il Comitato Ariacheta aderisce alla RETE della RESISTENZA sui CRINALI

giovedì 24 giugno 2010

Articolo del Carlino su Risoluzione Alessandri e Ariacheta

Il Resto del Carlino, a firma di Oscar Bandini, in un articolo sulla RIsoluzione Alessandri ci onora facendo più volte il nostro nome... (nel post precedente potete leggere il TESTO COMPLETO della risoluzione Alessandri)

(CLICCATE sull'immagine per allargarla e renderla leggibile)

Risoluzione Alessandri, pres. della Commissione Ambiente della Camera: tutto il testo

Come commenta in una mail l'amico Cuppini, del Comitato del Monte dei Cucchi, la risoluzione Alessandri sugli impianti eolico-industriali è solo il primo passo di un percorso legislativo che si preannuncia lungo e tormentato e non ha, allo stato attuale, la minima cogenza. Ma rimane un grande passo, e riteniamo quindi importante offrirla a tutti in lettura per intero, perché acquisisce praticamenete tutti punti fondamentali su cui, comitati e associazioni, ci battiamo da tempo per denunciare lo scempio e la speculazione eolica. Il testo diventa leggibile cliccando sull'immagine.
Fate girare grazie.





venerdì 11 giugno 2010

Aggiornamenti e news

Per rispondere alle CRETINATE che in questi giorni si sprecano da parte della stampa fiancheggiatrice, in vista dell’ormai prossima “Giornata del vento” annualmente promossa dai fautori dell’eolico industriale, ANEV in testa, pubblichiamo una serie di 4 documenti e testi che si commenterebbero pure da soli.

1)
Sulle cagnare suscitare dal decreto Tremonti preferiamo stendere un velo pietoso. Ci preme invece farvi leggere una lettera di Annibale Salsa, presidente Generale del CAI (il venerando Club Alpino Italiano, per chi avesse dimenticato cos’è), istituzione superpartes e autorevole. Si tratta di una presa di posizione netta e inequivocabile, di un documento serio e scarno sull’intera questione che si sta dibattendo in questi gioni. Altrettanto significativi sono gli allegati - cliccate sull’immagine, si ingrandirà permettendovi di leggerla.






2)
il 31 maggio abbiamo ricevuto la seguente mail:

Subject: HO RAGGIUNTO IL CULMINE !

Ieri ero nell'orto a lavorare, saranno state le 11, mi è scoppiato un improvviso mal di testa accompagnato da vertigini diffuse con conseguente perdita dei sensi per circa un paio di minuti, quindi mi sono ritrovato a terra. Mia moglie ha chiamato il 118 che mi ha portato all'ospedale di Loiano.
Mi è stata iniettata una flebo di DIAZEPAN E PERFALGAN e mi è stato fatto un elettrocardiogramma.
Mi hanno tenuto in osservazione per circa 5 ore, mi hanno dimesso ma mi hanno PROIBITO di tornare a casa, così mia mogli mi ha portato da degli amici.
Mentre vi scrivo le pale girano cattive come non mai.
Ciao a tutti.

Piero Romanelli

Ndr. Piero ora sta abbastanza bene, beninteso finché resta lontano da casa o le pale non girano. Vi ricordiamo che su youtube, cercando “Eolico insostenibile” potrete vedere l’intervista che abbiamo realizzato nel giugno scorso.
È molto rincuorante a questo proposito (e siamo sicuri che Piero ne sta traendo grande giovamento) leggere l’articolo pubblicato dal GreenReport il 9 giugno e titolato “Eolico, chi vive vicino alle pale le apprezza” che commenta con un monte di scempiaggini i dati raccolti da un sondaggio tendenzioso (se ne accorge anche uno sprovveduto) commissionato da AperGrandEolico. Se credete di riuscire a riderne, il link è:

“Eolico, chi vive vicino alle pale le apprezza”

