tag:blogger.com,1999:blog-693964115917631692024-03-13T21:01:38.111-07:00ariachetacomitato spontaneo che si oppone alla costruzione dell'impianto INDUSTRIALE eolico presentato nel comune di San Godenzo, in Toscana, che farebbe scempio del crinale appenninico tra il passo del Muraglione e il monte Peschiena, nell'alta valle dell'Acquacheta e vicinissimo al Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna. Sia chiaro: siamo apolitici e NON SIAMO CONTRARI ALLE ENERGIE ALTERNATIVE! SIAMO CONTRARI ALLA SPECULAZIONE!!!!il "Comitato spontaneo Ariacheta"http://www.blogger.com/profile/13842980272259207644noreply@blogger.comBlogger94125tag:blogger.com,1999:blog-69396411591763169.post-84639750894452484792013-04-29T02:36:00.000-07:002013-04-29T02:44:14.858-07:00DIRIMENTE COMUNICATO DELL'ASSESORE ALL'AMBIENTE<i>Leggiamo con stupore e meraviglia il comunicato appena diramato - e
finalmente! - da Sabrina Freda, un Assessore forte e deciso, che in un
testo chiaro e inequivocabile dà finalmente ragione su tutta la linea
alle proteste e accuse portate avanti in questi anni dal movimento
anti-eolico-industriale, e per di più ringraziando cittadini e comitati per il lavoro di tutela svolto!</i><br />
<br />
<i>Un unico enorme rammarico: peccato che questo accada in Emilia Romagna e non in Toscana.</i><br />
<i>Riportiamo
per intero il comunicato, sperando che sia d'esempio ad altri Assessori
regionali (non toscani, che qui è troppo tardi, visto che è intervenuta
la magistratura) e li aiuti a schiarirsi le idee su cosa voglia dire
fare politica per il territorio, i cittadini e il paese.</i><br />
<i>Già:
attendiamo ancora un comunicato di chiarimento sulla propria posizione
da Anna Rita Bramerini, l'Assessore della Regione Toscana, che da
qualche giorno si trova iscritta nei registri degli indagati per abuso
d'ufficio (sulla torbida vicenda cfr.<a href="http://reteresistenzacrinali.wordpress.com/2013/04/25/si-intorbidisce-la-vicenda-delleolico-toscano-che-vede-coinvolta-anche-lassessore-bramerini/"> </a><a href="http://reteresistenzacrinali.wordpress.com/2013/04/25/si-intorbidisce-la-vicenda-delleolico-toscano-che-vede-coinvolta-anche-lassessore-bramerini/">RRC</a>)
- di certo digrigna i denti nell'ombra, confabulando con i suoi
avvocati, e ci pare la gemella cattiva dell'Assessore dell'ER - nel parere soggettivissimo di
chi scrive, ovviamente - la sorridente Sabrina Freda, che nel
confronto diventa fata buona, protettrice dei nostri boschi, crinali e cascate!</i><br />
<br />
<i>GRAZIE, da tutti noi dei comitati! </i><br />
<i>lv </i><br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-mi27-32tV98/UX49-RYDHUI/AAAAAAAAAII/bOazs3UuXao/s1600/IMG_9017.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="http://3.bp.blogspot.com/-mi27-32tV98/UX49-RYDHUI/AAAAAAAAAII/bOazs3UuXao/s400/IMG_9017.JPG" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il podere di Moia, sotto il crinale dove si voleva costruire il megaimpianto eolico di san Godenzo</td></tr>
</tbody></table>
<br />
FREDA: «NECESSARIA COSTANTE ATTENZIONE AGLI IMPATTI DEGLI<br />
IMPIANTI EOLICI INDUSTRIALI»<br />
<br />
<span style="font-size: x-small;">Come ho già avuto modo di dire, la Regione Emilia-Romagna ha con prontezza attuato</span><br />
<span style="font-size: x-small;">politiche che favorissero i progetti di produzione di energie rinnovabili, in relazione agli</span><br />
<span style="font-size: x-small;">obiettivi fissati per l’Italia nel Protocollo di Kyoto e in coerenza con il “Piano energetico</span><br />
<span style="font-size: x-small;">regionale”.</span><br />
<span style="font-size: x-small;">Importanti risultati sono stati raggiunti con largo anticipo anche per la priorità data al</span><br />
<span style="font-size: x-small;">risparmio energetico e a tutte quelle soluzioni che permettessero di produrre energia in</span><br />
<span style="font-size: x-small;">modo pulito e con il minor impatto possibile.</span><br />
<span style="font-size: x-small;">Il piano regionale stabilisce con chiarezza che la produzione da fonte eolica non è invece</span><br />
<span style="font-size: x-small;">prioritaria per l’Emilia-Romagna proprio per la consapevolezza, dati alla mano, che il</span><br />
<span style="font-size: x-small;">nostro territorio spesso non è sufficientemente ventoso sia per quantità che per qualità dei</span><br />
<span style="font-size: x-small;">venti.</span><br />
<span style="font-size: x-small;">E non solo la pianura ma anche il crinale appenninico.</span><br />
<span style="font-size: x-small;">I dati a consuntivo che giungono dagli impianti realizzati, soprattutto per quelli più</span><br />
<span style="font-size: x-small;">grandi, sono infatti deludenti. Relativamente alle ore dichiarate e certificate in fase di</span><br />
<span style="font-size: x-small;">progetto dalle aziende proponenti, le ore effettive di produzione risultano essere spesso</span><br />
<span style="font-size: x-small;">meno della metà rispetto ai minimi indicati dalla legge regionale.</span><br />
<span style="font-size: x-small;">Proprio per questo vorrei ricordare a chi tenta di interpretare diversamente che il calcolo</span><br />
<span style="font-size: x-small;">delle ore di vento deve essere effettuato “alla massima potenza nominale” e non con il</span><br />
<span style="font-size: x-small;">fuorviante metodo delle “ore equivalenti” in cui tutti i venti, anche quelli non adatti per</span><br />
<span style="font-size: x-small;">intensità e direzione a far funzionare autonomamente le pale, vengono invece conteggiati.</span><br />
<span style="font-size: x-small;">Deve essere quindi garantita una notevole produttività a fronte di un impatto ambientale e</span><br />
<span style="font-size: x-small;">paesaggistico comunque certo.</span><br />
<span style="font-size: x-small;">Abbiamo visto in questi giorni con il passaggio delle enormi pale nel Comune parmense di</span><br />
<span style="font-size: x-small;">Albareto per arrivare all’impianto toscano di Zeri che tipo di danno portano impianti così</span><br />
<span style="font-size: x-small;">sproporzionati e impattanti per aree naturalisticamente delicate e importanti. Sono dovuti</span><br />
<span style="font-size: x-small;">intervenire Consiglio di Stato e poi Carabinieri e Polizia Forestale per bloccare la troppa</span><br />
<span style="font-size: x-small;">fretta di aziende coinvolte in importanti indagini di mafia, a caccia di incentivi in scadenza</span><br />
<span style="font-size: x-small;">e che nulla si preoccupano delle esigenze delle popolazioni. Un cantiere che proseguiva</span><br />
<span style="font-size: x-small;">addirittura di notte nonostante lo stop della magistratura, dopo aver devastato boschi e</span><br />
<span style="font-size: x-small;">strade con metodi che si commentano da soli.</span><br />
<span style="font-size: x-small;">Un riferimento imprescindibile non può che essere quello della legalità e della massima</span><br />
<span style="font-size: x-small;">trasparenza, anche nella valutazione degli accordi dei singoli Comuni con le aziende,</span><br />
<span style="font-size: x-small;">ricordando allo stesso tempo che il Consiglio di Stato ha messo la parola fine a qualsiasi</span><br />
<span style="font-size: x-small;">“mercanteggiamento” possibile sulle compensazioni ambientali, che non vanno intese</span><br />
<span style="font-size: x-small;">come una risorsa economica da destinare a piacere, ma appunto una mitigazione dei danni</span><br />
<span style="font-size: x-small;">che la “Conferenza dei Servizi Regionale” (e solo in quella sede!) programma per ridurre</span><br />
<span style="font-size: x-small;">l’impatto sui territori. Misure non esclusivamente economiche, ma che devono essere</span><br />
<span style="font-size: x-small;">obbligatoriamente richieste alle ditte proponenti anche sotto forma di interventi diretti e</span><br />
<span style="font-size: x-small;">lavori di ripristino.</span><br />
<span style="font-size: x-small;">L’attenzione dell’Assessorato Regionale all’Ambiente è quindi altissima per i progetti in</span><br />
<span style="font-size: x-small;">fase di approvazione, come ad esempio quello presentato per il Passo del Santa Donna tra</span><br />
<span style="font-size: x-small;">Borgo Val di Taro e Bardi (PR), dove sono ben 9 le pale da 150 metri previste, dopo che in</span><br />
<span style="font-size: x-small;">Regione era stato presentato solo un anno fa dalla stessa ditta e per lo stesso luogo un</span><br />
<span style="font-size: x-small;">progetto da 3 pale e che aveva visto gli uffici competenti richiedere ben 46 integrazioni e</span><br />
<span style="font-size: x-small;">chiarimenti.</span><br />
<span style="font-size: x-small;">Dubbi emersi allora sull’impatto delle strade per trasportare gli enormi aerogeneratori su</span><br />
<span style="font-size: x-small;">quelli che adesso sono sentieri escursionistici o piste forestali in zone fittamente boscate,</span><br />
<span style="font-size: x-small;">sui dati degli anemometri incompleti ed errati, sull’assetto idrogeologico, sull’impatto per</span><br />
<span style="font-size: x-small;">fauna e avifauna e tanti altri aspetti che nel progetto non erano sufficientemente chiari.</span><br />
<span style="font-size: x-small;">Le zone interessate registrano fra l’altro una significativa inversione di tendenza rispetto al</span><br />
<span style="font-size: x-small;">dato storico di spopolamento dell’Appennino, con insediamenti legati al turismo e quindi</span><br />
<span style="font-size: x-small;">al territorio, al paesaggio e all’ambiente.</span><br />
<span style="font-size: x-small;">Basti pensare che la Val Vona e la Val Noveglia sono a livello regionale le valli con la più</span><br />
<span style="font-size: x-small;">alta densità di agriturismi e bed & breakfast. Tante piccole frazioni e villaggi si sono</span><br />
<span style="font-size: x-small;">ripopolati con importanti recuperi dei borghi storici, con rilancio delle attività artigianali</span><br />
<span style="font-size: x-small;">locali legate all’edilizia di qualità. La politica tenga quindi conto della sua funzione</span><br />
<span style="font-size: x-small;">fondamentale di programmazione e pianificazione del territorio, non contraddicendo se</span><br />
<span style="font-size: x-small;">stessa proprio dove importanti risultati sono stati ottenuti. Impianti industriali così</span><br />
<span style="font-size: x-small;">sproporzionati e impattanti sarebbero incompatibili con quelle esemplari realtà.</span><br />
<span style="font-size: x-small;">Altro criterio da non dimenticare è quello della tutela della salute, secondo la logica della</span><br />
<span style="font-size: x-small;">prevenzione con le massime precauzioni possibili. Se da un lato non sono ancora certificati</span><br />
<span style="font-size: x-small;">in Italia i possibili danni di suoni e soprattutto degli infrasuoni, va ricordato che in altri</span><br />
<span style="font-size: x-small;">Paesi la cosiddetta “Sindrome da pala eolica” è scientificamente accertata e di conseguenza</span><br />
<span style="font-size: x-small;">la realizzazione degli impianti prevede vincoli molto più stringenti, soprattutto per quanto</span><br />
<span style="font-size: x-small;">riguarda la distanza da qualsiasi casa abitata o da allevamenti e stalle. Nel dubbio deve</span><br />
<span style="font-size: x-small;">prevalere prima di tutto la cautela.</span><br />
<span style="font-size: x-small;">Voglio quindi tranquillizzare i cittadini, ringraziandoli per il ruolo fondamentale di</span><br />
<span style="font-size: x-small;">vigilanza civica che hanno assunto con la formazione dei vari comitati, confermando il</span><br />
<span style="font-size: x-small;">mio forte impegno a favore dell’ambiente montano e dei suoi abitanti.</span><br />
<br />
<i>Sabrina Freda – assessore regionale all’Ambiente e alla Riqualificazione urbana </i><i>dell'Emilia Romagna</i>il "Comitato spontaneo Ariacheta"http://www.blogger.com/profile/13842980272259207644noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-69396411591763169.post-54180890283429790842013-04-16T06:16:00.000-07:002013-04-16T10:39:28.725-07:00<div style="color: #6aa84f; text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><b>ULTIME MA NON DEFINITIVE</b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-t786otVsoB4/UW2MaiNct6I/AAAAAAAAAH4/rmy8wcnGFa0/s1600/orvieto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="220" src="http://4.bp.blogspot.com/-t786otVsoB4/UW2MaiNct6I/AAAAAAAAAH4/rmy8wcnGFa0/s400/orvieto.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
Come comitato contro l'eolico aderente alla Rete della Resistenza sui Crinali, sabatro 13 aprile abbiamo partecipato alla manifestazione di Orvieto, ed è stata un'uscita dopo diverso tempo di silenzio. Il comitato esiste, ma non è attivo (è piuttosto dormiente, come certe gemme sui tronchi degli alberi). A Orvieto abbiamo incontrato vecchi amici e nuovi oppositori a progetti di impianti eolici sempre più mostruosi e devastanti, come quello sul monte Peglia, proprio di fronte alla città, dove si vorrebbero costruire pale da 150 m. Abbiamo potuto ringraziare per il loro incessante lavoro di questi anni Carlo Ripa Di Meana, Oreste Rutigliano, Rosa Filippini, i "nostri" Mariarita Signorini e Alberto Cuppini.<br />
<br />
Sia quindi concessa <u>qualche considerazione rivolta a chi vuole sapere quale sia la situazione qui</u>.<br />
Anche se in taluni frangenti la situazione resta e forse diviene sempre più drammantica, col passare degli anni però sembra diventare per gli speculatori/proponenti sempre più difficile/ambigua, da un lato perché stanno per chiudere i rubinetti dei finanziamenti a pioggia, che tanto hanno eccitato loschi figuri del passato remoto e più prossimo, dall'altro perché le popolazioni, i media (ormai anche la RAI) e le amministrazioni pubbliche (a Orvieto erano numerosi i sindaci in opposizione agli impianti) si stanno rendendo conto, sulla pelle degli sfortunati che si sono ritrovati le mega turbine tra capo e collo, che forse farne a meno non è poi così male:<br />
<br />
- nessuno spreco di risorse pubbliche<br />
- nessuna devastazione di territori vocati alla conservazione dell'ambiente naturale <br />
- nessun crollo di valore di terreni e proprietà <br />
- nessuna ecatombe di volatili e fuga di abitanti selvatici <br />
- nessuna patologia neurologica per gli abitanti umani<br />
- nessuno scempio agli occhi e al portafoglio dei cittadini italiani.<br />
<br />
Il male, questo si sta capendo, non è necessario. Tra parentesi, un amico che lavora nel settore dell'energia internazionale (quelle grosse società che comprano e vendono gas petrolio eccetera agli Stati) mi raccontava che se si va a guardare I DATI ITALIANI SUL CONSUMO NEL 2012, la crisi ha arrestato i consumi industriali molto più di tutti i protocolli e investimenti sulle alternative. Visto che la produzione dell'intero paese è in stallo, IN ITALIA SI CONSUMA MOLTA MENO ENERGIA DI PRIMA - peccato che si dimentichino tutti di dirlo. Certo, la corsa alle energie alternative non si deve fermare, ci sono troppi iinteressi in ballo, è la tassa invisibile che tutti noi dobbiamo pagare a quest'epoca decadente (dopo la TAV, l'ILVA, e la catena è lunga, e per me arriva fino a Gioia Tauro).<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-2yWEMscnZ3U/UW1Kce0vW_I/AAAAAAAAAHo/xYKlP6AeG5c/s1600/Sangodenzo+e+Montaonda.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="http://4.bp.blogspot.com/-2yWEMscnZ3U/UW1Kce0vW_I/AAAAAAAAAHo/xYKlP6AeG5c/s400/Sangodenzo+e+Montaonda.JPG" width="300" /></a></div>
<br />
Per quanto riguarda il nostro giardinetto di San Godenzo, la situazione è ferma ormai da tempo, e a tutti gli osservatori sembra sempre più inverosimile che il proponente (la società Infrastrutture) voglia adeguare il progetto a alle richieste avanzate in sede VIA, pur senza che esso sia stato bocciato. Un'importante figura dell'amministrazione pubblica in un colloquio privato ha dichiarato che, ricapitasse un progetto eolico, qui più nessuno, per l'amor di Dio, ne vorrà sapere nulla. Abbiamo avuto fortuna, e l'aiuto di tanti amici (loro sanno). Ci sono dunque buone possibilità che San Godenzo resti un paesino ridente, sotto il Passo del Muraglione, certamente con tutti i suoi piccoli e numerosi problemi, ma non quello di essere sovrastato dalle gigantesche e fragorose pale della speculazione.<br />
<br />
guardate qui cosa succede a <a href="http://reteresistenzacrinali.wordpress.com/2013/04/16/brutale-arrembaggio-eolico-a-zeri-per-riuscire-a-terminale-limpianto-entro-il-30-aprile-ed-ottenere-cosi-i-certificati-verdi/#">ZERI</a> (e non è che l'inizio!), cosa abbiamo scampato!<br />
lv<br />
<br />
il "Comitato spontaneo Ariacheta"http://www.blogger.com/profile/13842980272259207644noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-69396411591763169.post-56767845956800254682013-04-10T07:15:00.000-07:002013-04-10T07:17:10.253-07:00<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<b>Il comitato aderisce alla manifestazione e invita tutti a partecipare</b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
cliccate sul manifesto per ingrandire l'immagine </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<b><br /></b></div>
<div class="separator" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;">
<img border="0" height="640" src="http://2.bp.blogspot.com/-hu6wMQil8nw/UWVy-D8OlfI/AAAAAAAAAHY/vd4lBMD5Dao/s640/manifesto.jpg" width="460" /></div>
<br />
<br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<br />il "Comitato spontaneo Ariacheta"http://www.blogger.com/profile/13842980272259207644noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-69396411591763169.post-5815312237384646762013-01-23T06:00:00.002-08:002013-01-23T06:00:34.654-08:00ANCORA EOLICO? GRAZIE, BASTA COSI'!<span id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6221" style="font-family: Arial; font-size: x-small;"></span><br />
<div class="yiv2047283970MsoNormal" id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6237" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6221" style="font-family: Arial; font-size: x-small;"><span id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6236" style="font-family: 'Arial', 'sans-serif'; font-size: 13pt;"><em id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6260">riceviamo e pubblichiamo:</em></span></span></div>
<div class="yiv2047283970MsoNormal" id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6237" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<br /></div>
<br />
<div id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6278">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<span style="font-size: large;">
</span><span id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6221" style="font-family: Arial; font-size: x-small;">
<div align="center" class="yiv2047283970MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: 'Arial','sans-serif';"><em><strong>Comunicato
stampa</strong></em></span></span></div>
<div class="yiv2047283970MsoNormal" id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6220" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<b><span style="font-family: 'Arial', 'sans-serif'; font-size: 13pt;"> </span></b></div>
<div class="yiv2047283970MsoNormal" id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6223" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<b id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6254"><u id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6253"><span id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6252" style="font-family: 'Arial', 'sans-serif'; font-size: 13pt;">Appello</span></u></b><b id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6235"><span id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6234" style="font-family: 'Arial', 'sans-serif'; font-size: 13pt;"> ai partiti e ai
candidati delle associazioni ambientaliste</span></b><span id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6233" style="font-family: 'Arial', 'sans-serif'; font-size: 13pt;"> <strong id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6232">Italia
Nostra, Amici della Terra, Mountain Wilderness, Comitato Nazionale per il
Paesaggio, Comitato per la Bellezza, Altura, Movimento
Azzurro:</strong></span></div>
</span><span id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6221" style="font-family: Arial; font-size: x-small;"></span><br />
<div class="yiv2047283970MsoNormal" id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6237" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<br /></div>
<div class="yiv2047283970MsoNormal" id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6237" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<br /></div>
<div class="yiv2047283970MsoNormal" id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6237" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6221" style="font-family: Arial; font-size: x-small;"><span id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6236" style="font-family: 'Arial','sans-serif'; font-size: 13pt;"><em id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6260">Roma,
23 gennaio 2013</em> - In un recente comunicato stampa ANEV (Associazione
nazionale energia del vento) e Legambiente si stracciano le vesti, perché i
risultati delle Aste competitive al ribasso pubblicati dal GSE,
preannuncerebbero effetti lesivi per il settore che potrebbe vedere da
quest’anno il volume dei suoi affari diminuito del 75%. E’ successo che una
quota del contingente previsto nelle Aste non è stato assegnato perché molti
produttori non hanno potuto concorrere alla gara in quanto privi
dell’affidabilità patrimoniale necessaria a ottenere il credito bancario
richiesto.</span><span id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6238" style="font-family: 'Arial', 'sans-serif'; font-size: 13pt;"> Il che equivale a
una implicita ma inequivocabile dimostrazione del caos e della approssimazione
che aveva caratterizzato fino a ieri l’“assalto alla diligenza” degli incentivi
concessi alle energie rinnovabili, prelevandoli disinvoltamente dalle tasche
degli italiani.</span></span></div>
<span id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6221" style="font-family: Arial; font-size: x-small;">
<div class="yiv2047283970MsoNormal" id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6239" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-family: 'Arial', 'sans-serif'; font-size: 13pt;"> </span></div>
<div class="yiv2047283970MsoNormal" id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6241" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6240" style="font-family: 'Arial', 'sans-serif'; font-size: 13pt;">Al contrario, la
notizia è stata accolta con soddisfazione da tutte le associazioni ambientaliste
e dai movimenti spontanei che da anni combattono per ostacolare l’aggressione
selvaggia al territorio e la irreversibile degradazione del valore identitario
dei paesaggi italiani causate dalla selva di aerogeneratori che stanno sorgendo
ovunque, anche in zone non favorite da una sufficiente ventosità, a esclusivo
vantaggio di improvvisati ( e a volte anche malavitosi) produttori e dei loro
accoliti. Nessuno è contrario, in linea teorica, al ricorso a fonti di energia
“pulite” e rinnovabili; ma molte sono le perplessità sulle politiche messe in
atto fino ad oggi in tale ambito, per quel che riguarda i costi e i benefici
economici delle soluzioni adottate, l’eccesso di incentivazioni concentrate
sulle rinnovabili elettriche con la sproporzionata proliferazione delle torri
eoliche e dei pannelli fotovoltaici, la scarsa attenzione, in concreto, alle
rinnovabili termiche, all’efficienza energetica, al risparmio, nonostante le
riconosciute potenzialità di questi settori. La stessa Strategia Energetica
Nazionale ha reso evidente che l’incidenza dell’eolico industriale sulla
produzione di energia elettrica rimarrà comunque irrilevante. Tale da non
giustificare i danni gravissimi che esso provoca all’ambiente naturale e al
patrimonio culturale della Nazione. Senza parlare poi dei costi pesanti per
l’intera comunità, in un momento di crisi. Per gli incentivi alle rinnovabili
elettriche sono stati sottratti ai portafogli degli italiani </span><span id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6245" style="font-family: 'Arial', 'sans-serif'; font-size: 13pt;">circa11
miliardi, per il solo anno 2012. E il prelievo proseguirà per 20 anni con oltre
12 miliardi all’anno (6,7 per fotovoltaico e 5,8 per le altre FER, tra cui
l’eolico in misura prevalente).</span><span style="font-family: 'Arial', 'sans-serif'; font-size: 13pt;"></span></div>
<div class="yiv2047283970MsoNormal" id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6242" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-family: 'Arial', 'sans-serif'; font-size: 13pt;"> </span></div>
<div class="yiv2047283970MsoNormal" id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6244" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6243" style="font-family: 'Arial', 'sans-serif'; font-size: 13pt;">In un successivo
documento pre-elettorale redatto da Legambiente, WWF e Greenpeace si chiede, tra
molte altre cose, che il prossimo Governo torni a favorire oltre ogni misura i
produttori di energia eolica e fotovoltaica; la richiesta è sostenuta da un
ricatto occupazionale più che dubbio e attraverso affermazioni avventate che
sfiorano il terrorismo. Secondo gli estensori l’aver finalmente cominciato ad
imporre regole ragionevoli al settore delle energie rinnovabili soffocherà <i id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6262">l’unica speranza di futuro per l’Italia</i>.
