il Comitato Ariacheta aderisce alla RETE della RESISTENZA sui CRINALI

giovedì 30 giugno 2011

Ariacheta news: giugno 2011

Per quanto riguarda l'impianto proposto a San Godenzo non siamo al corrente di alcuna novità.
Ma alcune news dal fronte eolico - ambientale, del mese di giugno ci paiono di particolare interesse. I commenti ciascuno se li faccia da sè.



Green Report, 8 giugno 2011:

Mugello, danni ambientali causati dalle grandi opere: questa volta a rischio è l'invaso di Bilancino

Il Mugello non ha pace. Dopo i lavori dell'Alta velocità ferroviaria che hanno causato molti danni al territorio, prosciugato le falde, inquinato fiumi e torrenti (è stato celebrato anche un lungo processo durato 4 anni finito con le condanna del Consorzio che operò in quel contesto), ora pare che la storia si ripeta.
In questo caso a finire sotto accusa sono i lavori alla terza corsia Bologna-Firenze e della Variante di valico. Si passa quindi dalla ferrovia alla strada ma la sostanza è la stessa: non si riescono a realizzare in modo compatibile con l'ambiente le grandi opere infrastrutturali viarie di cui il Paese ha bisogno. Nel mirino della Procura di Firenze alcuni dirigenti della Società Autostrade e delle imprese di costruzioni, ma i capi di imputazioni sono quelli già formulati in passato, sembra di ascoltare un disco rotto: gestione pessima dei rifiuti speciali (anche pericolosi) contenenti oli usati durante gli scavi (i cosiddetti oli disarmanti), discariche abusive, smarino abbandonato, torrenti inquinati da fanghi industriali con alta concentrazione di idrocarburi, acque di dilavamento dei cantieri non trattate, impianti di depurazione non efficienti e/o non dimensionati adeguatamente.
La magistratura farà il suo corso e vedremo se le accuse per i reati ambientali che hanno conseguenze penali saranno confermate. Comunque qualcosa è successo e quanto emerso al termine di un'inchiesta "silente" portata avanti dalla Procura con l'ausilio di Arpat non è roba di poco conto. Anzi se come è stato annunciato ad essere interessato dall'inquinamento è anche il lago di Bilancino, si profila un vero e proprio disastro ambientale. Pare infatti che attraverso torrenti immissari del lago, i fanghi contaminati siano arrivati all'invaso e depositati sul fondo. Oltre all'impatto su flora e fauna ci potrebbero essere quindi conseguenze anche per gli utilizzi antropici.
Ricordiamo che le acque dell'invaso sono balneabili e oltre a rifornire il Mugello, attraverso la Sieve, arrivano all'Arno e a Firenze dove sono utilizzate dal grande acquedotto dell'Anconella. Parte del sistema idrico della Toscana Centrale potrebbe essere messo a rischio per incapacità, disattenzione oppure come più probabile, per risparmiare sulle opere di mitigazione ed aumentare i ricavi, a spese del territorio e delle comunità antropiche ed animali che lo popolano. Federico Gasperini


Green Report, 16 giugno 2011:

Campiglia premiata per il mini eolico

Arrivando a Campiglia si vede che sopra il paese gira una pala eolica. E' un paese che assomiglia ad Archimede Pitagorico, con l'elica sopra il cappellino. Quella piccola pala eolica è una Libellula 55 prodotta a Prato da Aria srl e fatta installare da un privato che da molti anni abita a Campiglia.
La fase autorizzativa è stata celere perché il Comune ha rispettato pienamente le norme che semplificano la procedura e questa correttezza è stata sottolineata da Aria che si trova spesso di fronte Comuni che ostacolano il mini-eolico inventando procedure illegittime.
Questa correttezza del Comune, che presuppone anche condivisione per lo sviluppo delle rinnovabili, è stata valutata in modo positivo da Legambiente.
Legambiente ha infatti riconosciuto il comune di Campiglia virtuoso nelle Buone pratiche nella categoria Eolico nella classifica di Legambiente dei Comuni Italiani rinnovabili. Per questo motivo l'attestato di "Città del Vino sostenibile 2011" è stato consegnata al Comune di Campiglia dall'Associazione nazionale Città del Vino in occasione dell'assemblea nazionale svoltasi l'11 giugno a Selargius in provincia di Cagliari.
Un Comune con l'eolico sopra la testa non poteva passare inosservato e le città del vino hanno premiato un Comune che, finalmente, ha aiutato il mini-eolico.