3)
Oggi poi abbiamo ricevuto da Mariarita Signorini, membro del gruppo di lavoro energia del Consiglio nazionale d'Italia Nostra, una replica scritta in risposta a un vergognoso articolo pubblicato (sempre) da GreenReport il 9 giugno, a firma di Ali Rahimian. La redazione di GreenReport ha informato Signorini che non può pubblicare la sua risposta perché l’articolo che la diffamava era un’inserzione a pagamento (tutto il mewsmagazine GreenReport è un’unica congerie di inserzioni a pagamento - che però si presentano sotto le mendaci spoglie di articoli firmati da giornalisti). Ecco il testo rifiutato:


In qualità di membro del gruppo di lavoro energia del Consiglio nazionale d'Italia Nostra e in particolare di responsabile per l'energia eolica intendo anch'io rispondere all'intervento del Presidente della Società Euroepan Wind Farms Italy e parco eolico Monte Vitalba, dato che tale scritto dalle pagine di Greenreport del 9 giugno (che riporto in calce) si rivolge espressamente a me, e all'associazione che rappresento.

Fonti energetiche rinnovabili ed efficienza sono un binomio inscindibile, che garantisce una concreta sostenibilità delle impiantistiche a qualsiasi livello di potenza realizzabile.
Concetto ribadito da autorevoli documenti che focalizzano la stretta relazione tra le due componenti e convalidano gli obiettivi raggiungibili con questa sinergia.
In questa ottica la tecnologia eolica non si può sottrarre ad una attenta valutazione sulla reale efficienza ottenuta e ottenibile. Oltre al GSE, persino il "Wind Power Barometer - EurObserv'er", ha evidenziato la scarsa produzione elettrica da eolico in Italia, in rapporto alla potenza installata.
Criticità che da diversi anni Italia Nostra, ed altre associazioni ambienaliste nazionali e regionali, denunciano come insuperabile, in quanto strutturalmente connessa alla situazione geografica italiana e alle conseguenti caratteristiche anemometriche scarsamente vocate all'uso della tecnologia eolica.
Le statistiche al 2009 sono esplicite : media delle ore equivalenti/anno pari a solo 1.255. Ossia il 37% in meno di quella soglia delle 2.000 ore ovunque riconosciuta come discriminante sul piano della convenienza economica di questi impianti. In altre parole un funzionamento continuato alla massima potenza di solo 52 giorni/anno, nemmeno 2 mesi!
Ritornando al concetto dell'efficienza, non si può fare a meno di segnalare l'assoluta inconsistenza della produzione eolica italiana. Le 1.255 ore corrispondono ad una efficienza di circa il 14%. Siamo ai livelli degli impianti fotovoltaici attuali.
Per tornare allo specifico delle centrali eoliche progettate da European Windfarm in Toscana, ad Ali Rahimian ricordiamo che:

1) il consumo di territorio va inteso per tutte le infrastrtture necessarie alla creazione di una fabbrica industriale qual'è quella eolica, costruzione di nuove strade, scassi per interramento cavi, centraline elettriche , basi per orri anche della profondità di 30 metri, disboscamenti ecc..
:Un impianto base formato da 10 torri “consuma” circa 20 ettari (2 ettari a torre) mentre ad esempio una centrale a gas da 400 MW occupa 5 ettari, per produrre l’equivalente di 400 MW da eolico è necessario occuparne 3.560 di ettari a fronte dei 5 della predetta centrale, questo tanto per citare dati comparativi della presidente degli Amici della Terra, Rosa Filippini (convegno di Palermo 27/28 marzo 2009). Dunque i 150 Mw per le colline pisane produrranno la stessa quantità di elettricità di 30 Mw termici che funzionino a pieno regime.

2) una torre eolica ha una potenza acustica massima al generatore che supera i 100db: questo si traduce nella necessità da parte dei Comuni (tramite Variante votata in Consiglio) di cambiare la zonizzazione acustica della zona portandola da classe di zona agricola a classe di zona industriale e di prevedere ampie zone cuscinetto dove la zonizzazione cambia rispetto a quella tipica delle aree agricole.
3) Se le torri eoliche fossero davvero così silenziose perché l'Ufficio VIA della Regione Toscana ha imposto che due torri del progetto di Riparbella siano spente di notte? Così producono ancor meno del poco che produrrebbero se fossero in funzione 24 h!
4) Aspettiamo tuttora dal signor Rahimian risposte sul socio di maggioranza della sua società la Eurotrust s.a. società in fallimento e sospesa dalla quotazione al London Stock Exchange, chi sono questi signori e perché sono falliti? Si vuole far pagare il costo di operazioni poco chiare alla collettività italiana che paga gli incentivi che per esempio il Sig. Rahimian ha incassato e incasserà prima in conto capitale per la sua centrale del Monte Vitalba e poi tramite il meccanismo indiretto dei Certificati Verdi.