Le associazioni e i movimenti che sottoscrivono il presente documento su questo
punto pensano esattamente il contrario e chiedono invece alle forze politiche di
impegnarsi per azzerare ulteriori incentivi a nuovi o rinnovati impianti
eolici.</span></div>
<div class="yiv2047283970MsoNormal" id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6263" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-family: 'Arial', 'sans-serif'; font-size: 13pt;"> </span></div>
<div class="yiv2047283970MsoNormal" id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6264" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<b><span style="font-family: 'Arial', 'sans-serif'; font-size: 13pt;">Altura</span></b></div>
<div class="yiv2047283970MsoNormal" id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6265" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<b><span style="font-family: 'Arial', 'sans-serif'; font-size: 13pt;">Amici della
Terra</span></b></div>
<div class="yiv2047283970MsoNormal" id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6266" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<b><span style="font-family: 'Arial', 'sans-serif'; font-size: 13pt;">CNP – Comitato
Nazionale per il Paesaggio</span></b></div>
<div class="yiv2047283970MsoNormal" id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6267" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<b><span style="font-family: 'Arial', 'sans-serif'; font-size: 13pt;">Comitato per la
Bellezza</span></b></div>
<div class="yiv2047283970MsoNormal" id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6268" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<b><span style="font-family: 'Arial', 'sans-serif'; font-size: 13pt;">Italia
Nostra</span></b></div>
<div class="yiv2047283970MsoNormal" id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6269" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<b><span lang="EN-US" style="font-family: 'Arial', 'sans-serif'; font-size: 13pt;">Mountain Wilderness Italia</span></b></div>
<div class="yiv2047283970MsoNormal" id="yui_3_7_2_1_1358942100765_6270" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<b><span lang="EN-US" style="font-family: 'Arial', 'sans-serif'; font-size: 13pt;">MovimentoAzzurro</span></b></div>
</span>il "Comitato spontaneo Ariacheta"http://www.blogger.com/profile/13842980272259207644noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-69396411591763169.post-39363176691367704442012-12-17T08:24:00.001-08:002012-12-17T08:24:58.467-08:00BUON NATALE A TUTTI?!?<div class="msg-body inner undoreset" id="yui_3_7_2_1_1355752043137_26198" role="main">
<div id="yiv453384593">
<div id="yui_3_7_2_1_1355752043137_26197">
<div id="yui_3_7_2_1_1355752043137_26196">
<span id="yui_3_7_2_1_1355752043137_26195" style="font-family: Arial; font-size: x-small;"><i>Riceviamo dall'eroico Cuppini, e prontamente pubblichiamo </i></span></div>
<div id="yui_3_7_2_1_1355752043137_26196">
<span id="yui_3_7_2_1_1355752043137_26195" style="font-family: Arial; font-size: x-small;"><i>(Grazie Alberto)</i></span></div>
<div id="yui_3_7_2_1_1355752043137_26196">
<span id="yui_3_7_2_1_1355752043137_26195" style="font-family: Arial; font-size: x-small;"> </span></div>
<div id="yui_3_7_2_1_1355752043137_26196">
<span id="yui_3_7_2_1_1355752043137_26195" style="font-family: Arial; font-size: x-small;">Ieri sono stato a trovare il buon Romanelli a
Casoni. Da casa sua si vedono benissimo anche le nuove 17 pale eoliche
montate al Carpinaccio, in provincia di Firenze. Dopo sono andato a vederle da
vicino e, mentre mi recavo là, ho visto che hanno montato anche le pale nuove a
monte Galletto, sul crinale parallelo a quello di Casoni, più a
ovest.</span></div>
<div id="yui_3_7_2_1_1355752043137_26200">
<span id="yui_3_7_2_1_1355752043137_26199" style="font-family: Arial; font-size: x-small;">14 pale del Carpinaccio sono densamente
accalcate sul crinale in direzione est ovest (saranno contenti i
migratori) tutte sopra al borghetto di Peglio (dove ci saranno presto
problemi di salute, se qualche abitazione è ancora abitata tutto l'anno. Altre 3
sono isolate su un poggiolo vicino, lontano dalle case. Nonostante dovrebbero
avere la stessa potenza (circa) di quelle di Casoni, mi sembrano molto più alte
(qualcuno è in grado di dirmi esattamente quanto sono alte?) ma soprattutto sono
molto più raggruppate. Fermarsi al centro dell'impianto dà VERAMENTE una grossa
sensazione di angoscia. In zona, da quegli stessi colli, si possono scorgere
anche la discarica ed una grossa estensione di pannelli fotovoltaici sul
fianco di una collina. Poco lontano, sempre in comune di Firenzuola, c'è lo
scempio della cava di Sasso di Castro, una montagna ormai ridotta alla metà di
com'era prima. Insomma: un disastro. Se qualcuno vuole andare a vedere, per
rafforzarsi nelle sue idee e/o per convincere i dubbiosi, si può
accomodare. Consiglio di fare delle foto e prego di mandarmele. Le più
suggestive le vorrei pubblicare sul sito della RRC. </span></div>
<div id="yui_3_7_2_1_1355752043137_26210">
<span id="yui_3_7_2_1_1355752043137_26209" style="font-family: Arial; font-size: x-small;">Al monte Galletto le pale mi sembrano di dimensioni
simili a quelle di Casoni, come la potenza. Credo che siano della Vestas
(almeno ho visto un furgone con la scritta. Sulle pale non c'è scritto niente).
Forse sono un po' più piccole rispetto a quelle di Piero (mi scusi Piero) ma
sono più tozze, le pale più ampie e decisamente più rumorose, anche se molto
meno rispetto a quelle più piccole di prima della Riva Calzoni. La casa più
vicina alla prima pala è distante 610 metri, ma la casa (oltre ad appartenere,
credo, alla famiglia del proprietario del terreno) è parzialmente riparata da
una collinetta e da un bosco che la preserva in buona parte sia dalla
vista che dal rumore. Le altre pale sono più distanti lungo il crinale verso
Bologna. Il vantaggio, rispetto alla situazione di Romanelli, è che non sono
collocate a raggiera ma si perdono in lontananza dove, credo, non abita nessuno.
E soprattutto sono solo 4. La frazione di Cedrecchia (il ristorante come
punto di riferimento) è ben oltre settecento metri dalla prima pale.
Per questo motivo, subendo l'influsso di una, massimo due pale (la seconda è
ancor più distante) credo che non ci dovrebbero essere seri problemi di salute
per la Sindrome da Turbina.</span></div>
<div id="yui_3_7_2_1_1355752043137_26212">
<span id="yui_3_7_2_1_1355752043137_26211" style="font-family: Arial; font-size: x-small;">Anche perchè, se le pale di Piero
ieri funzionavano, tranne due, molto bene, quelle del Carpinaccio no. Là
c'è molto meno vento. Idem al monte Galletto dove due pale su quattro erano
ferme.</span></div>
<div id="yui_3_7_2_1_1355752043137_26214">
<span id="yui_3_7_2_1_1355752043137_26213" style="font-family: Arial; font-size: x-small;">Al passo della Raticosa, per gradire, ci sono
anche due pale di mini eolico, che non servono a niente, ma, oltre ad
essere bruttissime, non dovrebbero dare particolari fastidi. Però l'effetto
cumulativo delle pale eoliche in una zona relativamente ristretta, comincia a
farsi sentire. Da certe posizioni elevate si possono scorgere tutte le
pale.</span></div>
<div id="yui_3_7_2_1_1355752043137_26216">
<span id="yui_3_7_2_1_1355752043137_26215" style="font-family: Arial; font-size: x-small;">Come sapete, tutta questa fretta a montare pale
eoliche da tutte le parti è dovuta alla fine del vecchio regime incentivante
(generosissimo) dei certificati verdi, che non verranno più assegnati dopo il 31
dicembre di quest'anno. Speriamo che adesso gli speculatori (e i loro amici
nelle pubbliche amministrazioni) si calmino un po'. Ci sarà, per i nuovi
impianti, molto meno grasso che cola a disposizione, e quindi molte meno
possibilità di corrompere tutti.</span></div>
<div id="yui_3_7_2_1_1355752043137_26217">
<span style="font-family: Arial; font-size: x-small;">Ciao. Alberto</span></div>
<div id="yui_3_7_2_1_1355752043137_26217">
<span style="font-family: Arial; font-size: x-small;"> </span></div>
<div id="yui_3_7_2_1_1355752043137_26217">
<span style="font-family: Arial; font-size: x-small;"> </span></div>
</div>
</div>
</div>
il "Comitato spontaneo Ariacheta"http://www.blogger.com/profile/13842980272259207644noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-69396411591763169.post-65670659573749445702012-09-14T01:29:00.000-07:002012-09-14T07:52:51.739-07:00ANEV, quante palle!!!Alcuni amici della Rete ci segnalano un comunicato dell'ANEV, diffuso a mezzo ADN Kronos (la più grande agenzia stampa italiana) e ripreso da varie parti.<br />
Ve lo ritagliamo qui sotto, premurandoci di ricordare che il sig. Mannheimer (al soldo della grande e potente ANEV, associazione dei COSTRUTTORI delle pale eoliche) aveva già più di un annetto fa presentato i risultati di una sua ambiguissima ricerca (se ne era parlato) secondo cui chi abita sotto le pale è - niente meno - contento.<br />
Fossimo il Vernacoliere, si direbbe che le massaie le pale le usano per stenderci il bucato. Ma se vogliamo restare seri ci chiediamo: come mai in TUTTO IL MONDO sorgono questi comitati di rompipalle, che avviano impegnativissime e costose azioni legali contro il disturbo, e per far togliere le pale? Probabilmente facinorosi e teppisti mossi da non si sa bene queli oscure motivazioni (già: chi glielo fa fare?). Vabbe', in questo paese vige la libertà di espressione (per chi ha i soldi), ma far passare il nero per bianco sembra davvero eccessivo. Adesso le pale sarebbero silenziose... (e si guardano bene dal citare i dati tecnici sul rumore prodotto, furboni che sono!)<br />
<br />
Proponiamo come antidoto a tante idiozie alcune righe tratte un articolo tedesco (<span class="yiv1227328869" id="yiv1227328869result_box" lang="it"><span class="yiv1227328869hps"><a href="http://www.windwahn.de/index.php/news/gerichte/enercon-e-82-pulsed-noise" rel="nofollow" target="_blank">http://www.windwahn.de/index.php/news/gerichte/enercon-e-82-pulsed-noise</a></span></span>) segnalato e tradotto da Marco, che invece contengono una importante e interessante novità - il riconoscimento del RUMORE A IMPULSI (un piccolo passettino in avanti verso una normativa più attenta?):<br />
<br />
<i><span class="yiv1227328869" id="yiv1227328869result_box" lang="it"><span class="yiv1227328869hps">Enercon</span>, il <span class="yiv1227328869hps">più grande d'Europa</span> <span class="yiv1227328869hps">produttore di turbine eoliche</span>, <span class="yiv1227328869hps">ha un problema</span>: <span class="yiv1227328869hps">la decisione</span> <span class="yiv1227328869hps">della Corte</span> <span class="yiv1227328869hps">d'appello bavarese</span><span class="yiv1227328869hps"></span> <span class="yiv1227328869hps">a Monaco di Baviera</span> sul<span class="yiv1227328869hps">la</span> <span class="yiv1227328869hps">turbina eolica</span> <span class="yiv1227328869hps">di</span> <span class="yiv1227328869hps">Kienberg</span> <span class="yiv1227328869hps">afferma che il modello di </span><span class="yiv1227328869hps">turbina</span>
<span class="yiv1227328869hps">E 82</span> della Enercon <span class="yiv1227328869hps">emette rumori</span> <span class="yiv1227328869hps">a impulsi</span>. <span class="yiv1227328869hps">Pertanto</span> a <span class="yiv1227328869hps">ogni livello sonoro</span> <span class="yiv1227328869hps">misurato con gli strumenti devono essere aggiunti 3 (</span><span class="yiv1227328869hps">tre) decibel</span><span class="yiv1227328869hps"></span><span class="yiv1227328869hps"></span>.<br /><br /> <span class="yiv1227328869hps">Questa aggiunta (di decibel)</span> <span class="yiv1227328869hps">potrebbe</span> <span class="yiv1227328869hps">seriamente</span> <span class="yiv1227328869hps">mettere in discussione</span> <span class="yiv1227328869hps">qualsiasi sito</span> <span class="yiv1227328869hps">eolico</span> <span class="yiv1227328869hps">in prossimità delle abitazioni</span>. <span class="yiv1227328869hps">Come
precedentemente segnalato,</span> <span class="yiv1227328869hps">la </span></span><span class="yiv1227328869" id="yiv1227328869result_box" lang="it"><span class="yiv1227328869hps">27-esima </span></span><span class="yiv1227328869" id="yiv1227328869result_box" lang="it"><span class="yiv1227328869hps">Divisione</span> <span class="yiv1227328869hps"></span> <span class="yiv1227328869hps">Civile</span> <span class="yiv1227328869hps">della Corte</span> <span class="yiv1227328869hps">di Appello</span> <span class="yiv1227328869hps">bavarese</span> <span class="yiv1227328869hps">ha stabilito l'esistenza del</span><span class="yiv1227328869hps"> rumore</span> <span class="yiv1227328869hps">impulsivo</span> <span class="yiv1227328869hps">e dato ragione </span><span class="yiv1227328869hps">agli oppositori</span> <span class="yiv1227328869hps">della turbina eolica</span> <span class="yiv1227328869hps">in Kienberg</span>
(Baviera).</span></i><br />
<br />
<br />
ed ecco infne le prodezze dichiarate da Togni e compari (<span id="yui_3_2_0_1_1347608091733606" style="font-family: Arial; font-size: x-small;"><a href="http://www.adnkronos.com/IGN/Speciali/Eolico/Laccettabilita-sociale-delleolico-e-vicina-all82-piace-soprattutto-a-chi-ci-convive_313672217407.html" id="yui_3_2_0_1_1347608091733605" rel="nofollow" target="_blank" title="http://www.adnkronos.com/IGN/Speciali/Eolico/Laccettabilita-sociale-delleolico-e-vicina-all82-piace-soprattutto-a-chi-ci-convive_313672217407.html
Ctrl + clic per seguire il collegamento">http://www.adnkronos.com/IGN/Speciali/Eolico/Laccettabilita-sociale-delleolico-e-vicina-all82-piace-soprattutto-a-chi-ci-convive_313672217407.html</a></span>) - vergognoso tutto, ma in particolar modo la coda sullo sterminio degli uccelli, un dramma ecologico poco visibile ma molto rilevante: <br />
<br />
<i>Roma, 7 set. - (Adnkronos) - Si sente spesso parlare dell'eolico come
'nemico' dell'ambiente: rovina il paesaggio, crea problemi all'avifauna e
all'agricoltura. Ma è veramente così? Secondo il presidente dell'<span class="span" id="U313672217407b7C" style="font-weight: bold;">Anev, l'Associazione nazionale energia dal vento</span>,
siamo di fronte "ai falsi miti del nostro mondo" e lo dimostra il fatto
che "non ci sono impianti eolici che abbiano subito un'opposizione
territoriale tanto da non realizzare la costruzione". </i><br />
<i>
</i>
<i>La polemica, dunque, commenta all'Adnkronos, "è più ideologica e
poco legata al territorio come dimostra anche una recente indagine
realizzata dall'istituto Ispo, guidato da Renato Mannheimer, secondo cui
<span class="span" id="U313672217407NAE" style="font-weight: bold;">l'accettabilità sociale dell'eolico è <a href="http://www.adnkronos.com/IGN/Speciali/Eolico/Laccettabilita-sociale-delleolico-e-vicina-all82-piace-soprattutto-a-chi-ci-convive_313672217407.html#" id="_GPLITA_3" style="text-decoration: underline;" title="Click to Continue > by Text-Enhance">vicina</a> all'82%</span>". Un dato che "sostanzialmente è rimasto invariato negli anni". </i>
<i>E non solo: "l'indagine dimostra anche che l'accettabilità cresce
nelle popolazioni che vivono vicino a questi impianti". Secondo Togni,
dunque, "la polemica forte non nasce dal territorio ma da alcuni signori
molto rumorosi, come ad esempio Vittorio Sgarbi" che da anni, ormai,
dichiara guerra alle pale eoliche. </i>
<i>Tra le accuse mosse all'eolico c'è sicuramente anche la <span class="span" id="U313672217407tIE" style="font-weight: bold;">rumorosità</span>:
"è vero che gli impianti sperimentali, all'inizio del 2000, avevano una
rumorosità maggiore ma oggi non è più così. Le macchine moderne, che
rappresentano il 99,5% dell'installato del mondo, non sono affatto
rumorose. Crea molto più problema il traffico in città". </i>
<i>Quanto ai problemi legati all'<span class="span" id="U313672217407U8B" style="font-weight: bold;">avifauna</span>,
purtroppo, spiega Togni, "gli uccelli si scontrano spesso su tutte
quelle che sono le infrastrutture create dall'uomo. Secondo un'indagine
della Commissione Europea, tra i responsabili troviamo al primo posto le
autostrade mentre l'eolico è quasi irrilevante". </i>
<i>Nonostante ciò, "come associazione abbiamo istituito insieme a
Legambiente un osservatorio nazionale sull'avifauna che è partito lo
scorso anno e a breve presenteremo i primi risultati". L'obiettivo,
spiega il presidente Togni, "è avere il minor impatto possibile. Per
questo i nostri associati sono tenuti ad evitare di installare impianti
dove è presente fauna selvatica di pregio o rischio di estinzione". A
fine 2011 la potenza installata ammonta a 7000 Mwatt "e sono 6879 le
pale eoliche in Italia". </i><br />
<br />
Che dire? Invitiamo il signor Togni a presentarsi al convegno di Acquapendente (VT), il 29 settembre, organizzato dal Comitato Nazionale contro Fotovoltaico ed Eolico nelle Aree
Verdi.<br />
Vedremo se saprà convincerci.<br />
<br />
LV il "Comitato spontaneo Ariacheta"http://www.blogger.com/profile/13842980272259207644noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-69396411591763169.post-11286600017334203122012-07-18T08:20:00.003-07:002012-07-18T08:21:23.605-07:00Associazioni, Comitati e cittadini della Toscana vorrebbero che il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi rispondesse ad alcune semplici domande<style>
<!--
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panose-1:2 11 6 4 2 2 2 2 2 4;
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<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt; line-height: 115%;">1 E’ vero che il <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Settore VIA</b> ha attualmente in
istruttoria importanti progetti infrastrutturali per i quali il Governatore
Rossi ha già firmato appositi protocolli d'intesa e ha dichiarato che la
Regione sta lavorando "per
rilasciare i permessi di realizzazione” entro l'estate? </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt; line-height: 115%;">2 E’ vero che tra i
progetti di cui sopra sono comprese le <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Terze
Corsie della A11 e della A1, </b>per le quali la Società Autostrade per
l'Italia ha ripetutamente criticato le osservazioni dell’ufficio VIA regionale
che, se imposte, determinerebbero "costi e impatti sull'esercizio, tali da rendere infattibile
la realizzazione della Terza corsia autostradale "?</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt; line-height: 115%;">3 E’ vero che l'istruttoria tecnica regionale in
materia di VIA relativa alla costruzione della <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">collina schermo di Cavriglia</b> con i materiali del sotto attraversamento
ferroviario di Firenze ha portato a definire tali materiali rifiuti speciali e
che quindi le modalità per il conferimento a Cavriglia dovranno rispettare le norme in materia di
trattamento rifiuti?</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt; line-height: 115%;">4 E’ vero che deve
ripartire il processo di VIA <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">sull'elettrodotto Cavriglia - Monte San
Savino</b> per il quale IL Settore VIA
aveva proposto modifiche sostanziali e migliorative degli impatti devastanti
che avrebbe avuto il primitivo progetto di maxi elettrodotto in aree di grande
pregio ambientale? </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt; line-height: 115%;">5 E’ vero che dopo lo sfruttamento minerario dell’Eni e le
successive richieste di bonifiche, non ancora ultimate, la Regione Toscana ha
rilasciato una cinquantina di autorizzazioni a perforazioni minerarie a
multinazionali estere? </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt; line-height: 115%;">6 Come intende il
Governatore risolvere la questione delle modifiche progettuali <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">all'impianto eolico di Riparbella</b> già eseguite in ASSENZA DI VERIFICA e per la
quale è aperta una indagine della Magistratura? </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt; line-height: 115%;">7 Alla luce di quanto
sopra esposto, cosa pensa di produrre di positivo per la collettività toscana
con la rimozione sostituzione del responsabile del <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Settore VIA Fabio Zita</b> al quale sono riconosciute non solo a
livello regionale, una professionalità e
una grande capacità nella delicata gestione dei processi partecipati? </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt; line-height: 115%;">8 Il Governatore Rossi pensa che i cittadini toscani possano
credere che l’allontanamento forzato del Responsabile del settore VIA sia da
ascrivere esclusivamente ad una "normale riorganizzazione"?</span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<b><span style="color: black; font-size: 10pt;">E proprio riguardo alla
partecipazione democratica abbiamo apprezzato l'enorme mole di lavoro di cui il
Settore Via si è fatto carico, negli anni, per analizzare tutti i progetti
depositati e dare la possibilità di fare osservazioni alle Soprintendenze,
Enti, associazioni ambientaliste, comuni cittadini e associazioni di
categoria. Proprio grazie alla L.R. 40 è
stato permesso ad associazioni e cittadini di poter assistere alle conferenze
dei servizi esterne, un’opportunità che manca in altre regioni. Abbiamo
assistito a decine di Conferenze, in particolare per impianti eolici sui
crinali toscani e delle ragioni confinanti e possiamo dire che la trasparenza e
la scrupolosità dei funzionari degli uffici del Settore, sono stati finora, a
ragione, un punto di forza della Toscana.</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<b><span style="color: black; font-family: Arial; font-size: 10pt;"> </span></b><span style="font-size: 10pt;"> Attendiamo risposte a tutti
questi quesiti e considereremo eventuali
risposte poco convincenti una conferma
di comportamenti poco trasparenti dei quali la
politica dovrà assumersi in toto la responsabilità.</span><span style="color: black; font-size: 10pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt; line-height: 115%;">16 luglio 2012</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt; line-height: 115%;">Italia Nostra</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt; line-height: 115%;"> Comitato contro il
sotto attraversamento TAV di Firenze </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt; line-height: 115%;">Cittadini area fiorentina/Comitati dei cittadini-Firenze</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt; line-height: 115%;">IPC Insieme per
Cambiare Riparbella (Pisa) </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt; line-height: 115%;"> Coordinamento
territoriale no Sat </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt; line-height: 115%;">Gruppo imprenditori
dell’agriturismo Alta Maremma e della Val di Cornia.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt; line-height: 115%;"> <b>Comitato Ariacheta
</b>(San Godenzo Fi)</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt; line-height: 115%;">RRC Rete della
Resistenza sui Crinali alto appennino </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt; line-height: 115%;">Comitato Albegna Viva (Gr)</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt; line-height: 115%;"> Comitato Nazionale contro
il Fotovoltaico e l'eolico nelle Aree Verdi </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt; line-height: 115%;">Coordinamento dei Comitati e associazioni ambientaliste della
Provincia di Grosseto </span></div>il "Comitato spontaneo Ariacheta"http://www.blogger.com/profile/13842980272259207644noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-69396411591763169.post-90295712862338197872012-06-28T22:23:00.001-07:002012-06-28T22:23:53.583-07:0015 giugno, Regione Toscana: una losca manovra di Rossi<a href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=69396411591763169" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"></a>Il Comitato Ariacheta con costernazione apprende della recente manovra del governatore della Regione Toscana (commentata qui sotto dai comunicati che riportiamo).<br />
Si tratta di un atto grave che con un colpo di mano, per altro in nessun modo motivato, elimina uno dei pochi controlli ancora esistenti sul territorio, lascinado mano libera agli interessi delle grandi cordate che operano nel settore delle opere pubbliche.<br />
Tutta la nostra solidarietà a Fabio Zita, il funzionario dell'Ufficio Via di cui negli anni abbiamo imparato ad apprezzare la trasparente integrità, e all'amica Mariarita Signorini di Italia Nostra, che con incessante energia da anni continua a denunciare le losche manovre dietro cui si celano gli speculatori del territorio.<br />
<br />
<span style="font-family: Arial; font-size: x-small;"><strong></strong></span><br />
<h2>
<span style="font-family: Arial; font-size: x-small;"><strong><span id="yui_3_2_0_1_1340946586218182" style="font-family: Arial; font-size: x-small;"><strong id="yui_3_2_0_1_1340946586218181"><h2>
<i style="color: black;">Con delibera del 15 giugno, il governatore compie il "piccolo
golpe" (secondo la definizione di Italia Nostra e ComitatonotunnelTav che
denunciano l'accaduto) e avoca a se stesso le deleghe</i></h2>
<h2 style="color: black;">
<span style="font-size: small;">Firenze - Cosa succede in Regione Toscana?