Viadalvento, 19 giugno:

Uccelli, pipistrelli e pale: l’eolico e la biodiversità

Mark Lynas, autore di due libri sui pericoli dei cambiamenti climatici e consulente per la questione del Governo delle Maldive, pubblica sul suo sito un’analisi degli impatti dell’eolico sull’avifauna, riportando il parere di Clive Hamber, biologo conservazionistaal Dipartimento di Zoologia all’Università di Oxford:
Penso che le centrali eoliche siano potenzialmente il maggior disastro per i rapaci dai giorni delle persecuzioni dei cacciatori e penso che siano anche una delle più grandi minacce per i pipistrelli europei ed americani dalla dopo la deforestazione su grande scala. Gli impatti stanno già diventando seri per le aquile di mare in Europa, come è abbondantemente chiaro in Norvegia. Una centrale eolica, costruita nonostante l’opposizione degli ornitologi, ha decimato un’importante popolazione, uccidendo 40 aquile in cinque anni e 11 nel 2010. L’ultima grande otarda della Provincia di Cadice in Spagna è stata uccisa da un impianto eolico. Secondo la mia esperienza molti “verdi” negano del tutto questo tipo di impatti, o forse immaginano che questi uccelli e pipistrelli possano sopportare grandi riduzioni: ma non possono perché si riproducono lentamente. Fonte: Mark Lynas


vidalvento, 23 giugno:

Ancora un nibbio reale ucciso dall’eolico in Molise

Continuano le morti di nibbio reale nell’impianto eolico della Montagnola Molisana. 53 megatorri su un territorio che ospitava la popolazione più numerosa di nibbio reale e di poiana in Molise.
Con questo individuo siamo al terzo caso conosciuto. Quanti ne moriranno senza saperlo?


viadalvento, 24 giugno:

Con l’aumento delle dimensioni degli aerogeneratori aumenta il rumore a bassa frequenza

Uno studio di due ricercatori danesi, Henrik Møller e Christian Sejer Pedersen, del Dipartimento di Acustica dell’Università di Aalborg, pubblicato sulla prestigiosa rivista Journal of the Acoustical Society of America, mostra come le componenti tonali a bassa frequenza emesse dagli aerogeneratori aumentino con l’aumentare delle dimensioni di questi ultimi.
I livelli di rumore a bassa frequenza all’interno (delle abitazioni) vicine variano a seconda dell’aerogeneratore, dell’isolamento della stanza e della posizione nella stanza. Se il rumore degli aerogeneratori studiati ha un livello di pressione sonora esterno ( con pesatura A) di 44 dB, (il massimo permesso dalla normativa danese), esiste il rischio che una parte sostanziale dei residenti verrà disturbata dal rumore a bassa frequenza anche in interno. Il limite danese notturno di 20 dB per il rumore con pesatura A nelle frequenza 10-160 Hz, che sia applica al rumore industriale, ma non agli aerogeneratori, sarà superato in molte stanze che sono vicine al limite esterno di 44 dB. I problemi sono molto ridotti con un limite esterno di 35 dB.
Gli aerogeneratori emettono infrasuoni (sotto la soglia dei 20 Hz) ma a livelli molto bassi considerando la sensibilità umana a queste frequenze. Anche vicino alle torri la pressione infrasonora è molto sotto la sogli di udibilità e l’infrasuono non è perciò considerato un problema con aerogeneratori delle dimensioni investigate nello studio. …
queste conclusioni sono basate su dati relativi a torri con potenza compresa tra 2,3 MW e 3,6 MW. Deve essere previsto che i problemi con il rumore a bassa frequenza aumenteranno con l’aumentare delle dimensioni delle torri.
Il livello di potenza acustica con pesatura A aumenta proporzionalmente alle dimensioni e anche in modo più che proporzionale. Di conseguenza torri più grandi impattano la stessa area o anche un’area più grande rispetto ad un numero maggiore di torri più piccole. Esistono differenza di molti decibel tra il rumore emesso da differenti torri delle stesse dimensioni, anche se dello stesso costruttore e modello. Non è pertanto fattibile effettuare calcoli precisi alla frazione di decibel e pretendere che funzionino nel mondo reale. Un margine di sicurezza deve essere incorporato nei calcoli in fase di pianificazione per garantire il rispetto dei limiti acustici. Esiste uno standard internazionale ma non è molto usato. Sotto certe condizioni atmosferiche (ad esempio inversione termica) il rumore può essere particolarmente fastidioso e, in particolare per la componente a bassa frequenza, propagarsi molto più lontao di quanto assunto. Sono necessari ulteriori studi su questi fenomeni. Fonte: Low-frequency noise from large wind turbines Journal of the Acoustical Society of America. Volume 129, Issue 6, pp. 3727-3744 (2011)
Henrik Møller and Christian Sejer Pedersen Section of Acoustics, Aalborg University, Fredrik Bajers Vej 7-B5, DK-9220 Aalborg Ø, Denmark