il Comitato Ariacheta aderisce alla RETE della RESISTENZA sui CRINALI

venerdì 14 settembre 2012

ANEV, quante palle!!!

Alcuni amici della Rete ci segnalano un comunicato dell'ANEV, diffuso a mezzo ADN Kronos (la più grande agenzia stampa italiana) e ripreso da varie parti.
Ve lo ritagliamo qui sotto, premurandoci di ricordare che il sig. Mannheimer (al soldo della grande e potente ANEV, associazione dei COSTRUTTORI delle pale eoliche) aveva già più di un annetto fa presentato i risultati di una sua ambiguissima ricerca (se ne era parlato) secondo cui chi abita sotto le pale è - niente meno - contento.
Fossimo il Vernacoliere, si direbbe che le massaie le pale le usano per stenderci il bucato. Ma se vogliamo restare seri ci chiediamo: come mai in TUTTO IL MONDO sorgono questi comitati di rompipalle, che avviano impegnativissime e costose azioni legali contro il disturbo, e per far togliere le pale? Probabilmente facinorosi e teppisti mossi da non si sa bene queli oscure motivazioni (già: chi glielo fa fare?).  Vabbe', in questo paese vige la libertà di espressione (per chi ha i soldi), ma far passare il nero per bianco  sembra davvero eccessivo. Adesso le pale sarebbero silenziose... (e si guardano bene dal citare i dati tecnici sul rumore prodotto, furboni che sono!)

Proponiamo come antidoto a tante idiozie alcune righe tratte un articolo tedesco (http://www.windwahn.de/index.php/news/gerichte/enercon-e-82-pulsed-noise) segnalato e tradotto da Marco, che invece contengono una importante e interessante novità - il riconoscimento del RUMORE A IMPULSI (un piccolo passettino in avanti verso una normativa più attenta?):

Enercon, il più grande d'Europa produttore di turbine eoliche, ha un problema: la decisione della Corte d'appello bavarese a Monaco di Baviera sulla turbina eolica di Kienberg afferma che il modello di turbina E 82 della Enercon emette rumori a impulsi. Pertanto a ogni livello sonoro misurato con gli strumenti devono essere aggiunti 3 (tre) decibel.

Questa aggiunta (di decibel) potrebbe seriamente mettere in discussione qualsiasi sito eolico in prossimità delle abitazioni. Come precedentemente segnalato, la
27-esima Divisione  Civile della Corte di Appello bavarese ha stabilito l'esistenza del rumore impulsivo e dato ragione agli oppositori della turbina eolica in Kienberg (Baviera).



ed ecco infne le prodezze dichiarate da Togni e compari (http://www.adnkronos.com/IGN/Speciali/Eolico/Laccettabilita-sociale-delleolico-e-vicina-all82-piace-soprattutto-a-chi-ci-convive_313672217407.html) - vergognoso tutto, ma in particolar modo la coda sullo sterminio degli uccelli, un dramma ecologico poco visibile ma molto rilevante:

Roma, 7 set. - (Adnkronos) - Si sente spesso parlare dell'eolico come 'nemico' dell'ambiente: rovina il paesaggio, crea problemi all'avifauna e all'agricoltura. Ma è veramente così? Secondo il presidente dell'Anev, l'Associazione nazionale energia dal vento, siamo di fronte "ai falsi miti del nostro mondo" e lo dimostra il fatto che "non ci sono impianti eolici che abbiano subito un'opposizione territoriale tanto da non realizzare la costruzione".
La polemica, dunque, commenta all'Adnkronos, "è più ideologica e poco legata al territorio come dimostra anche una recente indagine realizzata dall'istituto Ispo, guidato da Renato Mannheimer, secondo cui l'accettabilità sociale dell'eolico è vicina all'82%". Un dato che "sostanzialmente è rimasto invariato negli anni". E non solo: "l'indagine dimostra anche che l'accettabilità cresce nelle popolazioni che vivono vicino a questi impianti". Secondo Togni, dunque, "la polemica forte non nasce dal territorio ma da alcuni signori molto rumorosi, come ad esempio Vittorio Sgarbi" che da anni, ormai, dichiara guerra alle pale eoliche. Tra le accuse mosse all'eolico c'è sicuramente anche la rumorosità: "è vero che gli impianti sperimentali, all'inizio del 2000, avevano una rumorosità maggiore ma oggi non è più così. Le macchine moderne, che rappresentano il 99,5% dell'installato del mondo, non sono affatto rumorose. Crea molto più problema il traffico in città". Quanto ai problemi legati all'avifauna, purtroppo, spiega Togni, "gli uccelli si scontrano spesso su tutte quelle che sono le infrastrutture create dall'uomo. Secondo un'indagine della Commissione Europea, tra i responsabili troviamo al primo posto le autostrade mentre l'eolico è quasi irrilevante". Nonostante ciò, "come associazione abbiamo istituito insieme a Legambiente un osservatorio nazionale sull'avifauna che è partito lo scorso anno e a breve presenteremo i primi risultati". L'obiettivo, spiega il presidente Togni, "è avere il minor impatto possibile. Per questo i nostri associati sono tenuti ad evitare di installare impianti dove è presente fauna selvatica di pregio o rischio di estinzione". A fine 2011 la potenza installata ammonta a 7000 Mwatt "e sono 6879 le pale eoliche in Italia". 

Che dire? Invitiamo il signor Togni a presentarsi al convegno di Acquapendente (VT), il 29 settembre, organizzato dal Comitato Nazionale contro Fotovoltaico ed Eolico nelle Aree Verdi.
Vedremo se saprà convincerci.

LV