Qualcosa che Italia Nostra Firenze giudica "un piccolo golpe". E sono Maria Rita
Signorini, del direttivo nazionale dell'associazione ambientalista, insieme a
Tiziano Cardosi, esponente del ComitatonotunnelTav, a fare emergere la delibera
del 15 giugno con cui il presidente Enrico Rossi toglie all'assessorato
all'ambiente e riserva a se stesso le competenze su Via (valutazione d'impatto
ambientale) e Vas (valutazione ambientale strategica) "peraltro – come
aggiungono Signorini e Cardosi – senza alcuna motivazione".</span></h2>
<h2 id="yui_3_2_0_1_1340946586218190" style="color: black;">
<span id="yui_3_2_0_1_1340946586218189" style="font-size: small;">"E' inquietante perché avviene all'indomani delle dichiarazioni
dello stesso presidente sull'assoluta necessità di procedere con le "grandi
opere" infrastrutturali che interessano massicciamente la Regione, a partire dal
nefasto progetto di sottoattraversamento fiorentino di Tav – spiega la nota
congiunta - non vorremmo che quella dichiarata necessità comportasse lo
svuotamento degli strumenti di controllo e valutazione dei progetti, fra cui
appunto la Via e la Vas".</span></h2>
<h2 style="color: black;">
<span style="font-size: small;">Ma non basta, come spiegano Signorini e Cardosi. "Nello stesso
momento voci fondate e sempre più insistenti parlano dell’avvenuta rimozione del
Responsabile del Settore regionale competente per la Via, per destinarlo ad
altro incarico". Insomma, quello che preoccupa l'associazione ambientalista e il
ComitatonotunnelTav, è la "desertificazione" che di fatto "sembra essere
praticata in una postazione così importante, che svolge un controllo su permessi
fondamentali per assicurare la sostenibilità delle opere sottoposte a giudizio
degli esperti". E la polemica è inevitabile: fra le cause della decisione del
governatore, i dubbi espressi da Signorini e Cardosi energono chiari. "Forse
applicare le leggi e quegli strumenti di controllo e valutazione, costituiva un
"ostacolo" agli appetiti cementizi? - attaccano - non sarà perché, ad esempio,
con un atto esemplare, basato su pareri tecnici di Arpat e Ministero, il Settore
Via ha dato parere negativo all'utilizzo alla miniera di Santa Barbara del
materiale scavato dalla talpa (Monnalisa) classificato come rifiuto? Questa
classificazione rende impossibile l'inizio dello scavo delle gallerie
fiorentine, dimostrando la falsità delle dichiarazioni di tutti quelli che
vogliono questo progetto ad ogni costo (dall'AD delle ferrovie Mauro Moretti,
all'ex ministro delle infrastrutture Altero Matteoli, all'ex assessore regionale
e attuale responsabile del PD per le infrastrutture e consigliere del Fondo F2i
Riccardo Conti, fino al presidente regionale). Purtroppo i fatti denunciati,
privi di alcuna motivazione, autorizzano domande inquietanti, a cui chiediamo
una risposta".</span></h2>
<h2 style="color: black;">
<span style="font-size: small;">E di fronte al fatto compiuto, Italia Nostra parla di un vero e
proprio "piccolo golpe": in realtà, si tratta di una competenza propria del
presidente, anche se, vista la delicatezza eell'argomento, forse sarebbe stata
auspicabile una decisione più ... "condivisa". <br />E dunque? Tutto, per Italia
Nostra e per il Comitato NotunnelTav rimane affidato al consiglio regionale, di
cui si auspica "un sussulto di orgoglio perché fermi questo vergognoso tentativo
di annullare ogni controllo democratico e amministrativo".</span></h2>
<h2 style="color: black;">
<div class="yiv1399158985addthis_toolbox yiv1399158985addthis_default_style " style="float: left; width: 240px;">
<span class="yiv1399158985at16nc yiv1399158985at300bs yiv1399158985at15nc yiv1399158985at15t_print yiv1399158985at16t_print"><span class="yiv1399158985at_a11y"></span></span></div>
</h2>
<h2 style="color: black;">
<div style="float: right; text-align: right; width: 400px;">
<span style="font-size: small;">©
STAMPTOSCANA </span></div>
</h2>
<span style="color: black;">
</span><h2>
<br /></h2>
</strong></span><span style="font-size: small;"><a class="yiv1399158985contentpagetitle" href="http://www.perunaltracitta.org/alta-velocita/tav-rossi-esautora-bramerini-e-dirigente-valutazione-ambientale-de-zordo-tutele-troppo-invadenti-per-il-presidente-ambientalista-del-fare" rel="nofollow" target="_blank"><span style="font-size: large;">Tav, Rossi esautora Bramerini e dirigente Valutazione ambientale. De
Zordo: "Tutele troppo invadenti per il presidente ambientalista del
fare".</span></a></span></strong></span></h2>
<span style="font-family: Arial; font-size: x-small;"><strong><span style="font-size: small;">
<h2 class="yiv1399158985article-info-surround">
<div class="yiv1399158985article-info-surround2">
<div class="yiv1399158985articleinfo">
<span class="yiv1399158985createdate">26 Giugno 2012 11:14
</span></div>
</div>
</h2>
<h2 class="yiv1399158985iteminfo">
<span><a href="http://www.perunaltracitta.org/alta-velocita/blog" rel="nofollow" target="_blank"><span style="color: #de510b;">Alta velocità </span></a></span><span style="font-family: georgia, serif;"><span style="font-size: small;"><strong><span style="font-size: small;">Tav, Rossi esautora Bramerini e dirigente Valutazione
ambientale.<br />De Zordo: "Tutele troppo invadenti per il presidente
ambientalista del fare".</span></strong><br /><br />Il presidente regionale Enrico
Rossi sta mostrando un decisionismo muscolare in materia di "grandi opere" che
ci suscita più di un allarme. Prima fa le distinzioni fra ambientalisti "buoni"
(lui) e "cattivi" (chi si oppone a un inceneritore, una autostrada, un
supertunnel), con una logica del "fare" che prescinde dal merito delle opere e
delle motivazioni. Poi, individuando nelle "grandi opere" il motore del futuro
regionale, si lamenta che queste vadano troppo a rilento, e sprona tutti ad
affrettarsi.<br /><br />Passando dalle parole ai fatti, con un decreto del 14
giugno, che non riporta alcuna motivazione, toglie la competenza in materia di
Valutazione di Impatto Ambientale e di Valutazione Ambientale Strategica a chi
ne è naturale depositario, l'Assessore all'Ambiente Bramerini, per riservare a
se medesimo l'onere e l'onore di occuparsi direttamente della
questione.<br /><br />Infine rimuove, secondo notizie fondate, il dirigente
regionale del settore Valutazioni ambientali, per sostituirlo non si sa con chi.
Non è dato conoscere neanche in questo caso le motivazioni di un avvicendamento
improvviso e inspiegabile. Evidentemente qualcosa non andava. Il dubbio che ci
coglie, vedendo tutto l'insieme, è che quello che non piaceva al presidente
Rossi fosse un sistema di regole, di tutele e di valutazioni evidentemente
troppo invadente per il suo ambientalismo, più attento al "fare" che
all'ambiente.<br /><br />Il dubbio è che meno si scava (nei progetti, non nei
tunnel) e meglio è, che l'importante è aprire cantieri, senza tanti "lacci e
lacciuoli". Hai visto mai che su certi terreni Rossi e Renzi, che sono ormai
come cane e gatto, sono in realtà più vicini di quanto non si
pensi</span></span></h2>
</span>
<h2>
Gruppo Misto Regione Toscana</h2>
<h2>
Comunicato del 27/06/2012 </h2>
</strong></span>il "Comitato spontaneo Ariacheta"http://www.blogger.com/profile/13842980272259207644noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-69396411591763169.post-80940428414917372972011-12-20T02:43:00.000-08:002011-12-20T03:14:36.147-08:00Lettera ai Ministri sull'incentivazione all'eolico<p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b><i>(la riportiamo integralmente, perché è anche un importante aggiornamento sulla situazione e sui nuovi equilibri che si stanno delineando)</i></b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b><br /></b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b><br /></b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b><br /></b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b>Alla cortese attenzione di: </b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b><br /></b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b>Corrado Passera, Ministro dello Sviluppo economico, Infrastrutture e Trasporti; </b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b>Corrado Clini, Ministro dell’Ambiente, del Territorio e del Mare </b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b>Lorenzo Ornaghi, Ministro dei Beni Culturali </b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b>Mario Catania, Ministro dell’Agricoltura </b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b>Piero Gnudi, Ministro degli Affari regionali e del Turismo </b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b>Fabrizio Barca, Ministro della Coesione territoriale Vittorio Grilli, Viceministro dell’Economia e delle Finanze</b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b><br /></b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b><br /></b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b><br /></b></p> <p style="text-align: right;margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 10px/normal Helvetica; "><b>Roma 16 dicembre 2011</b></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b>Signori Ministri,</b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b><br /></b></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b>Scriviamo in previsione degli attesi provvedimenti di attuazione del dlgs 28 - 2011, in particolare di quello che riguarderà gli incentivi per gli impianti eolici. Anche se condividiamo la sostanza della riforma che sostituisce i certificati verdi con le aste al ribasso per gli impianti di potenza superiore ai 5 MW e la ridefinizione degli incentivi negli altri casi, restiamo preoccupati per il proliferare di giganteschi impianti eolici nei luoghi più belli e integri d’Italia e temiamo che i tempi e le scelte adottate possano essere inadeguati all’urgenza e alla gravità della situazione. Noi crediamo che, nell’attuale congiuntura economica, la modifica del sistema incentivante debba obbligatoriamente tener conto di alcuni fattori:</b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b><br /></b></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b>- Anche se non riguardano la materia fiscale, gli incentivi alle fonti rinnovabili sono a carico dei contribuenti italiani e delle imprese nazionali nella loro veste di consumatori-utenti: è opportuno dunque che rispondano a criteri di equità e congruità.</b></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b>- nel caso dell’eolico e del fotovoltaico gli incentivi, rappresentano un enorme fiume di danaro proveniente dai contribuenti italiani, che prende la via dei paesi produttori e delle multinazionali".</b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b><br /></b></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b>- l’eccesso d’incentivi a queste due fonti ha penalizzato, nei fatti, la promozione di altre fonti, come quelle termiche, a prevalente tecnologia e produzione italiana e sottraggono necessari finanziamenti alla ricerca scientifica sulle rinnovabili per arrivare alla microgenerazione a vantaggio delle popolazioni e non alle grandi centrali che mantengono un regime di oligopolio</b><span style="color:#ff2a1a;">.</span></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><span style="color:#ff2a1a;"><br /></span></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b>- l’incentivazione agli impianti eolici in Italia è stata fino a oggi la più alta del mondo. Solo per questa ragione è stato conveniente impiantare oltre 5000 torri per una potenza complessiva di 6.000 MW, non certo per la loro produttività. Infatti, la ventosità in Italia si attesta in media sulle 1500 ore/anno ben al di sotto delle 2000 ore/anno ritenute utili per una produzione competitiva. Vi è quindi il rischio palese d’innumerevoli impianti già autorizzati o con pareri ambientali emessi (per quanto opinabili) che rischiano di essere realizzati per ulteriori, quanto ben poco utili, 6000 MW.</b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b><br /></b></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b>- La cronaca giudiziaria ha evidenziato inchieste per speculazioni e malaffare relative a impianti eolici su tutto il territorio nazionale e in particolare nel mezzogiorno. Le Regioni, cui spettava la facoltà d’intervenire con misure urbanistico-territoriali dopo le tardive Linee Guida nazionali in materia, del settembre 2010, sostanzialmente non hanno adottato misure importanti su questo piano, mentre la mole oceanica di progetti già presentati rivendica diritti acquisiti in ordine a qualsivoglia, eventuale approccio in tal senso.</b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b><br /></b></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b>- La speculazione avviene anche a spese del patrimonio culturale collettivo del paesaggio italiano, proprio nei siti dove esso è giunto integro fino ai nostri giorni: sui crinali appenninici, sulle colline, nei luoghi isolati di grande valore naturalistico, dove transitano gli uccelli migratori o si riproducono le specie faunistiche ormai rarissime.</b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b><br /></b></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b>- In molti casi, gli impianti eolici danneggiano pesantemente un altro tipo di green-economy come quella agrituristica o della valorizzazione culturale dei territori che si basa, invece, sulla conservazione e tutela della natura e del paesaggio italico, beni primari che, ci permettiamo di far notare, non potranno mai essere delocalizzati altrove, parte imprescindibile di un auspicabile rilancio della nostra economia, nella misura in cui sarà salvaguardato ciò che ne rimane.</b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b><br /></b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b><br /></b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b></b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b><b>Il Presidente della Repubblica ha esplicitamente parlato, appena pochi giorni fa, di "<i>momento di straordinaria difficoltà</i>" e ha affermato che "<i>siamo arrivati giusto in tempo per evitare sviluppi in senso catastrofico della situazione</i>". Noi sappiamo che il Governo spagnolo, di recente, dovendo affrontare l’analoga emergenza finanziaria, ha rinunciato agli eccessi di prodigalità del proprio sistema incentivante dell’energie rinnovabili con effetti retroattivi, validi cioè anche per gli impianti già in attività. La situazione dei costi di tale sistema in Italia è attualmente ancora più grave di quella spagnola di allora: le ultime stime di fonte AEEG prevedono un esborso annuo, a regime nel 2020, tra i 10 e i 12 miliardi di euro. Considerando anche gli altri oneri da sostenere (in particolare l'adeguamento della rete di distribuzione e la necessità di mantenere gli impianti tradizionali in funzione di back-up degli impianti di produzione non programmabile), stiamo parlando di una cifra abnorme, a carico degli utenti e a vantaggio di una cerchia ristretta di soggetti e società, proprio mentre attraversiamo una crisi economico-finanziaria drammatica.</b></b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b><b><br /></b></b></p><b> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b>Se consideriamo l’obiettivo per cui gli incentivi sono stati introdotti, ovvero l’obbligo comunitario del 20/20/20, occorre prendere atto che l'installazione di impianti fotovoltaici ed eolici nel triennio 2009- 2011 procede a un ritmo ben superiore a quello previsto dal Piano di Azione Nazionale per le Energie Rinnovabili ovvero 12.000 MW di eolico e 8.000 MW di fotovoltaico installati al 2020.</b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b><br /></b></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b>La decisione, assunta quest'anno dal Governo, di aumentare a ben 23.000 MW, entro il 2016 (quindi con 4 anni di anticipo sulle scadenze del 2020), la potenza installata fotovoltaica (con impianti che noi vorremmo vedere collocati esclusivamente nelle aree industriali e sopra ai tetti degli edifici recenti e non su suolo agricolo o in zone di pregio) dovrebbe ragionevolmente compensare la necessità d’installare altri impianti eolici di vertiginosa altezza, che rappresentano la nostra massima preoccupazione dal punto di vista ambientale, paesaggistico e culturale. Gli impianti eolici hanno già causato danni irreparabili in molte zone del mezzogiorno e delle isole e adesso minacciano anche le zone naturalisticamente pregiate del centro-nord.</b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b><br /></b></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b>Tranne sparute eccezioni, per anni la politica si è sottratta a un’oggettiva valutazione di questa sconcertante situazione. Ora confidiamo in questo Governo e nella competenza del Ministro dell'Ambiente Corrado Clini, che ha affermato di recente: "<i>Dobbiamo affrontare la tematica ... tenendo conto che da un lato bisogna assicurare la massima utilizzazione di queste fonti e dall'altra il rispetto degli usi bilanciati del territorio.</i></b><span style="font: 12.0px Times"><b>" e "</b></span><b>.<i>.. nel nostro Paese abbiamo sicuramente problemi sull'eolico perché bisogna anche paragonare il valore economico e ambientale della generazione dell'elettricità da eolico con quello della protezione del paesaggio, prezioso per la nostra economia. Qui dobbiamo essere molto cauti e considerare, anche in questo caso, la possibilità di evoluzioni tecnologiche di energia eolica con minor impatto sul paesaggio.</i>"</b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b><br /></b></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b>Sono affermazioni che condividiamo e di cui vorremmo vedere attuato il senso nell'atteso provvedimento. Ribadiamo che non siamo contrari all’energie rinnovabili, né vogliamo penalizzarne l'uso ragionevole; ma ci opponiamo alle devastazioni che spesso le centrali producono sul paesaggio, "bene comune "che rinnovabile non è</b>; <b>In particolare riteniamo necessario che:</b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b><br /></b></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b>- Si attui, preventivamente, un censimento degli impianti già installati e di quelli già autorizzati su tutto il territorio nazionale.</b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b><br /></b></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><span style="font: 10.0px Times"><b>- </b></span><b>Nel frattempo si proceda a una moratoria, così come sollecitato anche dal Tavolo della domanda di Confindustria nella lettera al Ministero dello Sviluppo Economico dello scorso ottobre, nella quale si parlava, senza mezzi termini, di "<i>rischi di collasso</i>" per il sistema elettrico e della necessità di evitare "<i>una grave debacle per il sistema elettrico ed il sistema industriale italiano</i>".</b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b><br /></b></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><span style="font: 10.0px Times"><b>- </b></span><b>Sia ridotta la soglia degli certificati verdi emessi annualmente, in base a quanto previsto dall’art.148 della Legge finanziaria 2008 che prevede che "<i>il valore di riferimento </i>(fissato da quell’anno a 180 euro al MWh) <i>e i coefficienti...</i>. <i>possono essere aggiornati, ogni tre anni, con Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico</i>..."</b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b><br /></b></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b>- L’installazione di potenziale fotovoltaico eccedente il valore obiettivo proposto all'Unione (8.000 MW, mentre siamo già a quasi 12.000 MW in esercizio) vada a detrazione della quota prevista dal PAN per l'eolico.</b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b><br /></b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b>- Le quote di potenziale eolico da installare annualmente tramite il sistema delle aste al ribasso venga definito dal Governo nazionale, e non delegato alle Amministrazioni periferiche, più facilmente condizionabili dagli enormi interessi in gioco. In ogni caso ribadiamo l’assoluta opportunità e legittimità di tagliare gli incentivi a questa tecnologia, allocabile in aree sempre meno ventose, in ragione del nuovo apporto energetico da fotovoltaico. </b></p></b><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b><b>Altresì, il sistema per gli impianti inferiori a 5 MW deve essere ulteriormente reso garantista poiché tale potenza è di per sé non trascurabile quando si parla d’impianti da fonte rinnovabile. Ne sia un esempio la drammatica deregolamentazione degli impianti eolici e fotovoltaici da 1MW che imperversano in Puglia e Basilicata.</b></b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b><b><br /></b></b></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><span style="font: 10.0px Times"><b>- </b></span><b>Per analoghi motivi, la definizione delle quote regionali di burden sharing prevedano anche delle quote massime per regione, oltre le quali gli incentivi pubblici non dovrebbero essere più assegnati.</b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b><br /></b></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><span style="font: 10.0px Times"><b>- </b></span><b>Si affronti il tema della decarbonizzazione del nostro sistema Paese,</b></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b>partendo da un approccio multidisciplinare, scevro da ideologie preconcette, concertato e soprattutto basato sul maggior valore aggiunto in termini di risultato nella lotta ai gas serra.