'onore di occuparsi direttamente della questione.

Infine rimuove, secondo notizie fondate, il dirigente regionale del settore Valutazioni ambientali, per sostituirlo non si sa con chi. Non è dato conoscere neanche in questo caso le motivazioni di un avvicendamento improvviso e inspiegabile. Evidentemente qualcosa non andava. Il dubbio che ci coglie, vedendo tutto l'insieme, è che quello che non piaceva al presidente Rossi fosse un sistema di regole, di tutele e di valutazioni evidentemente troppo invadente per il suo ambientalismo, più attento al "fare" che all'ambiente.

Il dubbio è che meno si scava (nei progetti, non nei tunnel) e meglio è, che l'importante è aprire cantieri, senza tanti "lacci e lacciuoli". Hai visto mai che su certi terreni Rossi e Renzi, che sono ormai come cane e gatto, sono in realtà più vicini di quanto non si pensi

Gruppo Misto Regione Toscana

Comunicato del 27/06/2012