riceviamo e pubblichiamo:
Comunicato
stampa
Appello ai partiti e ai
candidati delle associazioni ambientaliste Italia
Nostra, Amici della Terra, Mountain Wilderness, Comitato Nazionale per il
Paesaggio, Comitato per la Bellezza, Altura, Movimento
Azzurro:
Roma,
23 gennaio 2013 - In un recente comunicato stampa ANEV (Associazione
nazionale energia del vento) e Legambiente si stracciano le vesti, perché i
risultati delle Aste competitive al ribasso pubblicati dal GSE,
preannuncerebbero effetti lesivi per il settore che potrebbe vedere da
quest’anno il volume dei suoi affari diminuito del 75%. E’ successo che una
quota del contingente previsto nelle Aste non è stato assegnato perché molti
produttori non hanno potuto concorrere alla gara in quanto privi
dell’affidabilità patrimoniale necessaria a ottenere il credito bancario
richiesto. Il che equivale a
una implicita ma inequivocabile dimostrazione del caos e della approssimazione
che aveva caratterizzato fino a ieri l’“assalto alla diligenza” degli incentivi
concessi alle energie rinnovabili, prelevandoli disinvoltamente dalle tasche
degli italiani.
Al contrario, la
notizia è stata accolta con soddisfazione da tutte le associazioni ambientaliste
e dai movimenti spontanei che da anni combattono per ostacolare l’aggressione
selvaggia al territorio e la irreversibile degradazione del valore identitario
dei paesaggi italiani causate dalla selva di aerogeneratori che stanno sorgendo
ovunque, anche in zone non favorite da una sufficiente ventosità, a esclusivo
vantaggio di improvvisati ( e a volte anche malavitosi) produttori e dei loro
accoliti. Nessuno è contrario, in linea teorica, al ricorso a fonti di energia
“pulite” e rinnovabili; ma molte sono le perplessità sulle politiche messe in
atto fino ad oggi in tale ambito, per quel che riguarda i costi e i benefici
economici delle soluzioni adottate, l’eccesso di incentivazioni concentrate
sulle rinnovabili elettriche con la sproporzionata proliferazione delle torri
eoliche e dei pannelli fotovoltaici, la scarsa attenzione, in concreto, alle
rinnovabili termiche, all’efficienza energetica, al risparmio, nonostante le
riconosciute potenzialità di questi settori. La stessa Strategia Energetica
Nazionale ha reso evidente che l’incidenza dell’eolico industriale sulla
produzione di energia elettrica rimarrà comunque irrilevante. Tale da non
giustificare i danni gravissimi che esso provoca all’ambiente naturale e al
patrimonio culturale della Nazione. Senza parlare poi dei costi pesanti per
l’intera comunità, in un momento di crisi. Per gli incentivi alle rinnovabili
elettriche sono stati sottratti ai portafogli degli italiani circa11
miliardi, per il solo anno 2012. E il prelievo proseguirà per 20 anni con oltre
12 miliardi all’anno (6,7 per fotovoltaico e 5,8 per le altre FER, tra cui
l’eolico in misura prevalente).
In un successivo
documento pre-elettorale redatto da Legambiente, WWF e Greenpeace si chiede, tra
molte altre cose, che il prossimo Governo torni a favorire oltre ogni misura i
produttori di energia eolica e fotovoltaica; la richiesta è sostenuta da un
ricatto occupazionale più che dubbio e attraverso affermazioni avventate che
sfiorano il terrorismo. Secondo gli estensori l’aver finalmente cominciato ad
imporre regole ragionevoli al settore delle energie rinnovabili soffocherà l’unica speranza di futuro per l’Italia.
Le associazioni e i movimenti che sottoscrivono il presente documento su questo
punto pensano esattamente il contrario e chiedono invece alle forze politiche di
impegnarsi per azzerare ulteriori incentivi a nuovi o rinnovati impianti
eolici.
Altura
Amici della
Terra
CNP – Comitato
Nazionale per il Paesaggio
Comitato per la
Bellezza
Italia
Nostra
Mountain Wilderness Italia
MovimentoAzzurro