</b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b><br /></b></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 10.0px Helvetica"><b><br /></b></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Altura </p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Amici della terra </p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Comitato nazionale del Paesaggio </p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Comitato per la Bellezza</p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Italia Nostra </p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">LIPU </p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Mountain Wilderness </p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Movimento Azzurro </p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Terra Celeste </p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">VAS (Verdi Ambiente e Società)</p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times"><br /></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Helvetica">Elenco comitati ed associazioni territoriali che sottoscrivono il documento:</p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Helvetica"><br /></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Comitato Nazionale contro Fotovoltaico ed Eolico nelle Aree Verdi.</p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times"><br /></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Appennino Tosco emiliano-romagnolo e aree limitrofe:</p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times"> Associazione Ornitologi dell'Emilia Romagna (ASOER) </p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Comitato Ariacheta (San Godenzo FI) </p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Comitato Alta valle del Sillaro (BO)</p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Comitato Monte Faggiola (Firenzuola FI) </p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Comitato interregionale salvaguardia Appennino tosco-emiliano-ligure (CISATEL) </p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Comitato Prato Barbieri (Bettola PC) </p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Comitato Tutela Paesaggio di Piacenza Comitato di Sparvo (Castiglione dei Pepoli BO) </p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Comitato per il territorio delle Quattro Province (PC, AL, GE, PV) </p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Comitato Difendiamo la Garfagnana (Casola MS - Minucciano LU) </p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Comitato Salviamo Biancarda e Poggio Tre Vescovi (Verghereto FC, Casteldelci RN, Badia Tedalda AR) </p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Comitato in difesa del paesaggio di Camugnano (BO) </p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Comitato Monte dei Cucchi - La Faggeta (San Benedetto val di Sambro BO) </p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Comitato Bruscoli - La Faggeta (Firenzuola FI) </p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Comitato La luna sul monte (Pontremoli MS) </p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Comitato per la valorizzazione e lo sviluppo sostenibile dell'Appennino pistoiese </p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Comitato Passo delle Pianazze - Case Ini (Farini PC - Bardi PR)</p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times"><br /></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Maremma </p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Comitato GEO - Ambiente & Territorio Monterotondo Marittimo </p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Comitato contro il Mega progetto Poggio Malconsiglio (Riparbella Pisa)</p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times"><br /></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times"></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Alpi liguri: </p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Comitato Pro M. Armetta, M. Dubasso (Alto CN) Comitato popolare Sciancui (Ormea CN) Comitato Mindino Libero (Garessio CN) Associazione Cuneobirding</p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times"><br /></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Marche: </p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Comitato No Megaeolico (PU) Comitato per la difesa del monte Mezzano (Sassoferrato AN) </p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Associazione Sibilla Appenninica</p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times"><br /></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Molise: </p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Comitato pro-tempore La rete contro l'eolico selvaggio e i rifiuti del Molise (136 comitati e associazioni molisane)</p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times"><br /></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Tuscia: </p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Rete di Salvaguardia del Territorio </p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Associazione Alleanza per l'Ambiente - Terra e Natura</p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times"><br /></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Basilicata: </p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Organizzazione lucana ambientalista (OLA) </p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Comitato Ambiente Paesaggio Sicurezza e Salute (Lavello PZ) </p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Times">Città plurale Matera</p><p></p><p></p>il "Comitato spontaneo Ariacheta"http://www.blogger.com/profile/13842980272259207644noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-69396411591763169.post-43554058923210111142011-11-24T13:43:00.000-08:002011-11-25T01:27:46.048-08:00Comunicato dei Comitati Monte Faggiola e Ariacheta<a href="http://1.bp.blogspot.com/-JukzESiux9M/Ts67iUbDe7I/AAAAAAAAAHM/Rvt6q-g7dP4/s1600/valledell%2527acquacheta.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 262px; height: 320px;" src="http://1.bp.blogspot.com/-JukzESiux9M/Ts67iUbDe7I/AAAAAAAAAHM/Rvt6q-g7dP4/s320/valledell%2527acquacheta.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5678682378432904114" /></a><br /><!--StartFragment--> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:19.0pt;mso-pagination:none;mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none"><span style="font-size:12.0pt;"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;">I<span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"> comitati Monte Faggiola e Ariacheta, formati da cittadini dei comuni di Firenzuola e San Godenzo, per contrastare la proliferazione incontrollata degli impianti eolici industriali sui crinali appenninici</span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"><o:p></o:p></span></span></b></span></p> <p class="MsoNormal" style="line-height:19.0pt;mso-pagination:none;mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none"><span><b><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"> </span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"><o:p></o:p></span></span></b></span></p> <p class="MsoNormal" align="center" style="text-align:center;line-height:19.0pt;mso-pagination:none;mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none"><span><b><u><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">esprimono il proprio pieno apprezzamento per l'operato della Regione Toscana</span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"><o:p></o:p></span></span></u></b></span></p> <p class="MsoNormal" align="center" style="text-align:center;line-height:19.0pt;mso-pagination:none;mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none"><span><b><u><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">e denunciano le pubbliche</span></span><span style="mso-spacerun: yes"><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"> </span></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">menzogne di Baronti, presidente di Legambiente Toscana</span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"><o:p></o:p></span></span></u></b></span></p> <p class="MsoNormal" style="line-height:19.0pt;mso-pagination:none;mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none"><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"> </span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"><o:p></o:p></span></span></span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:19.0pt;mso-pagination:none;mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none"><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">dopo avere appreso che nel corso alla trasmissione "Girotondo", andata in onda su TELEIRIDE il 27 ottobre (e tuttora visibile all'indirizzo internet </span></span></span><span style=""><a href="http://www.teleiride.tv/video/girotondo-271011"><span style=""><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">www.teleiride.tv/video/girotondo-271011</span></span></span></a></span><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">) il </span></span><b><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">sindaco di Firenzuola Claudio Scarpelli </span></span></b></span><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">e </span></span><b><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">Piero Baronti, presidente di Legambiente Toscana</span></span></b></span><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">, hanno aspramente e sprezzantemente criticato l'operato dei tecnici della Regione in merito alla Valutazione di Impatto Ambientale che ha espresso parere NEGATIVO sui mastodontici progetti proposti dalla società privata EDVT sui territori dei comuni di Firenzuola e San Godenzo.</span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"><o:p></o:p></span></span></span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:19.0pt;mso-pagination:none;mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none"><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">Nel fervore di propagandare l'innocuità dei progetti da lui sostenuti,</span></span><b><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"> Baronti</span></span></b></span><span><b><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"> non ci ha risparmiato affermazioni false</span></span></b></span><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"> (per chi volesse verificare, al minuto 45.45" della trasmissione in questione): <span class="Apple-style-span" style="font-weight: bold;">ha negato che </span></span></span><b><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">l'impianto eolico industriale di San Godenzo sia sottoposto a vincoli, mentre viene di fatto proposto all'interno del sito di interesse comunitario "SIC Muraglione Acquacheta", facente inoltre parte della Rete Natura 2000 e qualificato dagli strumenti urbanistici comunali e dalla Regione come un'area di transito della fauna migratoria, adiacente al Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi; incomberebbe altresì sulla valle dell'Acquacheta, il cui immenso valore paesaggistico è riconosciuto anche dal Comune</span></span></b></span><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">.</span></span></span><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"><o:p></o:p></span></span></span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:19.0pt;mso-pagination:none;mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none"><span style=" "><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"> </span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"><o:p></o:p></span></span></span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:19.0pt;mso-pagination:none;mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none"><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">I comitati ritengono pertanto doveroso informare ed allarmare la popolazione su questa </span></span><b><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">campagna denigratoria condotta verso le istituzioni</span></span></b></span><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">, confermando la propria </span></span><b><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">piena fiducia nell'operato dei funzionari, del loro staff e del loro Ufficio tutto</span></span></b></span><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">, nel cui operato riconoscono e apprezzano imparzialità, competenza, rispetto della normativa vigente di tutela. </span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"><o:p></o:p></span></span></span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:19.0pt;mso-pagination:none;mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none"><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">Tanto più meritevoli risultano tali valutazioni per la limpidezza e trasparenza delle motivazioni, a contrasto con le fumose argomentazioni dei loro detrattori. In tali argomentazioni denunciamo allarmati l'espressione di forti pressioni di carattere politico e finanziario che tutti facilmente possiamo immaginare accumularsi nei meandri dei palazzi.</span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"><o:p></o:p></span></span></span></p> <p class="MsoNormal" style="line-height:19.0pt;mso-pagination:none;mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none"><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"> </span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"><o:p></o:p></span></span></span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:19.0pt;mso-pagination:none;mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none"><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">Cogliamo inoltre l'occasione per esprimere </span></span><b><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">sentito ringraziamento</span></span></b></span><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"> da parte del territorio e di chi lo abita e vive anche alle numerose Associazioni Ambientaliste che ci hanno appoggiato in questi anni di lotta, piccoli Davide contro feroci Golia (dove la speculazione eolica può portare si è visto nel meridione), e in particolare:</span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"><o:p></o:p></span></span></span></p> <p class="MsoNormal" style="line-height:19.0pt;mso-pagination:none;mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none"><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"> </span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"><o:p></o:p></span></span></span></p> <p class="MsoNormal" style="line-height:19.0pt;mso-pagination:none;mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none"><span><b><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">- Italia Nostra tutta </span></span></b></span><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">e in particolare </span></span><b><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">Mariarita Signorini</span></span></b></span><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">, sempre e ovunque presente</span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"><o:p></o:p></span></span></span></p> <p class="MsoNormal" style="line-height:19.0pt;mso-pagination:none;mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none"><span><b><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">- WWF</span></span></b></span><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"> sezione regionale dell'Emilia Romagna e delle province romagnole</span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"><o:p></o:p></span></span></span></p> <p class="MsoNormal" style="margin-left:7.1pt;text-indent:-7.1pt;line-height:19.0pt;mso-pagination:none;mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none"><span><b><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">- Legambiente</span></span></b></span><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">, ovvero tutte quelle sezioni locali che si sono con fermezza opposte</span></span><span style="mso-spacerun: yes"><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"> </span></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">all'inaccettabile alleanza pro-eolico industriale stipulata dei vertici </span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"><o:p></o:p></span></span></span></p> <p class="MsoNormal" style="line-height:19.0pt;mso-pagination:none;mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none"><span><b><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">- Rete per la Resistenza sui Crinali</span></span></b></span><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">, animata da Alberto Cuppini e Andrea Benati</span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"><o:p></o:p></span></span></span></p> <p class="MsoNormal" style="line-height:19.0pt;mso-pagination:none;mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none"><span><b><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">- Mountain Wilderness</span></span></b></span><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">, rete nazionale e locale</span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"><o:p></o:p></span></span></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height:19.0pt;mso-pagination:none;mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none"><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">- </span><span class="Apple-style-span" style=" line-height: normal; font-family:Arial;"><strong><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Associazione </span></strong><strong><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Italiana per la Wilderness </span></strong></span></span></p> <p class="MsoNormal" style="line-height:19.0pt;mso-pagination:none;mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none"><span><b><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">- Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e dei Monti Falterona e Campigna</span></span></b></span><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"><o:p></o:p></span></span></span></p> <p class="MsoNormal" style="line-height:19.0pt;mso-pagination:none;mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none"><span><b><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">- Pro Natura</span></span></b></span><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">, Toscana ed Emilia Romagna</span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"><o:p></o:p></span></span></span></p> <p class="MsoNormal" style="line-height:19.0pt;mso-pagination:none;mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none"><span><b><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">- CAI</span></span></b></span><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">, sezioni locali e direzione nazionale</span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"><o:p></o:p></span></span></span></p> <p class="MsoNormal" style="line-height:19.0pt;mso-pagination:none;mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none"><span><b><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">- Asoer</span></span></b></span><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">, Associazione degli ornitologi dell'Emilia Romagna</span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"><o:p></o:p></span></span></span></p> <p class="MsoNormal" style="line-height:19.0pt;mso-pagination:none;mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none"><span><b><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">- Lipu</span></span></b></span><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">, Lega per la protezione degli uccelli</span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"><o:p></o:p></span></span></span></p> <p class="MsoNormal" style="line-height:19.0pt;mso-pagination:none;mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none"><span><b><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">- Coldiretti</span></span></b></span><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">, Mugello e nazionale </span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"><o:p></o:p></span></span></span></p> <p class="MsoNormal" style="line-height:19.0pt;mso-pagination:none;mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none"><span><b><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">- CNP,</span></span></b></span><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"> Comitato Nazionale per il Paesaggio</span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"><o:p></o:p></span></span></span></p> <p class="MsoNormal" style="line-height:19.0pt;mso-pagination:none;mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none"><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">- </span></span><b><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">Altura</span></span></b></span><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">, Associazione Nazionale per la Tutela dei Rapaci </span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"><o:p></o:p></span></span></span></p> <p class="MsoNormal" style="line-height:19.0pt;mso-pagination:none;mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none"><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"> </span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"><o:p></o:p></span></span></span></p> <p class="MsoNormal" style="line-height:19.0pt;mso-pagination:none;mso-layout-grid-align:none;text-autospace:none"><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">... per non dimenticare infine le associazioni minori e </span></span><b><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">tutti i singoli cittadini</span></span></b></span><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"> </span></span><b><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">del Mugello e della Romagna</span></span></b></span><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"> che hanno inteso il rischio cui è sottoposto il nostro territorio e la nostra salute, e che in questi anni hanno sostenuto le nostre iniziative...</span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"><o:p></o:p></span></span></span></p> <p class="MsoNormal"><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"> </span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"><o:p></o:p></span></span></span></p> <p class="MsoNormal" align="right" style="text-align:right"><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">Comitato Monte Faggiola (Firenzuola)</span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"><span style=" "></span></span></span></span></p><p class="MsoNormal" align="right" style="text-align:right"><span><span style=" "><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;">Comitato Ariacheta (San Godenzo)</span></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"> </span></span><span class="Apple-style-span" style="font-size:small;"> </span></span></p>il "Comitato spontaneo Ariacheta"http://www.blogger.com/profile/13842980272259207644noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-69396411591763169.post-9733308442323525732011-11-04T06:55:00.000-07:002011-11-04T06:58:21.234-07:00Confindustria nella sua lettera al Governo del 13 ottobre scorso:"Il sistema elettrico italiano rischia il collasso sotto il peso di una disordinata ed incontrollata esplosione delle fonti rinnovabili, principalmente fotovoltaico ed eolico."<br /><br />"Terna ha evidenziato ... come la dimensione raggiunta dal parco rinnovabile italiano abbia già portato il paese alla soglia del black out nazionale, quale quello occorso nel 2003."<br /><br />"Evitare quella che ora ha tutta l'aria di una grave debacle per il sistema elettrico ed il sistema industriale italiano."<br /><br />"Si dia corso ad una moratoria, per lo meno per i grandi impianti..."<br /><br /><span style="font-style:italic;">Abbiamo scelto poche frasi, ma significative, ci sembra.</span>il "Comitato spontaneo Ariacheta"http://www.blogger.com/profile/13842980272259207644noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-69396411591763169.post-41190672600234057932011-08-25T02:54:00.001-07:002011-08-25T02:54:50.588-07:00TAR, EU e IMPIANTI EOLICI