Italia Nostra dice no all' uso ambientalmente, paesaggisticamente, economicamente insostenibile di una tecnologia sviluppata per obiettivi ben diversi dalla produzione industriale; sistema che mira unicamente ad incentivi, finanziamenti diretti o indiretti, speculazioni illecite, società di comodo, e comunque a far cassa sulle spalle dell'utenza.

Cordiali saluti
Mariarita Signorini

Ndr. Segue qui sotto l’articolo del Rahimian, pubblicato tal quale da GreenReport il 9 giugno 2010. Trattandosi del presidente di una società in grado di muovere svariati milioni di euro, chi scrive si perita fargli notare che potrebbe investire, oltre a quanto speso per pagare gli spazi “pubblicitari” del giornale, qualche decina di euro in più in comunicazione, per retribuire anche un pur mediocre correttore dei suoi scritti. Per il rispetto dovuto al lettore, s’intende.


Progetti eolici in toscana, risposta all'affermazione di Italia Nostra

In qualità di Presidente della Società "Euroepan Wind Farms Italy e parco eolico Monte Vitalba, ritengo opportuno fare chiarezza rispetto alle molte inesattezze affermate negli articoli e negli interventi pubblicati nelle settimane scorse, anche a firma della responsabilità di Italia Nostra Maria Rita Signorini, che nocciono all'ambiente, ledono il diritto a un'informazione corretta e onestae sono strumentali solo ad accrescere inutili e sterili polemiche.
Non è assolutamente vero che un palo eolico occupa 2 ha di terreno, non è vero che il movimento delle pale produce 110 decibel di rumore, non è vero che uccide gli uccelli, non è vero che non c'e vento. Vediamo qual è la verità.
Un palo eolico occupa un'area di 15m x 15m di fondazione (cioè appena il 2% di quanto affermato dalla Signorini) .
110 decibel di rumore corrispondono a un concerto rock, armi di fuoco oppure al rumore di una metropolitana. Il nostro parco eolico nel comune di Chianni a distanza di 2-5 metri genera un rumore di 55 decibel, che corrisponde al rumore di un ambiente domistico. A distanza di 300m si limita a 30-40 decibel, che è uguale al "rumore" d'ambiente di una biblioteca.
Dopo 6 anni di rilevazioni anemometriche in Toscana seri studi scientifici e tecnici, possiamo affermare che in Toscana il vento c'è, così come in Italia: Escludendo le aree sottoposte a vincolo E solo per l'eolico a terra, la potenzialità della Toscana è di circa 900 MW. Resta la disponibilità politica e la verifica di sostenibilità territoriale, per definire fino a che livello di produzione da energia rinnovabile si può arrivare e, in Toscana, il Piano Indirizzo Energetico Regionale lo ha definito.
Non posso esprimermi sul progetti eolici costruiti dagli altri impresi in Toscana, ma posso dimostrare che il nostro parco eolico nel comune di Chianni dalla messa in esercizio, dal gennaio 2007 finora, ha sempre avuto produzione superiore di 2.100 ore/anno, equivalente alla produzione dei migliori siti eolici a livello europei.
Dopo 5 anni di lavoro intenso per lo sviluppo dell'eolico in Toscana è riuscita a ottenere autorizzazione per la costruzione di 4 progetti eolici in Toscana. Per tutti i siti abbiamo rilevazioni anemometriche di 3-4 anni, che evidenziano ottima ventosita e fattibilità produtiva. Il primo di questi quattro cantieri è già stato aperto nel comune di Firenzuola (FI) ed entro luglio 2010 apriremo gli altri 3 cantieri previsti nella provincia di Pisa.
Avendo più di 20 anni di esperienza nel eolico sia come ingegnere specializzato, che come esperto in management e gestione finanziaria, posso anche affermare che un impianto eolico ha una vita fisica certificata di 20-25 anni, chiaramente esercitando sempre la manutenzione appropriata e necessaria. Non è assolutamente vero che sia necessaria la sostituzione delle parti principali degli aerogeneratori per difetti e/o guasti. In Danimarca e in Germania sono in funzione ancora impianti con più di 20/25 anni di vita. Ma è vero che si può decidere di sostituire un impianto eolico dopo una dozzina di anni, avendo la disponibilità di una tecnologia più efficace e competitiva (così come si cambia un computer vecchio di qualche anno).
Dal punto di vista della produzione di energia elettrica ogni singolo aerogeneratore da 2 MW di potenza installata può produrre energia per il fabbisogno di ca. 1000-1300 famiglie all'anno. Per quanto riguarda i tempi di ammortamento del capitale esposto per la realizzazione di un parco eolico il calcolo non è così semplice e semplicistico come, per esempio, Italia Nostra proclama. Vanno considerate voci come il costo del mutuo, gli impegni economico-finanziari verso il Comune e i proprietari dei terreni, ICI, il costo di gestione, servizio e manutenzione e, infine, le tasse. Comunque possiamo parlare di circa 10-12 anni di tempo per il ritorno dell'investimento.
E, infine, affrontiamo la questione relativa agli incentivi dovuti a chi produce energia da fonti rinnovabili: i certificati verdi. In altri paesi europei lo stato tassa chi produce energia da fonte convenzionale ma non chi produce energia pulita, basandosi sul principio " chi inquina paga". In Italia, invece, chi inquina continuando a produrre energia da fonti fossili non paga e chi produce energia da fonte energetica rinnovabile riceve incentivi.
Mentre in Italia si chiacchiera e ci si disinforma, il resto del mondo sta investendo nell'eolico. Questo è un segno positivo di vitalità del settore e delle scelte operate in molte parti del mondo Con l'eolico in Spagna si fa il 32% del fabbisogno nazionale, in Danimarca il 23%, in Germania il 18%, con l'obbiettivo di arrivare fino al 50% entro il 2020.
Ali Rahimian