<br />ANSA, 21-7-11: "Le norme comunitarie consentono di vietare gli impianti eolici nei siti protetti che fanno parte della rete ecologica ''natura 2000''. E' quanto sottolinea oggi la Corte europea di giustizia del Lussemburgo in una sentenza relativa alla causa che vede opposta la Regione Puglia all' azienda agro-zootecnica Franchini e alla Eolica Altamura. L'Eolica Altamura aveva acquisito i diritti per realizzare un parco eolico sui terreni dell'Azienda zootecnica Franchini, ma l'area rientrava nel parco nazionale dell'Alta Murgia, area protetta e classificata come sito d'importanza comunitaria e zona di protezione speciale. Per questo la Regione aveva respinto le richieste di nulla osta. A quel punto le societa' avevano fatto ricorso al Tar chiedendo l'annullamento del regolamento che riteneva le zone non idonee. Il tribunale amministrativo regionale, a sua volta, aveva chiesto l'intervento dei giudici Ue. La Corte ha stabilito che le direttive sulle fonti rinnovabili e sulla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, nonche' le direttive habitat e uccelli selvatici ''consentono allo Stato membro di vietare l'installazione di impianti eolici a finalita' commerciale in un sito di Natura 2000 senza valutazione preliminare dell'impatto ambientale sul sito specifico, purche' siano rispettati i principi di non discriminazione e proporzionalita'''. Spetta al Tar, precisano i giudici, tener conto delle specificita' degli impianti eolici, relative in particolare ai pericoli che questi ultimi possono rappresentare per gli uccelli. Il Tar, spiega ancora la Corte, dovra' quindi verificare la proporzionalita' della misura nazionale, tenendo conto del fatto che questa si limita ai soli aerogeneratori e si applica esclusivamente agli impianti eolici a fini commerciali".il "Comitato spontaneo Ariacheta"http://www.blogger.com/profile/13842980272259207644noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-69396411591763169.post-15709775887589208332011-07-27T00:12:00.001-07:002011-07-27T00:22:55.956-07:00Nasce il Comitato Nazionale contro fotovoltaico ed eolico nelle aree verdi<span style="font-style:italic;">Riceviamo e pubblichiamo, sperando che questa ennesima iniziativa arricchisca e aiuti la causa comune. <br /><br />Auguri da Ariacheta! </span><br /><br /><br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/-A-MkMqkMvgQ/Ti-7aD1M0jI/AAAAAAAAAG4/l2c4nkDtxDY/s1600/Forum.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 266px;" src="http://2.bp.blogspot.com/-A-MkMqkMvgQ/Ti-7aD1M0jI/AAAAAAAAAG4/l2c4nkDtxDY/s320/Forum.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5633927715243217458" /></a><br />Come prima iniziativa pubblica del Comitato Nazionale: si è levato un appello forte ed apartitico al Governo e a tutto il Parlamento, <br />perché facciano rispettare la nostra Costituzione ed i diritti dei cittadini frodati, ingannati e danneggiati da questa maxi-speculazione della Green Economy Industriale in atto, <br /><br />Perché si abroghino d’urgenza gli immorali ed esosissimi incentivi pagati da tutti i cittadini a queste implementazioni industriali per la vendita delle energie rinnovabili, che come tali, per il loro elevatissimo impatto ambientale, non sono più energie “pulite” !!!<br /><br />Perché sia imposta una moratoria urgente per tutte le miriadi di impianti eolici e fotovoltaici industriali in progetto nel paesaggio del Bel Paese, l’ Italia, e che comporterebbero se realizzati la cancellazione totale di tutto ciò che significa “Italia” nel mondo, nonché gravi problemi di disagio e mobilitazione sociale a difesa del vitale spazio vitale e del territorio!<br /><br />Fatta l’Italia, fatti gli italiani, dopo 150° anni di speculazioni crescenti, ed impennatesi esponenzialmente oggi nella grave aberrante iper-speculazione della mala della Green Economy Industriale, ora abbiamo bisogno di rifare il paesaggio identitario, rurale, storico e naturale, d’Italia, e di farlo risorgere e restaurarlo a 360°!<br /><br /><br /><br />Il gruppo, dall’eloquentissimo nome “Comitato Nazionale contro fotovoltaico ed eolico nelle aree verdi”, nato su facebook, ma già attivo anche nella realtà delle relazioni umane e sul territorio, ha ormai raggiunto e ampiamente superato la simbolica soglia “dei 1000” iscritti, nonostante si sia costituito solo da pochissimi giorni! <br />Vi è un malumore dilagante, enorme, in tutta la Nazione, da un capo all’altro della penisola e sulle sue isole, che sta trovando così sfogo e forme di coordinamento ed organizzazione, attraverso il canale iniziale del social network di internet facebook, per reagire contro la mala della Green Economy Industriale, che tiene quasi del tutto in mano l’informazione di molte tv nazionali, e ha creato una macchina di controllo mediatico fittissima, atta a non dare voce, e a gettare fango su chi sta cercando di fare emergere tutta la Verità relativa al sistema di fondamentalismo fanatico interessato falso-verde, neo-industrialista, mistificatorio, e iper-speculativo, cresciuto sul tema, strumentalizzato oltre ogni immaginazione, dei cambiamenti climatici causati dall’uomo. <br />Una macchina impressionante della menzogna che ha trasformato immoralmente le energie rinnovabili, che con forme virtuose di utilizzo dovevano negli intenti iniziali, salvare il nostro Pianeta, nel più grande e devastante per lo stesso Pianeta, business fraudolento di inizio millennio!<br />La gravità di quanto avvenuto, se da un lato distrugge l’ambiente ed il paesaggio in ogni dove ed in ogni direzione con impianti di dimensioni mastodontiche a fini puramente economici, dall’altro sta erodendo democrazia e libertà, oltre che calpestando diritti fondamentali dei cittadini.<br />Il gruppo pertanto indirettamente persegue anche l’obiettivo, altra faccia della stessa medaglia della protezione del paesaggio, di salvare anche la stessa “filosofia buona di fondo” delle energie rinnovabili, da queste aberrazioni mostruose industriali ed oligopolistiche che le stanno snaturando profondamente, e rubando di fatto ai cittadini medesimi! <br /><br />La forza del vasto crescente gruppo sta anche nella sua costitutiva apartiticità ed al contempo apertura a tutti senza distinzioni alcune a tutti coloro che stanno percependo in tempo tutta la gravità della catastrofe falso-verde in corso! <br /><br />Anche da diverse associazioni nazionali, ormai nella sostanza del tutto pseudo-ambientaliste, scivolate nella macchina speculativa della Green Economy, numerosi sono coloro che stanno prendendo le distante dai loro direttivi degenerati, e stanno sostenendo queste nuove realtà organizzative espressione della necessità di reagire e di salvare la vera “ecologia”, dall’ ecologia malata e strumentalizzata che oggi l’ Italia subisce come un flagello!<br /><br />Il Gruppo è totalmente aperto a chiunque sia contrario e sensibile alla devastazione del paesaggio da impianti industriali fotovoltaici ed eolico sulle aree verdi.<br /><br />In quasi tutto il territorio nazionale è in scandaloso corso una installazione selvaggia di impianti industriali fotovoltaici a terra in zone agricole e naturali e sui laghi, e di eolico, con torri di media e mega altezza (fin anche oltre 100 m ,e anche 150 m), tanto in mare quanto sulla terraferma, spesso anche senza alcuna informazione del cittadino. Viene calpestata il più delle volte ogni buona norma per la distanza degli impianti da abitazioni e presenze umane. Chi ne viene danneggiato, case sparse ed agriturismi, non è giusto che debba subire i danni materiali da deprezzamento dell’immobile oltre le spese per difendere i propri beni da tali scempi, e danni morali e psico-somatici da impatto ambientale (acustici, visivi, elettromagnetici) per 20 anni fino a dismissione dell’impianto. Inoltre essendo autorizzazioni “rinnovabili” è probabile che avendo già una predisposizione possano rimanere per sempre operanti in loco. Quindi dobbiamo batterci sia per noi stessi che per le bellezze naturali d’Italia, prima vanto e attrazione turistica, ora deturpate da questi mostri che dovrebbero produrre energie “pulite” alternative e non distruttive del territorio, che pertanto pulite non sono. Siamo favorevoli alle energie alternative, ma sui tetti e tettoie di tutti gli edifici recenti, per l’autoconsumo, sopra i capannoni industriali, nei parcheggi, autostrade ecc., purché si eviti di sottrarre i terreni all’agricoltura e ai paesaggi ricchi di verde della nostra nazione. <br /><br />Siamo stati tutti in prima linea nella lotta contro la “Pazzia del Nucleare”, e lo abbiamo fatto perché credevamo e crediamo davvero nella possibilità di produrre energia pulita per rispettare ambiente e paesaggio insieme, attraverso il fotovoltaico ubicato sui tantissimi tetti inutilizzati degli edifici recenti, ed è per questo che affermiamo che sarebbe un crimine continuare ad appioppare il falso nome di “energie pulite” al mega e medio eolico e al fotovoltaico nei campi e sui laghi con cui si vuole oggi distruggere la nostra nazione, l’Italia, il giardino bello del Mediterraneo con la cornice del suo incantevole mare, la più bella nazione del mondo culla di cultura e vita, da millenni! <br /><br />I principi fondanti delle richieste di questo gruppo: sono sintetizzati nel nome del gruppo stesso "Comitato Nazionale contro fotovoltaico ed eolico nelle aree verdi", e, alla luce dell'attuale tecnologia eolica falcidia uccelli e paesaggio, si aggiunga "e nel mare"; <br />Pertanto:<br />-) Sì solo al fotovoltaico sui tetti di tutti gli edifici recenti – e sottolineiamo “recenti” per evitare di dare lo spiraglio ad altri disastri della Nazione da iper-sfavorire, dei suoi centri, palazzi e luoghi storici;<br />-) No al mega e medio eolico ovunque per il suo danno paesaggistico di portata chilometrica.<br />Il principio forte e nuovo, e più onnicomprensivo, che viene lanciato da questo comitato, è la “DECEMENTIFICAZIONE”, che noi chiediamo per la nostra Nazione, la sua bonifica dal cemento, di cui questa mala della Green Economy Industriale è figlia (vedi basamenti di cemento di torri eoliche e pannelli nei campi), e quindi la sua rinaturalizzazione, in cui crediamo, e che vogliamo e che sappiamo, in coscienza e scienza, essere davvero fattore strategico per la nostra vita e crescita culturale umana ed economica! <br />Di fronte alla noncuranza con cui taluni difendono il fotovoltaico industriale a terra, sebbene quasi tutti, sono persone più o meno direttamente collegate al nero business sottostante, ci chiediamo retoricamente “quanti hanno un’idea di come viene prodotto il cibo che tutti noi consumiamo”!?<br />Solarizziamo pertanto tutti tetti gli sconfinati tetti degli edifici recenti, e solo dopo averlo fatto valutiamo cosa serve ancora all' Italia davvero, e vediamo un po' intorno a noi, solo allora, cosa offrono i vari “pifferai magici” per poi decidere con saggezza; la stessa saggezza di chi dirà si oggi solo al fotovoltaico sui tetti per salvare campi, mare e cielo, vita, bellezza paesaggio! <br />Sui tetti delle brutture della modernità del cemento i pannelli fotovoltaici non possano peggiorare in alcun modo tali orrori, al più su questi edifici recenti i pannelli possono dare un tocco di estetica! Tutt'altro il discorso per edifici storici e centri storici dove ai normali pannelli occorre sostituire e pensare, se proprio anche lì dei privati vogliano ubicarvi impiantini solari, a soluzioni iper-integrate, innovative e di zero impatto estetico!<br />Alcune associazioni falso-ambientaliste stanno tentando di favorire soluzioni miste tra fotovoltaico ed agricoltura, con serre fotovoltaiche, panelli sospesi ecc. che comunque sottraggono la risorsa “Sole”, al mondo vegetale e pertanto di dubbia efficacia e di conclamata dannosità paesaggistica, pur di favorire ancora la fotovoltaicizzazione ed iperelettrificazione speculativa dei campi, sulla cui nocività per innumerevoli fattori (dall’ uso dei diserbanti, ai campi elettromagnetiche, ai componenti nocivi dei pannelli, come per il Tellururo di Cadmio, l’Arseniuro di Gallio, ecc.) oggi colpevolmente da parte delle autorità pubbliche preposte (Asl, ARPA, ecc.) ancora non si indaga adeguatamente, con il grave rischio di avere tra qualche anno un’emergenza del tipo di quella “amianto” causata da una eccessiva superficialità iniziale!<br />Le stesse associazioni, mere scatole svuotate degli originari valori statutari ecologisti, si dicono, strumentalmente, “favorevoli all’ubicazione dei pannelli fotovoltaici in zone agricole”, che essi definiscono “degradate”! “Degradate” !? Ma non si deve assolutamente introdurre in queste logiche il concetto stesso di zone degradate!!! Sarebbe iper-sbagliato! Nelle cave, ad esempio, si facciano laghi, si piantino piante, si coltivi! Nelle aree degradate agricole, inquinate, cementificate, le si de-cementifichi, le si bonifichi dagli inquinanti e le si ri-naturalizzi! Le si rimboschisca, se si ha davvero a cuore i clima del globo, e soprattutto il microclima e la biodiversità! Le si facciano tornare campi e pascoli fertili e produttivi!<br />Le aree degradare dall'uomo ad hoc esistono già e si chiamano "zone industriali" preesistenti, e tante con tanti lotti inutilizzati ancora, o dismessi, e son pure già urbanisticamente infrastrutturate ad hoc per la sicurezza, e programmate non certo per viverci!<br />I pannelli fotovoltaici vadano su tetti di tutti gli edifici recenti, migliaia di ettari inutilizzati e biologicamente morti, di nullo valore estetico! Solo dopo averli occupati ci metteremo a tavolino e decideremo cosa altro ci serve in termini energetici! E faremo eventualmente altre concessioni, come sistema Italia, ma intanto anche la tecnologia delle rinnovabili sarà avanzata, più efficiente e di minore impatto, rispetto a quella attuale di eolico e fotovoltaico, tecnologicamente disponibile sul mercato, e che siamo costretti ad affrontare!<br />Il concetto di area degradata pro-fotovoltaico è pericoloso, pericolosissimo, si presta a mille invenzioni diaboliche da parte delle male lobbies di speculatori politico-imprenditoriali, scoraggia ogni futuro intervento di restauro paesaggistico, di cura del paesaggio che deve partire proprio dalle aree degradate e che deve essere il contributo che da noi tutti più deve giungere alla cultura amministrativa italiana, dove deve divenire pratica prioritaria!<br />Ed inoltre in un circolo vizioso, tale concetto porta a degradare strumentalmente aree oggi non tali, al fine di favorirvi la speculazione, quasi fisiologicamente “mafiosa”, della Green Economy Industriale, fisiologicamente tale poiché fondata non sui doni della terra o del sole e del vento, ma sui nostri incentivi pubblici, e poiché depreda noi tutti non solo dei nostri denari, ma anche del nostro vitale habitat e del nostro paesaggio, il libro aperto al cielo della nostra storia ed identità, la scenografia della piacevolezza della nostra esistenza! Paesaggio che questa estesa mala distrugge incostituzionalmente ed immoralmente come nulla mai sin ad oggi nella storia umana, con rapidità ed estensità inaudite!<br />Si deduce oggi dalle ultime normative che: sono utilizzabili terreni da almeno 5 anni non coltivati per l’ubicazione dei pannelli nei campi per impianti industriali, cioè volti alla vendita dell’ energia”! Ma che significa?! Sono follie! Si vuole far passare per degradati terreni non coltivati da 5 anni almeno? Ma son proprio quelli i terreni più naturalmente fertili!! Ma si è smarrito ogni rapporto con la natura, con la scienza millenaria dell’agricoltura: sono i terreni a riposo, quelli più arricchiti di humus, quelli a più alto potenziale di fertilità! Si è dimenticato, nella pazzia speculativa dell’industrializzazione chimica dell’agricoltura che fa oggi massiccio uso di abbondanti, e anche nocivi, fertilizzanti chimici, concetti come il “riposo dei terreni”, le “rotazioni delle colture”, il “maggese”! I terreni "degradati" non esistono! E se esistono non devono esistere più! <br />Tutta la degenerazione del tessuto socio-politico ambientalista italiano si evince nella delittuosa scomparsa di qualsiasi politica di rimboschimento, e di riforestazione vera, estesa, partecipata e razionale dell’Italia, che dovrebbe essere la priorità di ogni impegno in favore del clima e del microclima e non solo, del suolo, della salubrità dell’ambiente, della biodiversità, del paesaggio e dell’economia silvo-agro-pastorale. Invece si concedono finanziamenti pubblici fortissimi per una speculazione, quella industrializzante del fotovoltaico a terra che desertifica artificialmente vetrificando migliaia di ettari ed ettari di territorio, depauperandone l’ humus vitale, cancellandone la biodiversità, ed estirpandone ogni cultura, anche persino della vite e dell’ olivo, delle blasfemie, in nome di politiche di facciata contro i cosiddetti “surriscaldamenti climatici” ed il conseguente rischio di naturale desertificazione cui ampie zone dell’ Italia e del Mediterraneo sono sottoposte, come dichiarato dall’ Organizzazione delle Nazioni Unite-ONU (si pensi solo ad esempio alla Puglia). Siamo al paradosso più totale ed umanamente intollerabile! Ed è questa una denuncia forte che il comitato lancia affinché il mondo politico-amministrativo italiano ripercorra con decisone la strada dei rimboschimenti, come stanno facendo numerosi paesi europei e del mondo, dall’ Inghilterra alla Cina, abbandonando la mala strada innaturale e esecrabile della industrializzazione all’energia delle campagne! <br /><br />Urge una rievangelizzazione alla cultura dell’ elementarità della natura della nostra società e di tutta la nostra presente e futura classe dirigente! Quella odierna, di destra sinistra e centro, ha fallito non solo davanti al popolo italiano, davanti alla costituzione che calpesta! Ha fallito il suo ruolo storico davanti alla Natura, e questo è gravissimo! Anche questa è una missione culturale, tra le missioni politiche-ambientaliste fondanti! Un impegno per la vita e per la bellezza della nostra sacra nazione Italia! <br />Da tutta Italia, come prima iniziativa del comitato, di fatto spontaneamente costituitosi intorno a questo gravissima deriva della nostra democrazia che la Green Economy Industriale odierna fortemente rappresenta, con il grave logorarsi conseguente ed il venir meno anche delle più elementari garanzie e del rispetto dei diritti dei cittadini e dei principi sanciti dalla Costituzione italiana, Si leva un appello forte al Governo e al Parlamento tutto perché intervengano facendo rispettare la nostra Costituzione ed i diritti dei cittadini frodati, ingannati e danneggiati da questa maxi-speculazione della Green Economy Industriale in atto, ed un appello ogni uomo politico italiano, di qualsiasi schieramento, perché si abroghino d’urgenza gli immorali ed esosissimi incentivi pagati da tutti i cittadini a queste implementazioni industriali per la vendita delle energie rinnovabili, che come tali, per il loro elevatissimo impatto ambientale, non sono più energie “pulite” !!!<br /><br />Chiediamo il taglio in maniera retroattiva di tutti gli incentivi pubblici per tutti gli impianti eolici e fotovoltaici già realizzati, di qualsiasi potenza, industriali, cioè destinati alla produzione di energia prioritariamente per la vendita e non per l’autoconsumo, e l’azzeramento del meccanismo mistificatorio e falso-ecologista dei “certificati verdi”, ma una tassazione permanente per tutti questi impianti per il danno immane che arrecano al Paese e alla qualità della vita dei cittadini, ovunque in rivolta contro questi orrori industriali ubicati sulle campagne, in mare e persino sui laghi! Una “tassa sul brutto” che scoraggi definitivamente e che renda economicamente del tutto sconvenienti ulteriori simili sfregi e tentativi speculativi ai danni del paesaggio italiano! <br />In tutto il percorso autorizzativo degli impianti industriali da rinnovabili i cittadini, scientemente, nella maggior parte dei casi, non sono stati messi adeguatamente a conoscenza degli iter autorizzativi, né tantomeno dei progetti, della loro entità e dell’impatto sui luoghi e sulle economie locali. La mancanza di rispetto del diritto dei cittadini locali da parte delle amministrazioni, nel coinvolgimento e nell’informazione, previsti a norma di legge per queste tipologie d’industrie, è vergognosa, soprattutto alla luce dei fatti ormai noti di errori grossolani di progettazione, falsità e di anomale omissioni e dimenticanze, <br />Si tagli il finanziamento statale a questa frode assurda della Green Economy Industriale, che, strumentalizzando e calpestando al contempo <br />l’ “ecologia”, grava pesantemente sui cittadini e sulle casse dello Stato, con bilanci da intere finanziarie, senza alcun beneficio per l’ambiente, ma anzi con innumerevoli danni ad esso ed al paesaggio italiano tutelato dalla Costituzione italiana, art. 9, tra i principi fondamentali. <br />Un danno incalcolabile all’economia del Bel Paese fondata sul paesaggio attraverso il turismo! Una speculazione che inoltre disperde le ricchezze finanziarie statali, le volatilizza, poiché gran parte dei guadagni finiscono all’estero attraverso il coinvolgimento nelle proprietà di questi impianti di istituti bancari stranieri e ditte estere, con sistemi di scatole cinesi, che portano talvolta, o meglio spesso, a società off-shore con sede nei paradisi fiscali!<br />Anche ed ancor più all’indomani del referendum contro il nucleare, con il quale gli italiani hanno espresso la volontà di favorire forme di produzione dell’energia davvero ecocompatibili e pulite, il fotovoltaico industriale che vetrifica e desertifica i campi, sottraendo spazio alle colture, ai pascoli e alla vita selvatica, ed il mega e medio eolico che falcidia i volatili e sfigura catastroficamente il paesaggio quotidiano di ognuno di noi, devono essere fermati, e sostituiti da una politica volta a favorire le produzioni di energia rinnovabile in forme davvero pulite, eticamente parlando ed ecologisticamente, che sostituiscano le forme industriali sopra accennate fisiologicamente di grave impatto ambientale: occorre favorire pertanto l’autoproduzione di energia del sole con pannelli fotovoltaici ubicati sui tetti degli edifici recenti, superfici queste biologicamente morte, inutilizzate, estesissime per centinai e centinaia di ettari; le ubicazioni su di esse dei pannelli capta sole hanno pertanto un impatto nullo ambientale ed estetico, con azzeramento del consumo di vivo suolo, e massimo rispetto del paesaggio e degli edifici, luoghi e centri storici. Si pensi alle enormi superfici dei capannoni industriali, di scuole, altri istituti, ospedali, caserme, uffici pubblici, condomini, civili abitazioni di epoca recente, parcheggi coperti, stazioni ecc. ecc. Non solo, in tal modo si aiutano direttamente i privati che installando i pannelli sui tetti di loro proprietà ne conseguono immediati sgravi in bolletta, senza più alcuna speculazione ai loro danni e ai danni delle casse dello Stato intero! Prima si inizi, con la politica dei piccoli passi, a solarizzare i tetti degli edifici recenti, all’indomani del recente referendum, rimandando alla fine di tale operazione, la valutazione di ulteriori strategie energetiche, dopo aver ponderato i virtuosi risultati così ottenuti dal paese in termini energetici! <br /><br />Inoltre un appello a tutti gli enti preposti ai controlli sulle autorizzazioni rilasciate, a tappeto, si laddove per situazioni omertose o altro non vi siano esposti, sia laddove ci siano già esposti alla Magistratura per irregolarità, falsità ed omissioni! Autorizzazioni che devono essere revocate in autotutela a difesa dei cittadini vittime di tali soprusi e vengano riconosciuti i danni morali e materiali subiti.<br />Si chiede al Governo una moratoria urgente per gli impianti industriali fotovoltaici a terra ed eolici, considerata la necessità di verificare le procedure adottate da Comuni e Province che in molti casi risulterebbero difformi e irregolari, e soprattutto al fine di impedire la catastrofica e generalizzata devastazione che la loro realizzazione comporterebbe per grandissime aree dell’intero paese, che verrebbero stuprate profondamente e snaturate senza neppure poter trovare precedenti storici oggi, per descriverne sensitivamente l’ immane portata! <br />L’appello ad un impegno politico-trasversale forte per salvare, con l’economia di questo nostro Paese, forse per la prima volta nella sua storia, anche il paesaggio e la natura, che questi impianti falso-ecologisti, e dalle falsissime e artatamente gonfiate ricadute occupazionali, di eolico e fotovoltaico industriali, distruggono ignominiosamente! <br /><br /><br />La crescente rete di persone incontratasi su facebook costituirà un Comitato Nazionale legalmente riconosciuto che sia anche portavoce e cassa di risonanza forte di tutti e possa presentare delle mozioni ai responsabili dell’ambiente! Un comitato che nasce già dalla confluenza di tantissime realtà associative, e comitati locali e nazionali e di tantissimi cittadini italiani e non amanti del paese più bello del mondo! <br />Vogliamo essere quanto più apartitici possibile, o pan-partitici, la lotta per la difesa del territorio è appena iniziata e chi condivide questo nostro approccio alla soluzione dei problemi di tipo ambientale è invitato ad iscriversi su facebook al link: “Comitato nazionale contro fotovoltaico ed eolico nelle aree verdi” link: http://www.facebook.com/groups/192311587488270<br /><br />C' è un ITALIA sotto attacco da SALVARE, da Bonificare, da Ricostruire, da Restaurare, da DECEMENTIFICARE, da Rinaturalizzare, e dobbiamo farlo senza "destra" e "sinistra", e allo stesso tempo con la "destra" e con la "sinistra", consapevoli che son entrambe le due parti inscindibili e complementari del corpo di ognuno di noi! Un eclettismo costruttivo verso un NEO-AMBIENTALISMO finalmente VERO !<br /><br /><br /><br /><br /><br />Info: <br /><br />Forum Ambiente e Salute del Grande Salento, rete apartitica coordinativa di movimenti, comitati ed associazioni a difesa del territorio e della salute delle persone<br />Lecce, c.a.p. 73100 , Via Vico dei Fieschi – Corte Ventura, n. 2 <br />e-mail: forum.salento@yahoo.it, forum.salento@libero.it ,<br />Sito web: http://forumambientesalute.splinder.com/ <br /><br />Coordinamento Civico apartitico per la Tutela del Territorio, della Salute e dei Diritti del Cittadino<br />rete d’azione apartitica coordinativa di associazioni, comitati e movimenti locali e non, ambientalisti, culturali e socio-assistenziali<br />sede c/o Tribunale Diritti del Malato – CittadinanzAttiva<br />c/o Ospedale di Maglie "M.Tamborino"<br />Via N. Ferramosca, c.a.p. 73024 Maglie (LECCE)<br />E-mail: coordinamento.civico@libero.it , coordinamentocivico@yahoo.itil "Comitato spontaneo Ariacheta"http://www.blogger.com/profile/13842980272259207644noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-69396411591763169.post-8753872465604730652011-07-23T00:11:00.002-07:002011-07-23T00:15:31.949-07:00Linee guida Toscana<span style="font-style:italic;">Pubblichiamo, anche se con qualche ritardo, le Linee guida che la Rete della Resistenza sui Crinali ha elaborato e proposto <br /><br /></span><br /><span style="font-weight:bold;"> Al Presidente della Giunta e a tutti gli Assessori e Consiglieri della Regione Toscana<br /></span><br /><br />Stimatissimi Assessori e Consiglieri,<br /><br />proprio in questi giorni l’Amministrazione della Toscana è impegnata a definire le linee guida regionali in materia di impianti ad energia rinnovabili, come previsto dalla delega contenuta nelle linee guida nazionali, finalmente pubblicate, dopo tanti anni di attesa, nel settembre scorso.<br /><br />Dopo la recente deliberazione della Giunta Regionale (proposta per il Consiglio Regionale) per la prima individuazione delle aree non idonee alla installazione di impianti fotovoltaici a terra, auspichiamo da parte dell’Amministrazione regionale, nell’elaborare un analogo provvedimento per gli impianti eolici, maggiore approfondimento e attenzione e, soprattutto, assoluto rigore nel rispetto del principio della limitazione del danno attraverso anche, la riduzione al minimo strettamente indispensabile, di impianti così impattanti come quelli eolico industriali definiti dalla stessa direzione centrale del catasto “opifici” (e non “parchi”). Opifici dalle dimensioni inusitate e posti inopinatamente nelle aree più vulnerabili di tutto il territorio nazionale.<br /><br />Riteniamo che la Regione Toscana, unanimemente riconosciuta come la Regione in cui la qualità del territorio e del paesaggio sono un valore decisivo, in questo momento, si trovi completamente inadeguata nei suoi strumenti della programmazione e della pianificazione del territorio, a gestire il processo decisionale sugli innumerevoli impianti eolici industriali che vengono proposti un po ovunque su tutti i crinali dell’Appennino Tosco-Emiliano, lasciando oltretutto alle Province ed ai Comuni pochi riferimenti certi ed una esagerata autonomia che, se mal gestita, come spesso si è dimostrato capitare, può comportare azioni devastanti sull’ambiente e sul paesaggio. Crediamo che il “modello toscano” stia subendo una battuta d’arresto, ed in particolare che sia in pericolo la “Toscana dell’Appennino”. La mancanza di un Piano Paesaggistico Regionale approvato, con una previsione di tempi lunghi per la sua rielaborazione rispetto a quello adottato ormai due anni fa, e la conseguente inadeguatezza degli strumenti della pianificazione territoriale provinciale e comunale, costituiscono buon gioco per un proliferare di richieste di collocazione di impianti. Porto ad esempio la situazione del Comune di Pontremoli dove sono pervenute alcune richieste di impianti, come già detto manca il piano paesaggistico regionale (implementazione del PIT), il PTC è inadeguato, ed il Comune non ha ancora il Piano Strutturale, con un quadro conoscitivo di riferimento : quali garanzie ci sono che non si facciano dei danni irreparabili al territorio? Oltrettutto nelle procedure di VIA per pervenire all’autorizzazione all’installazione, il paesaggio è il grande assente fra gli indicatori considerati nella valutazione. C’è quindi una risposta certa, e purtroppo inquietante, al perché del proliferare di richieste ai comuni per la collocazione di impianti eolici industriali in questa fase : carenza di tutela. E’ per questo che, al di là dell’approvazione delle linee guida regionali sull’eolico, si ritiene indispensabile che la Regione introduca delle temporanee misure di salvaguardia fino ad avvenuta approvazione o adeguamento degli strumenti della pianificazione territoriale, con valenza paesaggistica, degli enti territoriali interessati alla salvaguardia e alla tutela dell’ambiente e del paesaggio. E’ importante altresì sottolineare come nella prima bozza (datata 20.11.2008) della disciplina del PIT (con implementazione della disciplina paesaggistica), poi cambiata dalla Giunta Regionale in sede di approvazione della proposta di delibera al Consiglio Regionale, la localizzazione degli impianti eolici, poteva essere consentita “..nelle aree esterne ai crinali principali dei massicci montuosi e dei sistemi collinari…”; auguriamoci che nella prossima revisione del PIT per gli aspetti paesaggistici, si acquisisca una maggiore consapevolezza del valore che assumono per la Toscana i sistemi montani e collinari.<br /><br />Paradossalmente questo atteggiamento contrasta anche con l’attuale tendenza della legislazione nazionale, tendenza recentemente modificatasi in seguito all’enorme (in proporzione agli impianti eolici installati) numero degli scandali succedutisi negli ultimi mesi e derivati dall’attività giudiziaria, ai conseguenti innumerevoli titoli dei giornali ed alle ripetute inchieste televisive (alle ultime delle quali, recentissime, di “Report” e di “Crash” la nostra rete ha fornito un contributo) e soprattutto di fronte alla rivolta delle popolazioni, in tutto il territorio nazionale, vittime delle brutali conseguenze negative degli enormi aerogeneratori, fino a questo momento sottaciute all’opinione pubblica.<br /><br />Queste conseguenze non si esauriscono in quelle che più preoccupano le migliaia di cittadini dei comitati dell’alto Appennino e cioè<br /><br />Il conclamato rischio per la salute delle popolazioni residenti presso le pale (la così detta “sindrome da turbina eolica” che si suppone determinata dalle vibrazioni, specie a bassa frequenza, delle enormi pale che ruotano ad oltre 300 Km/h su una superficie equivalente ad un campo da calcio).<br />Il deprezzamento delle proprietà immobiliari che giunge, nelle zone più remote, fino alla impossibilità di trovare un qualsivoglia acquirente per le abitazioni più prossime alle pale.<br />ma riguardano anche una molteplicità di altri aspetti negativi che pure devono essere valutati come un unico insieme dai pubblici amministratori in una ponderata analisi di costi-benefici collettivi:<br /><br />Stravolgimento del paesaggio italiano, invidiatoci da tutti gli stranieri, in cambio di un modello standardizzato in grado di annullare le varietà che sono, da sempre, la nostra sola grande ricchezza.<br />Mutamento di un sistema plurisecolare di valori culturali.<br />Peggioramento della qualità della vita.<br />Compromissione dello sviluppo turistico.<br />Effetti sull’equilibrio idrogeologico, in zone particolarmente sensibili come i crinali montani sottoposti a lavori infrastrutturali così impattanti.<br />Collisioni delle pale con l’avifauna ed in particolare con le specie migratorie ed i rapaci.<br />Degrado e disturbo dell’avifauna e della fauna selvatica e suo conseguente allontanamento.<br />Ossia, più in generale:<br /><br />Perdita di valore delle montagne come “aree di ricarica” per la conservazione di acqua e aria pulita (prodotta tramite le piante, non tramite le torri d’acciaio, l’asfalto e il cemento) e della biodiversità.<br />Tutte le suddette negatività sono state riscontrate, in misura più o meno accentuata, presso tutti gli impianti eolici già realizzati, unitamente ad altri effetti (di cui si occupano le Procure della Repubblica) innescati dall’eccessiva incentivazione e dal conseguente enorme flusso di denaro legato esclusivamente al rilascio di autorizzazioni a costruire, ma finora non ancora riscontrati, perlomeno non oltre certe dimensioni, nelle regioni del centro nord e di cui comunque non si avverte alcun bisogno:<br /><br />Gravi rischi di condizionamento dei pubblici amministratori che possono degenerare in più gravi fenomeni di collusione o, peggio, di corruzione.<br />Aumento dell’interesse della criminalità organizzata per il controllo del territorio.<br />Il testo di riferimento per predisporre tutti gli adempimenti circa gli impianti ad energia rinnovabile è il PAN (Piano di Azione Nazionale) mandato al vaglio dell’Unione Europea in settembre. Per essere concretamente operativo gli manca però ancora la quantificazione del “burden sharing” per ciascuna regione, previsto dalla legge e di competenza del Governo nazionale. Ce n’è un assoluto bisogno in tempi rapidi affinchè le Amministrazioni regionali possano tornare ad essere soggetti attivi e non passivi della politica energetica che negli ultimi anni è stata caratterizzata dalla mancanza di una specifica regolamentazione nel settore dell’energia “rinnovabile”, è perciò dettata principalmente da considerazioni di natura finanziaria, innescate dal regime d’incentivazioni più alte dell’Unione Europea a spese delle bollette elettriche di tutti gli italiani. La mancanza di questo “burden sharing” dovrebbe indurre la Regione Toscana a non accelerare procedure autorizzative già fin troppo rapide e che hanno portato nel solo 2009 in Italia all’aumento del potenziale eolico installato di oltre il 38% con una costante diminuzione dell’efficienza dei nuovi impianti, per l’esaurimento progressivo dei siti utili.<br /><br />La programmazione è assolutamente necessaria, come necessari sono gli strumenti di monitoraggio. E’ paradossale che progetti così impattanti vengano tenuti sotto controllo, a titolo volontario, solo dai comitati di cittadini sparsi sul territorio montano. A titolo di esempio, sempre a proposito di fotovoltaico, la Regione è completamente all’oscuro del potenziale elettrico che in questo momento viene installato in misura massiccia in piccoli impianti (soprattutto sui tetti, dove sarebbe auspicabile che tali impianti venissero collocati) per i quali è prevista la sola DIA, così come l’amministrazione regionale, a cui spetta la VIA, ignora del tutto la quantità di progetti eolici incombenti sul territorio toscano per i quali non è ancora stata presentata la richiesta di autorizzazione, ma che si stanno accumulando senza controllo e arriveranno in massa, nei prossimi mesi, per approfittare, finchè possibile, della prodigalità degli incentivi statali che si prospettano in via di decisa riduzione.<br /><br />Deve essere accuratamente impedito che prevalgano considerazioni speculative di questo tipo e, per questo motivo, è assolutamente necessario che le disposizioni delle linee guida regionali si applichino anche ai progetti i cui procedimenti autorizzativi sono in corso, evitando l’assurdo scempio che incombe sui crinali dell’alto Appennino, privo di vento utile, ancora più insensato dopo la messa fuori legge, nelle linee guida nazionali, delle così dette “royalties” ai Comuni ed il recentissimo schema di decreto legge che indica la volontà del Governo nazionale di eliminare in breve il meccanismo dei certificati verdi e di tagliare (finalmente!) fuori dagli appetiti degli speculatori eolici le zone meno ventose tramite una assegnazione degli incentivi agli impianti superiori ai 5 MW di potenza per mezzo di aste al ribasso. Ricordiamo anche che le linee guida nazionali prevedono espressamente disposizioni transitorie (parte V, punto 18.5) dove si prescrive imperativamente che “i procedimenti in corso al novantesimo giorno successivo all’entrata in vigore delle linee guida sono riferiti ai sensi della previgente normativa qualora riferiti a progetti completi della soluzione di connessione … e per i quali siano intervenuti i pareri ambientali prescritti.” Tutti i pareri ambientali.<br /><br />Per tutto questo ci permettiamo di indicare all’Amministrazione alcuni argomenti che riteniamo imprescindibili.<br /><br />Il loro principio ispiratore è che, laddove le amministrazioni individuino la pubblica utilità degli impianti FER industriali, non siano ulteriormente attuabili le deroghe ai sistemi di tutela e valorizzazione ambientali già previsti.<br /><br />Si deve prima di tutto rafforzare il concetto che la pubblica utilità è principalmente quella ambientale esistente: sarebbe paradossale utilizzare lo strumento della pubblica utilità per gli impianti FER industriali in nome del presunto miglioramento ambientale globale così da annullare scelte, da lungo tempo riconosciute e condivise, di valorizzazione dell’ambiente stesso. Non è ammissibile distruggere l’ecologia. Nemmeno in nome dell’ecologia.<br /><br />Tutela dei sistemi dei crinali e del sistema collinare.<br />Al fine di assicurare la visuale libera di ampi tratti di crinale:<br /><br />Sia esclusa la localizzazione di impianti eolico industriali ad una altezza superiore ai 1.200 metri comprese le pale.<br />Sia esclusa altresì la localizzazione a distanza inferiore di 15 chilometri da impianti esistenti che abbiano rilevanza extra locale.<br />In queste zone, data la significatività paesaggistica, siano altresì escluse le aree relative ai crinali principali ritenuti di particolare interesse paesaggistico (come previsto dalla prima versione del PIT sopra evidenziata).<br />Aree naturali protette<br />Si deve escludere la localizzazione di impianti eolici nelle aree naturali protette nazionali, regionali e locali (SIR, SIC e ZPS).<br /><br />Zone ed elementi di interesse storico-archeologico.<br />Nelle zone di interesse storico archeologico sia esclusa la localizzazione di impianti eolici. Le zone relative a complessi archeologici e le aree di accertata e rilevante consistenza archeologica, intendendovi ricompresi anche i tracciati di viabilità storico archeologica, dovrebbero avere una zona di rispetto di almeno 500 metri.<br /><br />Elementi di interesse storico-culturale.<br />Si preveda un’adeguata fascia di rispetto, comunque non inferiore ad 1 Km per gli impianti eolico industriali localizzati in prossimità degli immobili e delle aree dichiarate di notevole interesse pubblico ai sensi dell’art. 136 del Dlgs 42/2004.<br /><br />E deve essere altresì esclusa la localizzazione di impianti eolici :<br /><br />nelle zone all’interno di coni visuali la cui immagine è storicizzata per la presenza di elementi e/o testimonianze di interesse storico-culturale.<br />nelle aree di particolare visibilità da punti di osservazione privilegiati (per esempio zone panoramiche e viabilità principali) per le possibili interferenze negative sul contesto paesaggistico e sulle reciproche relazioni con le strutture di interesse storico-archeologico, storico-testimoniale (es. ville, tracciati di viabilità storica, parchi ecc.) e con le strutture insediative storiche non urbane quali borghi e nuclei storici.<br />Elementi di interesse storico-testimoniale.<br />Un’ampia zona di rispetto va prevista anche nelle aree ove gli strumenti di pianificazione individuino e sottopongano a particolari prescrizioni alcuni elementi del territorio ed in particolare la viabilità storica urbana, la viabilità panoramica, oltre agli elementi puntuali quali gli edifici e le corti rurali, i nuclei storici in territorio agricolo ed i tracciati di riconosciuta frequentazione turistico-ricreativa.<br /><br />Zone ed elementi caratterizzati da fenomeni di dissesto e instabilità.<br />Nelle zone individuate come frane recenti, frane di crollo, colate di fango recenti, non possono essere localizzabili impianti eolici, compresa la realizzazione di relative infrastrutture. Tali prescrizioni andrebero estese a tutte le zone di possibile ulteriore evoluzione del fenomeno franoso, cioè al perimetro sotteso alla zona di accumulo, nonchè al limite di eventuale massima invasione di blocchi rocciosi per frane di crollo. Nelle zone individuate come frane antiche valgono le medesime prescrizioni. Analogamente, in adiacenza alle scarpate rocciose non va consentita alcuna localizzazione di impianti eolici, particolarmente in presenza di terreni incoerenti o di rocce intensamente fratturate; in questi casi si dovrà stabilire una fascia di tutela comunque rapportata alle condizioni fisico-meccaniche e di giacitura delle litologie presenti, con particolare tutela per le zone classificate sismiche.