4)
Infine, permettete a chi scrive il sollievo di togliersi un fastidioso sassolino dalla scarpa. Una nota d’agenzia riferisce come, in merito all’art. 45 del decreto Tremonti, il presidente di Asso Energie Future Massimo Daniele Sapienza nei giorni scorsi abbia dichiarato: «tutti gli sforzi fatti dal Paese per arrivare a produrre un quarto di energia verde sul totale dell'elettricita' ora sono nulli»(AGI). Il povero idiota che da più di un anno dedica il suo tempo libero ad aggiornare questo sito, e che di tasca sua sta sborsando 20.000 euro per costruire una tettoia fotovoltaica sul proprio terreno, apprende così dalla profumata bocca di tanto Sapienza che il proprio sforzo (comprendente un’epica dose di autocontrollo, visto che i pannelli già acquistati da un anno sono ancora in cantina, causa odisseiche lungaggini burocratiche), non serve a nulla, proprio come non contano gli sforzi delle migliaia di italiani che ugualmente cercano di dare un contributo personale alla questione “energie alternative”, senza sventrare montagne, sterminare volatili e speculare su energie aleatorie. No, visto che non abbiamo accesso all’acquisto automatico delle quote eccedenti dei certificati verdi, noi non siamo Paese.
LV

martedì 1 giugno 2010

Ultim'ora: previsioni meteo per la passeggiata

Cari amici,
anche se oggi splende il sole domani le previsioni danno temporali e peggioramento. Quindi:

se non piove ci si trova alla partenza e si decide sul momento che fare.

Se piove ci si ritrova alle 10 al bar del Cavallino (sulla SS67, tra il Passo del muraglione e san Godenzo), dove Marco e Paola ci mettono a disposizione la sala - potremo chiacchierare e mangiare un boccone in compagnia.

A domani!