<br /><br />Sistema forestale e boschivo.<br />All’interno delle formazioni forestali e boschive, le realizzazioni di impianti eolico industriali non possono alterare l’assetto paesaggistico, idrogeologico, naturalistico e geomorfologico dei terreni interessati. Gli interventi di natura tecnologica-infrastrutturale devono comunque avere caratteristiche, dimensioni e densità tali da rispettare le caratteristiche del contesto paesaggistico e le emergenze naturali, interessando la minore superficie forestale e boschiva possibile e salvaguardando, in ogni caso, i sistemi boschivi di crinale, le radure, le fitocenosi forestali rare, i boschetti in terreni aperti o prati secchi, le praterie di vetta, le aree umide e i margini boschivi.<br /><br />Sistemi naturalistici.<br />In questo ambito, merita un particolare riguardo l’aspetto dell’avifauna. L’estensione dei territori interessati dal volo degli uccelli sono certamente extraregionali e per molte specie sono movimenti transnazionali. Pertanto non devono esser consentite installazioni di impianti eolici nei territori che rivestono un riconosciuto interesse come luogo di passaggio e sosta lungo le rotte migratorie. E’ altresì riconosciuto che i territori di caccia delle specie più rare interessano aree di raggio superiore ai 10 Km. La presenza di esemplari di tali specie deve essere accuratamente verificata.<br /><br />Distanze da abitazioni, centri abitati e strade.<br />Questo ultimo argomento viene avvertito dai cittadini dei comitati come il più importante, concernendo la salute pubblica e la pubblica incolumità. Perciò, in attesa di determinare gli effetti a medio termine delle vibrazioni emesse da aerogeneratori sempre più grandi sugli organismi viventi ed in conformità con quanto suggerito a titolo precauzionale dall’Accademia nazionale di medicina francese, gli impianti, se di potenza inferiore al MW (soglia da calcolare sommando la potenza di tutti gli aerogeneratori troppo vicini) non dovrebbero essere costruiti a meno di 500 metri dalle abitazioni e dai luoghi di lavoro, 1.500 metri dai centri abitati e tali distanze dovrebbero essere aumentate di 500 metri per ogni MW di potenza oltre tale soglia. Per evitare incidenti in caso di lancio di materiali (in particolare di blocchi di ghiaccio), andrebbe prevista una distanza di 300 metri dalle strade pubbliche.<br /><br />Vista la complessità dei sistemi di tutela e la sensibilità dei temi paesaggistici riteniamo che:<br /><br />Gli impianti eolico industriali debbano comunque essere assoggettati a procedura autorizzativa di screening ambientale prima di essere ammessi alla procedura di VIA.<br />Non possano essere ammessi a VIA volontaria.<br />Qualora lo screening esprimesse un esito negativo rispetto alla fattibilità dell’intervento, non possano essere ammesse altre procedure valutative da parte di altri enti.<br />Le approvazioni di progetti di impianti eolico industriali possano avvenire esclusivamente in forma unanime fra gli enti coinvolti nei procedimenti valutativi.<br />Gli uffici che effettuano la Valutazione di Impatto Ambientale e quelli che rilasciano l’Autorizzazione Unica debbano essere separati.<br />Considerati i rischi speculativi, riteniamo infine che si renda necessaria:<br /><br />La pubblicità dei dati anemometrici.<br />L’obbligo di rendere pubblici i dati PRIMA della costruzione dell’impianto ed il controllo a campione da parte della Pubblica Amministrazione di tali dati, per determinarne la sostenibilità nel medio periodo ed al possibile venir meno di qualsiasi incentivo, onde evitare i deludentissimi risultati in termini di produttività, molto discosti dalle promesse fatte dai proponenti, di diversi impianti realizzati in Italia. Impianti che diventano tuttavia estremamente redditizi esclusivamente a causa del sistema perverso dei certificati verdi.<br /><br />La definizione di soglie di competitività.<br />In ore di vento/utile l’anno. A titolo di esempio, si potrebbero richiedere 1.750 ore per gli impianti in pianura e prossimi alle centrali dell’alta tensione e 2.000 ore per quelli da collocare sui crinali. Il mancato raggiungimento della soglia minima nel medio periodo (ad esempio ogni 5 anni) dovrebbe essere sanzionata oppure escludere l’azienda costruttrice dalle aste future.<br /><br />L’accensione di fidejussioni.<br />Una fidejussione bancaria ventennale per la rimozione di tutti i manufatti dell’impianto (compresi i plinti di calcestruzzo) ed il ripristino dell’area dismessa andrebbe resa obbligatoria prevedendone l’importo in base ai costi correnti per scaglioni standard predefiniti a livello regionale secondo le dimensioni delle pale installate.<br /><br />La Toscana oltrettutto deve essere considerata, per l’eolico, un’area appena marginale, nell’ambito di una tecnologia di efficacia energetica a sua volta marginale.<br /><br /> <br /><br />Sarebbe nostro desiderio che una nostra delegazione fosse ricevuta da codesta Amministrazione per portare una testimonianza personale del nostro acuto disagio e per offrire un modesto contributo al raggiungimento del bene comune.<br /><br />Ringraziando della paziente attenzione riservataci e confidando nel recepimento delle nostre argomentazioni, porgiamo i nostri deferenti saluti e auguri di buone feste.<br /><br />Maurizio Fiori<br />Portavoce per la Toscana della Rete della Resistenza sui Crinali (Coordinamento dei comitati dell’alto Appennino contro l’eolico industriale selvaggio).il "Comitato spontaneo Ariacheta"http://www.blogger.com/profile/13842980272259207644noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-69396411591763169.post-60480677263608814472011-07-23T00:03:00.000-07:002011-07-23T00:10:49.084-07:00Energia - e se invece di devastare si provasse a risparmiare? Guardiamo il Giappone..riportiamo paro paro una notizia pubblicata da Green report, 22 luglio 2011, che dovrebbe indurre non solo i politici, ma anche gli amministratori a riflettere: prima di riempire i crinali di pachidermi costosi e devastanti come sono le torri eoliche, forse converrebbe fare due conti, per accorgersi che l'energia che producono si potrebbe bellamente risparmiare, con grande beneficio delle nostre tasche e dell'ambiente.<br />lv <br /><br /><span style="font-weight:bold;">Giappone, il risparmio energetico batte pure il nucleare<br />Nessun rialzo dei prodotti petroliferi dopo il terremoto/tsunami</span> di Alessandro Farulli<br /><br />Che gli ambientalisti (e pure/persino Confindustria) abbiano ragione quando dicono che dal risparmio energetico si possono trarre benefici enormi sia in termini di costi che di impatti ambientali? La riflessione, provocatoria, viene leggendo quando riporta oggi il Sole24Ore nelle ultime righe di un articolo che riporta la notizia l'Aie ha fermato l'immissione sul mercato delle scorte petrolifere. Parlando di oli combustibili, si afferma che: «Pesa, oltre a una lieve flessione (rispetto alle attese) della domanda cinese, la "delusione" della domanda giapponese che si attendeva in forte rialzo sui prodotti petroliferi dopo Fukushima e dopo la decisione di non fare tornare immediatamente in funzione le centrali che escono dalla routinaria manutenzione ogni 13 mesi». Perché? <span style="font-style:italic;">«la disciplina del popolo nipponico e le strette regole sull'utilizzo dell'energia (negli uffici la temperatura minima di condizionamento è di 28 gradi centigradi) hanno deluso tutti i "lunghi" del dopo tsunami».<br />Un Paese energivoro come il Giappone con praticamente tutte ferme la sue centrali nucleari certamente utilizzerà più carbone, ma più di ogni altra cosa, sempre che la fonte del Sole sia attendibile, arriverebbe dal razionamento dell'energia</span>. E la sua economia, peraltro, è certamente in difficoltà visto che lo era prima del terremoto/tsunami e figuriamoci dopo, ma non ferma: Il surplus mensile - scriveva ieri il Sole24Ore - è ammontato a 70,7 miliardi di yen, in quanto le esportazioni - guidate dal recupero del settore automobilistico - sono aumentate del 5,4% rispetto a maggio, pur restando dell'1,6% inferiori al giugno 2010: anno su anno, insomma, il trend si sta invertendo visto che ad aprile si era registrato un -12,4% e a maggio un -10,3% (...).Le imprese giapponesi, insomma, stanno risolvendo prima del previsto i problemi alla catena manifatturiera insorti a marzo. Quello di cui ora si lamentano è soprattutto il superyen, considerato da molti investitori un bene-rifugio di fronte ai problemi finanziari europei e americani».<br />Siccome non crediamo ai miracoli e non vogliamo dire che la soluzione di tutti i mali sta nel risparmio energetico, segnaliamo comunque questo aspetto perché deve (dovrebbe) far riflettere un governo come quello italiano - non l'attuale perché ormai ci pare più di là che di qua - a investire in questo settore fondamentale per un Paese che importa la gran parte dell'energia che produce.il "Comitato spontaneo Ariacheta"http://www.blogger.com/profile/13842980272259207644noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-69396411591763169.post-64144421977517438932011-07-05T00:50:00.001-07:002011-07-05T00:58:34.612-07:00Un appello del WWF per salvare i crinali del Casentino e del Fumaiolo da tre megaimpianti, per un totale di 36 torri da 180 metri!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/-20BrDSBkDL8/ThLDeA32odI/AAAAAAAAAGw/gd4BsSP6R7I/s1600/11pi.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 214px;" src="http://3.bp.blogspot.com/-20BrDSBkDL8/ThLDeA32odI/AAAAAAAAAGw/gd4BsSP6R7I/s320/11pi.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5625773804936929746" /></a><br />Gli impianti verrebbero localizzati lungo il crinale che va dal Poggio Tre Vescovi a Mte Loggio a cavallo fra le valli del Senatello, del Marecchia e del Tevere a quote comprese fra i mt 1000 e 1100 di alt. Gli aerogeneratori saranno ben 36 (3 Verghereto, 11 Casteldelci, 22 Badia Tedalda) con altezza pari mt 128 e raggio del rotore di mt 52, (ossia con diametro massimo dello stesso di mt 104) . L’altezza di ciascuna torre eolica sarà pari a 180 metri!<br />Per ciascun aerogeneratore si prevede una potenza di 3,4 MW, per una potenza complessiva di circa 122.40 MW. Vi renderete conto quindi da questi dati che questo sarà uno dei progetti di eolico più devastanti dell'intero Appennino, che qui si aggiungerà peraltro al progetto già autorizzato sulla vicinissima Biancarda (13 torri poste a poco più di 2 chilometri in linea d'aria) e per il quale abbiamo già presentato ricorso. Si tratta di progetti localizzati nei limitati spazi aperti delle aree forestali di nostri crinali appenninici più ameni ed incontaminati e importanti corridoi di collegamento delle reti ecologiche che uniscono le aree protette dell'Appennino Settentrionale con quello Centrale.<br />Come già avvenuto per la Biancarda anche in questo caso sono convinto che il criterio della scelta dei luoghi sia dipeso unicamente dalla scarsa sensibilità e conflittualità (che scaturisce solo quando si vuole proteggere qualche area) delle popolazioni locali (costituite da un elevata percentuale di anziani) in gran parte del tutto disinteressate alle problematiche ambientali-conservazionistiche). <br />Gli aspetti ambientali di maggior pregio di questa zona sono offerti principalmente dalla varietà di habitat che vi sono rappresentati. In prevalenza si alternano fitti boschi di Cerro e di Faggio a spazi aperti governati a pascolo e foraggio. In questo contesto vi sono localizzate inoltre associazioni forestali di grande interesse vegetazionale per la presenza frequente dell'Agrifoglio in alcuni punti particolarmente ricca, isolati esemplari secolari di Faggio, inaspettati boschetti di Acero campestre con esemplari piuttosto vecchi, diverse specie di flora rara o protetta, oltre a sorgenti e acquitrini che ospitano popolazioni di anfibi e vegetazione idrofita di particolare interesse e valore biologico. Infine le praterie semi-naturali riscontrabili in particolare sul Poggio Tre Vescovi, La Montagna e Mte Loggio costituiscono un sito di particolare attrazione per le esigenze alimentari di varie comunità ornitiche, confermo infatti in base a dirette osservazioni una buona presenza di specie di rapaci diurni, fra i quali Gheppio, Lodolaio, Poiana, Sparviere, Falco Pecchiaiolo, Aquila reale (nidificante a pochi chilometri di distanza) e occasionalmente il Biancone, oltre a varie specie di passeriformi in preoccupante declino proprio perché legati a questo tipo di habitat, es. Tottavilla, Averla piccola, Ortolano, zigoli, Culbianco, Succiacapre ecc.<br /><span style="font-weight:bold;">Pare che i termini per le osservazioni siano ormai estremamente ridotti (11 LUGLIO) quindi bisogna agire con tempestività presentandole alle Regioni Toscana ed Emilia-Romagna (o alle province interessate).</span><br />Come WWF contiamo di elaborare un documento unico possibilmente in collaborazione con le 2 sedi regionali. Chiedo tuttavia alla Rete dei Comitati che si battono contro l'eolico industriale di divulgare l'appello a tutti quei soggetti interessati a contrastare questo tipo di progetto invitandoli a presentare anche loro qualche osservazione.<br />Vi ringrazio per la collaborazione.<br /><br />Ivano Togni<br />Presidente WWF Cesena<br /><br />Presso questo link della Regione Toscana é scaricabile la documentazione del mega-progetto di GEO Italia (società controllata dal gruppo tedesco GEO) del Parco Eolico "Tre Vescovi-Fresciano", che riguarda i comuni di Casteldelci (RM), Badia Tedalda (AR) e Verghereto (FC):<br />http://www.regione.toscana.it/regione/export/RT/sito-RT/Contenuti/sezioni/ambiente_territorio/sviluppo_sostenibile/rubriche/visualizza_asset.html_387512114.htmlil "Comitato spontaneo Ariacheta"http://www.blogger.com/profile/13842980272259207644noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-69396411591763169.post-77819079341795080442011-06-30T14:34:00.000-07:002011-06-30T15:04:05.979-07:00Ariacheta news: giugno 2011<span style="font-style:italic;">Per quanto riguarda l'impianto proposto a San Godenzo non siamo al corrente di alcuna novità.<br />Ma alcune news dal fronte eolico - ambientale, del mese di giugno ci paiono di particolare interesse. I commenti ciascuno se li faccia da sè.<br /></span><br /><br /><br />Green Report, 8 giugno 2011:<br /><br /><span style="font-weight:bold;">Mugello, danni ambientali causati dalle grandi opere: questa volta a rischio è l'invaso di Bilancino</span><br /><br />Il Mugello non ha pace. Dopo i lavori dell'Alta velocità ferroviaria che hanno causato molti danni al territorio, prosciugato le falde, inquinato fiumi e torrenti (è stato celebrato anche un lungo processo durato 4 anni finito con le condanna del Consorzio che operò in quel contesto), ora pare che la storia si ripeta.<br />In questo caso a finire sotto accusa sono i lavori alla terza corsia Bologna-Firenze e della Variante di valico. Si passa quindi dalla ferrovia alla strada ma la sostanza è la stessa: non si riescono a realizzare in modo compatibile con l'ambiente le grandi opere infrastrutturali viarie di cui il Paese ha bisogno. Nel mirino della Procura di Firenze alcuni dirigenti della Società Autostrade e delle imprese di costruzioni, ma i capi di imputazioni sono quelli già formulati in passato, sembra di ascoltare un disco rotto: gestione pessima dei rifiuti speciali (anche pericolosi) contenenti oli usati durante gli scavi (i cosiddetti oli disarmanti), discariche abusive, smarino abbandonato, torrenti inquinati da fanghi industriali con alta concentrazione di idrocarburi, acque di dilavamento dei cantieri non trattate, impianti di depurazione non efficienti e/o non dimensionati adeguatamente.<br />La magistratura farà il suo corso e vedremo se le accuse per i reati ambientali che hanno conseguenze penali saranno confermate. Comunque qualcosa è successo e quanto emerso al termine di un'inchiesta "silente" portata avanti dalla Procura con l'ausilio di Arpat non è roba di poco conto. Anzi se come è stato annunciato ad essere interessato dall'inquinamento è anche il lago di Bilancino, si profila un vero e proprio disastro ambientale. Pare infatti che attraverso torrenti immissari del lago, i fanghi contaminati siano arrivati all'invaso e depositati sul fondo. Oltre all'impatto su flora e fauna ci potrebbero essere quindi conseguenze anche per gli utilizzi antropici.<br />Ricordiamo che le acque dell'invaso sono balneabili e oltre a rifornire il Mugello, attraverso la Sieve, arrivano all'Arno e a Firenze dove sono utilizzate dal grande acquedotto dell'Anconella. Parte del sistema idrico della Toscana Centrale potrebbe essere messo a rischio per incapacità, disattenzione oppure come più probabile, per risparmiare sulle opere di mitigazione ed aumentare i ricavi, a spese del territorio e delle comunità antropiche ed animali che lo popolano. Federico Gasperini<br /><br /><br />Green Report, 16 giugno 2011:<br /><br /><span style="font-weight:bold;">Campiglia premiata per il mini eolico</span><br /><br />Arrivando a Campiglia si vede che sopra il paese gira una pala eolica. E' un paese che assomiglia ad Archimede Pitagorico, con l'elica sopra il cappellino. Quella piccola pala eolica è una Libellula 55 prodotta a Prato da Aria srl e fatta installare da un privato che da molti anni abita a Campiglia.<br />La fase autorizzativa è stata celere perché il Comune ha rispettato pienamente le norme che semplificano la procedura e questa correttezza è stata sottolineata da Aria che si trova spesso di fronte Comuni che ostacolano il mini-eolico inventando procedure illegittime.<br />Questa correttezza del Comune, che presuppone anche condivisione per lo sviluppo delle rinnovabili, è stata valutata in modo positivo da Legambiente.<br />Legambiente ha infatti riconosciuto il comune di Campiglia virtuoso nelle Buone pratiche nella categoria Eolico nella classifica di Legambiente dei Comuni Italiani rinnovabili. Per questo motivo l'attestato di "Città del Vino sostenibile 2011" è stato consegnata al Comune di Campiglia dall'Associazione nazionale Città del Vino in occasione dell'assemblea nazionale svoltasi l'11 giugno a Selargius in provincia di Cagliari.<br />Un Comune con l'eolico sopra la testa non poteva passare inosservato e le città del vino hanno premiato un Comune che, finalmente, ha aiutato il mini-eolico.<br /><br /><br />Viadalvento, 19 giugno:<br /><br /><span style="font-weight:bold;">Uccelli, pipistrelli e pale: l’eolico e la biodiversità</span><br /><br />Mark Lynas, autore di due libri sui pericoli dei cambiamenti climatici e consulente per la questione del Governo delle Maldive, pubblica sul suo sito un’analisi degli impatti dell’eolico sull’avifauna, riportando il parere di Clive Hamber, biologo conservazionistaal Dipartimento di Zoologia all’Università di Oxford:<br />Penso che le centrali eoliche siano potenzialmente il maggior disastro per i rapaci dai giorni delle persecuzioni dei cacciatori e penso che siano anche una delle più grandi minacce per i pipistrelli europei ed americani dalla dopo la deforestazione su grande scala. Gli impatti stanno già diventando seri per le aquile di mare in Europa, come è abbondantemente chiaro in Norvegia. Una centrale eolica, costruita nonostante l’opposizione degli ornitologi, ha decimato un’importante popolazione, uccidendo 40 aquile in cinque anni e 11 nel 2010. L’ultima grande otarda della Provincia di Cadice in Spagna è stata uccisa da un impianto eolico. Secondo la mia esperienza molti “verdi” negano del tutto questo tipo di impatti, o forse immaginano che questi uccelli e pipistrelli possano sopportare grandi riduzioni: ma non possono perché si riproducono lentamente. Fonte: Mark Lynas<br /><br /><br />vidalvento, 23 giugno:<br /><br /><span style="font-weight:bold;">Ancora un nibbio reale ucciso dall’eolico in Molise</span><br /><br />Continuano le morti di nibbio reale nell’impianto eolico della Montagnola Molisana. 53 megatorri su un territorio che ospitava la popolazione più numerosa di nibbio reale e di poiana in Molise.
Con questo individuo siamo al terzo caso conosciuto. Quanti ne moriranno senza saperlo?<br /><br /><br /> viadalvento, 24 giugno: <br /><br /><span style="font-weight:bold;">Con l’aumento delle dimensioni degli aerogeneratori aumenta il rumore a bassa frequenza</span><br /><br />Uno studio di due ricercatori danesi, Henrik Møller e Christian Sejer Pedersen, del Dipartimento di Acustica dell’Università di Aalborg, pubblicato sulla prestigiosa rivista Journal of the Acoustical Society of America, mostra come le componenti tonali a bassa frequenza emesse dagli aerogeneratori aumentino con l’aumentare delle dimensioni di questi ultimi.<br />I livelli di rumore a bassa frequenza all’interno (delle abitazioni) vicine variano a seconda dell’aerogeneratore, dell’isolamento della stanza e della posizione nella stanza. Se il rumore degli aerogeneratori studiati ha un livello di pressione sonora esterno ( con pesatura A) di 44 dB, (il massimo permesso dalla normativa danese), esiste il rischio che una parte sostanziale dei residenti verrà disturbata dal rumore a bassa frequenza anche in interno. Il limite danese notturno di 20 dB per il rumore con pesatura A nelle frequenza 10-160 Hz, che sia applica al rumore industriale, ma non agli aerogeneratori, sarà superato in molte stanze che sono vicine al limite esterno di 44 dB. I problemi sono molto ridotti con un limite esterno di 35 dB.
Gli aerogeneratori emettono infrasuoni (sotto la soglia dei 20 Hz) ma a livelli molto bassi considerando la sensibilità umana a queste frequenze. Anche vicino alle torri la pressione infrasonora è molto sotto la sogli di udibilità e l’infrasuono non è perciò considerato un problema con aerogeneratori delle dimensioni investigate nello studio. …
queste conclusioni sono basate su dati relativi a torri con potenza compresa tra 2,3 MW e 3,6 MW. Deve essere previsto che i problemi con il rumore a bassa frequenza aumenteranno con l’aumentare delle dimensioni delle torri.
Il livello di potenza acustica con pesatura A aumenta proporzionalmente alle dimensioni e anche in modo più che proporzionale. Di conseguenza torri più grandi impattano la stessa area o anche un’area più grande rispetto ad un numero maggiore di torri più piccole. Esistono differenza di molti decibel tra il rumore emesso da differenti torri delle stesse dimensioni, anche se dello stesso costruttore e modello. Non è pertanto fattibile effettuare calcoli precisi alla frazione di decibel e pretendere che funzionino nel mondo reale. Un margine di sicurezza deve essere incorporato nei calcoli in fase di pianificazione per garantire il rispetto dei limiti acustici. Esiste uno standard internazionale ma non è molto usato. Sotto certe condizioni atmosferiche (ad esempio inversione termica) il rumore può essere particolarmente fastidioso e, in particolare per la componente a bassa frequenza, propagarsi molto più lontao di quanto assunto. Sono necessari ulteriori studi su questi fenomeni. Fonte: Low-frequency noise from large wind turbines Journal of the Acoustical Society of America. Volume 129, Issue 6, pp. 3727-3744 (2011)
Henrik Møller and Christian Sejer Pedersen Section of Acoustics, Aalborg University, Fredrik Bajers Vej 7-B5, DK-9220 Aalborg Ø, Denmarkil "Comitato spontaneo Ariacheta"http://www.blogger.com/profile/13842980272259207644noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-69396411591763169.post-810218649221271232011-03-25T09:54:00.001-07:002011-03-26T02:28:59.446-07:00Appello per “un radicale ridisegno della strategia italiana per le rinnovabili finalizzata al 2020″<span style="font-style:italic;">Pubblichiamo anche noi l'urgente e accorato <span style="font-weight:bold;">appello rivolto</span><span style="font-weight:bold;"> al Governo e al Parlamento</span> dalle associazioni ambientaliste che si oppongono alla vergognosa speculazione legata al sovrafinanziamento dell'eolico industriale:</span><br /><br />«Assistiamo, nel settore delle energie rinnovabili, a uno spettacolo indecoroso e sconcertante. Incentivi generosissimi, i più alti al mondo, hanno determinato una vera e propria “corsa all’oro”, prima, nel settore dell’eolico, poi, nell’ultimo anno e mezzo, anche in quello del solare fotovoltaico.<br /><br />A pagare sono tutti gli italiani, attraverso le bollette elettriche, mentre sono praticamente azzerati i fondi per la ricerca che, invece, in particolare per il fotovoltaico, sarebbero indispensabili.<br />La stessa Autority per l’energia ha documentato una crescita esponenziale degli incentivi, considerati tra i “più profittevoli al mondo”, rilevando un crescente fenomeno di speculazione. Per non parlare, poi, dell’esplodere di inchieste giudiziarie che hanno documentato il coinvolgimento della criminalità organizzata nel business delle torri eoliche e dei pannelli fotovoltaici. E’ il momento, dunque, di riprogettare dalle fondamenta l’intera strategia italiana per l’energia, nel quadro generale degli obiettivi strategici fissati dall’Europa e nell’orizzonte temporale che è il 31 dicembre 2020, non la fine di quest’anno e di quelli immediatamente a venire.<br />Se teniamo conto della rilevantissima discesa dei prezzi registrata negli ultimi 3 anni nel settore fotovoltaico, e del probabile andamento che seguirà, scegliere di installare grandissime quantità di pannelli tutti adesso, in pochissimi mesi, invece che in un arco di diversi anni, è un errore clamoroso. Dovremmo invece pianificare, da oggi al 2020, una crescita regolata, progressiva e più sostenibile di installazione di impianti fotovoltaici, in armonia con il parallelo calo dei prezzi che inevitabilmente arriverà e a salvaguardia del prezioso terreno agricolo, del suolo naturale ricco di biodiversità, dei valori paesaggistici da preservare.<br />Una strategia così orientata, fondata su basi di prudenza e sostenibilità, ci permetterebbe non solo di tenere in vita l’intera filiera del fotovoltaico da oggi al 2020, ma soprattutto di raggiungere, a fine 2020, i 30mila MegaWatt di potenza installata: una dimensione ben superiore rispetto ai modesti 8mila MegaWatt che il Governo ha fino ad oggi programmato.<br />Quanto poi all’eolico industriale, dovrebbe ormai essere evidente a tutti che per l’Italia questa tecnologia energetica dai pesantissimi impatti paesaggistico-territoriali rappresenta una scelta a dir poco infelice. Perché, come valuta Wind Power Barometer, l’osservatorio di settore della Comunità europea, l’Italia vanta in Europa la terza potenza eolica installata, ma è solo settima per produzione totale, e una pala eolica in Italia produce circa la metà di quanto produrrebbe se fosse installata in Irlanda o in Portogallo. Perché, come documentano gli Amici della Terra, l’apporto delle torri eoliche ai consumi finali di energia potrà al massimo essere del 2%… Ma a quale prezzo, in ogni caso, otterremmo questi davvero modestissimi benefici energetici?<br />Il turismo in Italia vale infinitamente di più rispetto a quanto potrebbero rendere alcune migliaia di torri eoliche. Perché l’Italia è un paese con poco vento, ma con il più importante patrimonio storico e artistico che esista al mondo, con il più alto numero di siti patrimonio dell’umanità per l’UNESCO, con le più importanti e spettacolari aree archeologiche del Mediterraneo.<br />Pensare di continuare ad innalzare migliaia e migliaia di mega-ventilatori d’acciaio, alti dai 100 ai 150 metri (più o meno come il grattacielo Pirelli…) sull’intera dorsale appenninica del Sud, nell’intero Molise, sugli altopiani siciliani o sardi affacciati sul mare, sulle magiche serre salentine oltre che sulle distese meravigliose di uliveti secolari punteggiati di castelli rinascimentali e di masserie fortificate o nel raggio di pochi chilometri da monumenti straordinari, di altissima rilevanza culturale, come Castel del Monte, la possente acropoli di Lucera, le aree archeologiche di Altilia-Saepinum e di Pietrabbondante, la Reggia di Caserta, i templi di Segesta e di Agrigento non è solo sbagliato, è anti-economico, anti-costituzionale, assolutamente irragionevole, forse criminale.<br /><br /><span style="font-weight:bold;">Per questo, chiediamo al Governo e al Parlamento:<br /><br />1. di definire una strategia energetica nazionale che ci accompagni fino al 2020 e che assicuri più fondi per la ricerca e l’innovazione tecnologica e dia assoluto rilievo, oltre alla crescita dell’energia rinnovabile, anche al risparmio e all’efficienza energetica, da conseguire anche attraverso la bioedilizia e l’inizio di una politica di ricostruzione/rottamazione edilizia del patrimonio immobiliare post-bellico privo di qualità e di criteri antisismici;<br /><br />2. di programmare l’uscita dall’eolico industriale e una riconversione dei relativi incentivi a vantaggio delle fonti rinnovabili di energia sviluppate in forme eco-sostenibili di autogenerazione diffusa (solare termico e fotovoltaico, geotermia, micro impianti eolici, ecc.) e della ricerca;<br /><br />3. di fissare limiti all’installazione degli impianti fotovoltaici al fine di favorirne, in modo deciso, l’installazione sui tetti relativi a qualunque tipo di edificio, in particolare uffici, scuole, depositi, capannoni, fabbriche, distributori di carburante, parcheggi, ecc., o anche a terra nelle aree urbanizzate o industriali, e consentire l’installazione a terra, su terreni agricoli, solo di impianti di piccola taglia, al servizio dell’attività degli agricoltori per fini di auto-consumo, e, in parte, a integrazione del loro reddito personale.<br />Sarebbe possibile così rispettare, oltre che l’obiettivo strategico energetico fissato dall’Unione europea, finalmente i principi fondamentali della nostra Costituzione che all’articolo 9 proclama solennemente: “La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione”.</span>»<br /><br />Carlo Ripa di Meana, Italia Nostra, presidente sezione Roma<br />
Oreste Rutigliano, Comitato Nazionale Paesaggio, segretario nazionale
<br />Andrea Carandini, docente archeologia classica (Università Roma La Sapienza)
<br />Vittorio Sgarbi, storico e critico d’arte
<br />Vittorio Emiliani, Comitato per la Bellezza, presidente
<br />Mario Pirani, giornalista<br />
Giacomo Marramao, docente filosofia (Università Roma 3)<br />
Oliviero Toscani, fotografo<br />
Rosa Filippini, Amici della Terra, segretario nazionale<br />
Carlo Alberto Pinelli, Mountain Wilderness, presidente nazionale on.<br />
Maria Rita Signorini, Italia Nostra, cons. nazionale e Commiss. Naz. Energia<br />
Emma Bonino, vice-presidente Camera<br />
Marco Pannella, Partito Radicale Transnazionale, presidente<br />
Elisabetta Zamparutti, deputato Camera dei Deputati<br />
Sergio D’Elia, Nessuno tocchi Caino, segretario nazionale
<br />Annamaria Procacci, animalista, già parlamentare dei Verdi<br />
Stefano Allavena, Altura (Ass. tutela uccelli rapaci), presidente nazionale<br />
Enzo Cripezzi, Lipu, coordinatore regionale Puglia<br />
Pietro Bellasi, docente sociologia dell’arte a Bologna<br />
Luisa Bonesio, docente Geofilosofia<br />
Alberto Cuppini, portav. Rete resistenza sui Crinali, Emilia Romagna,<br />
Maurizio Fiori, portav. Rete Resistenza sui Crinali, Toscana,<br />
Giovanni De Pascalis, Italia Nostra, consigliere sezione di Roma<br />
Nico Valerio, animalista, ecologista, Ecologia liberaleil "Comitato spontaneo Ariacheta"http://www.blogger.com/profile/13842980272259207644noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-69396411591763169.post-29538115653877957772011-03-22T11:20:00.000-07:002011-03-22T11:27:51.631-07:00UN MANIFESTO PER LE STRADE DI SAN GODENZONelle settimane scorse il Comitato ha fatto affiggere nelle bacheche di San Godenzo un manifesto intitolato "Soldi o sordi?", con un testo che a noi sembrava abbastanza chiaro, ma che evidentemente ha dato luogo a qualche incertezza e dubbio. Per fugare ogni ambiguità sul significato della campagna, ne presentiamo sul blog la versione aggiornata, che è stata diffusa da tutti i comitati aderenti alla Rete per la Resistenza sui Crinali (consigliamo visitare il sito: <a href="http://reteresistenzacrinali.wordpress.com/">reteresistenzacrinali</a>).<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/-WVk-rfo0Jvc/TYjpBhRNq9I/AAAAAAAAAGk/ftJCyz-Ml7o/s1600/volantino_eolico3.gif"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 320px;" src="http://2.bp.blogspot.com/-WVk-rfo0Jvc/TYjpBhRNq9I/AAAAAAAAAGk/ftJCyz-Ml7o/s320/volantino_eolico3.gif" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5586971550072810450" /></a>il "Comitato spontaneo Ariacheta"http://www.blogger.com/profile/13842980272259207644noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-69396411591763169.post-57107805358374109192010-12-01T08:56:00.000-08:002010-12-01T09:01:34.898-08:00Nasce la RETE DELLA RESISTENZA SUI CRINALI - per il coordinamento dei comitati contro l'eolico industriale sull'Alto AppenninoBologna e Pontremoli, 29 Novembre 2010<br /> <br />Proprio in coincidenza con la trasmissione della rubrica Report di RAI 3 dal titolo "Girano le pale" (alla quale alcuni di noi hanno contribuito), abbiamo il piacere di annunciare che si è costituito il <br />Coordinamento dei comitati dell'Alto Appennino contro l'eolico-industriale selvaggio. Si è deciso di chiamare tale coordinamento:<br /> <br /><span style="font-weight:bold;">Rete della Resistenza sui Crinali</span><br /> <br />Ne fanno per il momento parte i seguenti comitati o gruppi di comitati già in essere, sorti in seguito alla proliferazione dei progetti per la costruzioni di sempre nuovi impianti sulle nostre montagne:<br /> <br />Monte dei Cucchi (San Benedetto val di Sambro BO)<br />Ariacheta (San Godenzo FI)<br />Alta valle del Sillaro (BO)<br />Monte Faggiola (Firenzuola FI)<br />La luna sul monte (Pontremoli MS)<br />Cisatel (Comitato Interregionale Salvaguardia Appennino Tosco Emiliano Ligure)<br />Prato Barbieri (Bettola PC)<br />Passo delle Pianazze Case INI (Farini PC)<br />Tutela paesaggio (PC)<br /> <br />Altri comitati sono in fase di costituzione oppure stanno valutando di unirsi al coordinamento.<br /> <br />Il ruolo principale della Rete della Resistenza sui Crinali è fare acquisire maggiore forza al movimento contro l'eolico industriale ed una rappresentanza unitaria nei confronti di politici, mezzi di informazione ed altre associazioni. La rete è costituita ormai da alcune migliaia di cittadini che rappresentano quel "qualcuno che sorvegli le incompetenze locali per evitare danni e sprechi" (per usare le precise parole della giornalista Milena Gabanelli di ieri sera) nell'attesa che alla tutela (prevista dalla Costituzione) del paesaggio, della salute umana, della salvaguardia della fauna, degli assetti idrogeologici eccetera, ma più in generale della nostra cultura e del bene pubblico, messo in pericolo dalla dimensione e dal numero stesso degli enormi aerogeneratori in una zona così vulnerabile come i nostri crinali, provveda chi ne dovrebbe essere istituzionalmente preposto o chi avrebbe obblighi statutari ad intervenire. <br /> <br />E' sottinteso che non ci sono preclusioni di carattere politico. Le uniche preclusioni sono nei confronti di chi è favorevole all'eolico industriale.<br /> <br />La prima iniziativa sarà la richiesta, questa stessa settimana data l'urgenza, di un incontro con i consiglieri e gli assessori regionali dell'Emilia Romagna e della Toscana per conoscere lo stato dell'arte delle linee guida regionali sugli impianti eolici e per chiedere una piattaforma di confronto sull'elaborazione delle stesse in base alle criticità finora riscontrate nei progetti proposti o realizzati sulle nostre montagne. <br /> <br />Sono stati nominati <span style="font-weight:bold;">due portavoce del coordinamento</span> (uno per l'Emilia Romagna e uno per la Toscana, per comprensibili motivi logistici e per le differenti legislazioni e realtà regionali).<br /> <br />Sono:<br /><span style="font-weight:bold;">Alberto Cuppini di Bologna, per l'Emilia Romagna</span> AlbertoCuppini@Alice.it cell. 340 7821884 e<br /><span style="font-weight:bold;">Maurizio Fiori di Pontremoli, per la Toscana</span>. Maurizio.Fiori@Alice.it cell. 339 8340814.<br /> <br />Terminiamo citando ancora la Gabanelli di ieri sera alla conclusione del servizio di Report che ha espresso al meglio il nostro comune sentire:<br /> <br />"E così il nostro patrimonio (quello che realmente non è sottoposto all'andamento del mercato perchè ce l'abbiamo soltanto noi), che è il nostro straordinario e unico Paese, LO STIAMO MASSACRANDO con sporco e pulito insieme. Per avere come risultato la bolletta più cara d'Europa. Sembra sempre che tutto avvenga a caso o per incompetenza e intanto furbi e criminali attingono a man bassa." <br /> <br />Alberto Cuppini<br />Portavoce per l'Emilia Romagna della Rete della Resistenza sui Crinali.<br />Maurizio Fiori<br />Portavoce per la Toscana della Rete della Resistenza sui Crinali.il "Comitato spontaneo Ariacheta"http://www.blogger.com/profile/13842980272259207644noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-69396411591763169.post-1115544097518898972010-09-22T00:09:00.000-07:002010-09-22T00:17:19.629-07:00MIni eolico condiviso: a Campiglia Marittima è possibile!<span style="font-style:italic;">leggiamo su www.greenreport.it del 20 settembre una notizia rincuorante, e ci chiediamo perché non dovrebbe essere possibile applicare una soluzione del genere anche a San Godenzo. Diversamente da come dice e vuol far credere l'ultimo paragrafo dell'articolo, a questo tipo di impianti il Comitato Ariacheta si è sempre dichiarato più che interessato (non sono nocivi per l'ambiente, per l'avifauna, sono direttamente controllati dalla popolazione, non richiedono sbancamenti, non vanno a foraggiare società di dubbia composizione, non creano danni alla salute ecc.ecc., <span style="font-weight:bold;">a differenza dell'eolico di grande taglia o industriale</span>). Anzi, vogliamo provare a pensarci concretamente?...</span><br /><br /><br /> <br />CAMPIGLIA MARITTIMA (Livorno). Si sta consolidando a Campiglia Marittima la prima esperienza nazionale di proprietà diffusa di un impianto di mini-eolico. Per la metà del prossimo mese è prevista la costituzione ufficiale della srl "fischiailvento" e le adesioni sono state aperte a chiunque voglia investire una quota di risparmi di almeno 5.000 €.<br /><br />Ora i proponenti stanno lavorando sullo Statuto della srl per arrivare al rogito notarile. Le adesioni possono pervenire al coordinatore della iniziativa: sozzi.gino@alice.it La turbina sarà una Libellula 55, l'unica prodotta in Italia nello stabilimento di Prato ed interamente realizzata con componenti nazionali ( www.aria-srl.it).<br /><br />Il luogo di installazione è stato individuato sul crinale della Cava di Campiglia, a circa 560 m.s.l.m. e di fronte alla costa, dove i venti, già misurati, sono intorno a 6,9 m/sec. su base annua e garantiranno la produzione di circa 160.000 KWh all'anno.<br /><br />Alla tariffa omnicomprensiva di 30 c€ per KWh e detratti gli oneri assicurativi e di manutenzione l'utile lordo ante tasse si aggirerà su 45.000 €/anno.<br /><br />La società Cave di Campiglia, proprietaria dell'area ha già dato la propria disponibilità a concedere, a titolo gratuito, il piccolo fazzoletto di terreno necessario alla installazione.<br /><br />Il Comune di Campiglia è uno dei pochi, in Toscana, che consente l'installazione di mini-eolico senza frapporre ostacoli ed applicando pienamente la legislazione nazionale e regionali. Altrove una iniziativa di questo tipo non sarebbe stata possibile.<br /><br />Il gruppo di cittadini che ha iniziato il percorso spera di avere un numero sufficiente di adesioni per coprire l'intera spesa di installazione che si aggira su 200.000 €. e quindi arrivare a 40 - 45 sottoscrittori. Questo numero corrisponde non solo alla copertura finanziaria dell'impresa, ma anche, se si considera che 45 famiglie sono circa 135 persone, ai fabbisogni elettrici per uso domestico di tutte le famiglie aderenti.<br /><br />Insomma ci saranno 45 famiglie che si staccano dal petrolio per l'energia elettrica, guadagnandoci pure. E' il concetto della sussidiarietà, dell'uso secondo del panorama poiché si installa su una cava, della socializzazione della green economy. Insomma se si volesse fare il bilancio ideologico si farebbe il pieno.<br /><br />Ovviamente ci sono i contrari, come succede sempre quando si parla di fonti rinnovabili, in questa Italia del declino.il "Comitato spontaneo Ariacheta"http://www.blogger.com/profile/13842980272259207644noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-69396411591763169.post-21119966308032740002010-09-21T02:05:00.000-07:002010-09-21T02:10:33.437-07:00Se lo dice TREMONTI ci crederanno?Mentre in tutt’italia si moltiplicano i procedimenti in corso per gli affari mafiosi, e in regioni come Molise e Basilicata, ma anche nella Toscana meridionale, la sollevazione popolare dei comitati contro impianti già costruiti e da costruire sono all’ordine del giorno (anche se accortamente taciuta dai media nazionali), ecco che in Mugello tutto tace – ma sappiamo benissimo che c’è chi lavora alacremente per scempiare il nostro territorio, e rovinare per sempre quel poco che ancora si salvava: le aree montane e di crinale. Se costruiranno gli impianti eolici industriali potremo dire addio al turismo e all’agriturismo, al reinsediamento, al recupero dei poderi abbandonati, alla tanto sbandierata sostenibilità in genere, e la montagna diventerà un’area industriale morta e abbandonata da uomini e animali. Con tanta e bella complicità delle nostre amministrazioni.<br /><br />Per fortuna in tutto questo silenzio ci confortano le dichiarazioni del nostro Ministro per l’economia (fonte: Corriere della sera) <br /><br /><span style="font-weight:bold;">a Cortina d’Ampezzo Tremonti mette in guardia da soluzioni che sembrano facili. Come quella dell’eolico: una «balla», anzi peggio, «uno degli affari di corruzione più grandi» d’Italia. La prova? Semplice, dice il ministro, «vi siete mai chiesti perché in Italia non ci sono i mulini a vento?». Quello dell’eolico è un business ideato da organizzazioni corrotte che vogliono speculare e di cui noi non abbiamo certo la quota di maggioranza.</span>il "Comitato spontaneo Ariacheta"http://www.blogger.com/profile/13842980272259207644noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-69396411591763169.post-555156839733272782010-07-28T08:48:00.000-07:002010-07-28T08:59:40.946-07:00I danni dell'eolico industriale alla salute: parla il dr. Miserotti pres. dell'Ordine dei Medici di PiacenzaCari amici dell'Ariacheta,<br />vi consigliamo di ascoltare e far ascoltare l'intervento del <span style="font-weight:bold;">dr. Miserotti</span>, presidente dell'Ordine dei medici di Piacenza, che in una serata pubblica ha per primo in Italia chiaramente spiegato quali sono i <span style="font-weight:bold;">gravi danni alla salute dell'uomo prodotti dagli impianti eolici</span>.<br />D'ora in poi non si potrà più dire nemmeno qui da noi (come da tempo non si può più dire all'estero) che i grandi impianti eolici non fanno male alla salute di chi si trova costretto ad abitarci vicino. E se qualcuno ci provasse abbiamo di che tappargli la bocca.<br />Un grazie agli amici del Comitato Monte dei Cucchi, che hanno curato la messa online. <br /><br />si prega darne larga diffusione.<br /><br />Ecco i 2 link (l'intervento è diviso in due parti):<br /><a href="http://www.youtube.com/watch?v=Wly8HJKII1U">www.youtube.com/watch?v=Wly8HJKII1U</a><br /><a href="http://www.youtube.com/watch?v=kvHPW350_FQ&feature=related">www.youtube.com/watch?v=kvHPW350_FQ&feature=related</a>il "Comitato spontaneo Ariacheta"http://www.blogger.com/profile/13842980272259207644noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-69396411591763169.post-26995107388796292602010-07-25T01:43:00.000-07:002010-07-25T01:51:15.279-07:00Siamo arrivati a Forlì<span style="font-style:italic;">Così intitola una lettera circolare Alberto Cuppini, amico dell'Ariacheta, che bene descrive l'ambiente in cui si muove l'industria eolica italiana. Ci è piaciuta, soprattutto perché non cerca soluzioni accomodanti. Eccovela in versione integrale.</span><br /><br />E così siamo giunti alla graziosa cittadina romagnola dove alcuni di voi risiedono:<br /><a href="http://www.inviatospeciale.com/2010/07/verdini-carboni-e-gli-assegni-delleolico/">www.inviatospeciale.com</a><br /><a href="http://www.romagnaoggi.it/forli/2010/7/23/167399/">www.romagnaoggi.it/forli/2010/7/23</a><br />Ora bisogna solo attendere che le forze dell'ordine e un magistrato (basta uno solo) decida di agire con la medesima determinazione nei confronti delle "insospettabili figure che si muovono attraversando spesso il confine tra la legalità e l'illegalità senza aver mai subito un'inchiesta, un'intercettazione.":<br /><a href="http://www.legnostorto.com/index.php?option=com_content&task=view&id=29337&Itemid=26">www.legnostorto.com</a><br />Credo che il redattore dello scritto faccia velato riferimento, in particolare, alla organizzazione ambientalista italiana che vanta (ancora per poco) il maggior numero di iscritti ed i cui dirigenti nazionali hanno smarrito, in questa vicenda, il senso del pudore.<br />Ormai il trucco dell'eolico industriale è stato rivelato appieno ed i suoi meccanismi sufficientemente chiariti:<br /><a href="http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=31166&sez=HOME_INITALIA&npl=&desc_sez=">www.ilmessaggero.it</a><br />Il "sistema" individuato dai carabinieri del Nucleo investigativo di Roma (e che alcuni di noi avevano dedotto senza bisogno di nessuno strumento investigativo) si può attagliare perfettamente anche a tutte le altre realtà dove, improvvisamente, uomini politici ed ambientalisti hanno deciso di devastare quello stesso territorio che avrebbero dovuto proteggere, con la sola, improbabilissima, scusa dell'energia "pulita".<br />Qui di pulito, come sospettavamo, non c'è proprio niente. Siamo anzi immersi nella più immonda lordura. <br />Dovrà essere nostro compito sollecitare Magistratura e forze dell'ordine ad indagare in questa direzione nei casi a noi più vicini e che più ci lasciano perplessi, per scoprire quelle "trame di squallide consorterie" a cui ha fatto riferimento il Presidente della Repubblica nel suo discorso di oggi. Senza trascurare i santuari buonisti. Qui non devono esistere santuari: il politicamente corretto non mette certo al riparo dalla violazione delle norme amministrative e penali. Tutta una serie di comportamenti che chi mi legge ha fronteggiato e combattuto in questi ultimi anni merita "un'inchiesta, un'intercettazione".<br />Lo stesso Ministro dell'economia ha esplicitamente individuato nell'eolico industriale il motore primo della questione morale italiana per la quale "molti governi locali si sono clonati e derivati in galassie societarie parallele":<br /><a href="http://www.repubblica.it/politica/2010/07/18/news/tremonti_no_a_governi_tecnici-5654276/?ref=HREC1-4">www.repubblica.it/politica/2010/07/18</a><br />Anche qualcuna tra le grandi associazioni ambientaliste, mi permetto di aggiungere, ha costituito, se non galassie parallele, almeno holding finanziarie per lo sfruttamento del business delle energie rinnovabili. Che quest'anno ammonterà, nelle recenti parole del Presidente dell'Autorità per l'energia, a 3 miliardi di euro, con una progressione aritmetica, negli ultimi due anni, di un miliardo all'anno e questo fino al... Non al 2020, quando si dice che questo sistema voluto dall'Unione europea andrà a regime, ma solo (solo...) fino alla imminente esplosione della bolla speculativa della "green economy" italiana, nella vergogna dei suoi ideatori e nel loro conseguente, e meritato, castigo.<br />Vorrei pregare tutti voi di evitare malintese solidarietà: i fatti in questione sono di una gravità inaudita e mai come in questo caso la parola "inaudita" deve essere intesa in senso letterale.<br />Cordiali saluti.<br />Alberto Cuppiniil "Comitato spontaneo Ariacheta"http://www.blogger.com/profile/13842980272259207644noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-69396411591763169.post-5904027093605701962010-06-24T01:03:00.001-07:002010-06-24T01:21:09.468-07:00Articolo del Carlino su Risoluzione Alessandri e AriachetaIl Resto del Carlino, a firma di Oscar Bandini, in un articolo sulla RIsoluzione Alessandri ci onora facendo più volte il nostro nome... (nel post precedente potete leggere il TESTO COMPLETO della risoluzione Alessandri)<br /><br /> (CLICCATE sull'immagine per allargarla e renderla leggibile)<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_xiKZRwQ29JU/TCMSrd-hxGI/AAAAAAAAAGM/kERIsVtZTTA/s1600/Impianti+eolici,+il+caso+arriva+alla+Camera,+Resto+del+Carlino,+22+giugno+.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 302px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_xiKZRwQ29JU/TCMSrd-hxGI/AAAAAAAAAGM/kERIsVtZTTA/s320/Impianti+eolici,+il+caso+arriva+alla+Camera,+Resto+del+Carlino,+22+giugno+.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5486249309057959010" /></a>il "Comitato spontaneo Ariacheta"http://www.blogger.com/profile/13842980272259207644noreply@blogger.com