il Comitato Ariacheta aderisce alla RETE della RESISTENZA sui CRINALI

domenica 25 luglio 2010

Siamo arrivati a Forlì

Così intitola una lettera circolare Alberto Cuppini, amico dell'Ariacheta, che bene descrive l'ambiente in cui si muove l'industria eolica italiana. Ci è piaciuta, soprattutto perché non cerca soluzioni accomodanti. Eccovela in versione integrale.

E così siamo giunti alla graziosa cittadina romagnola dove alcuni di voi risiedono:
www.inviatospeciale.com
www.romagnaoggi.it/forli/2010/7/23
Ora bisogna solo attendere che le forze dell'ordine e un magistrato (basta uno solo) decida di agire con la medesima determinazione nei confronti delle "insospettabili figure che si muovono attraversando spesso il confine tra la legalità e l'illegalità senza aver mai subito un'inchiesta, un'intercettazione.":
www.legnostorto.com
Credo che il redattore dello scritto faccia velato riferimento, in particolare, alla organizzazione ambientalista italiana che vanta (ancora per poco) il maggior numero di iscritti ed i cui dirigenti nazionali hanno smarrito, in questa vicenda, il senso del pudore.
Ormai il trucco dell'eolico industriale è stato rivelato appieno ed i suoi meccanismi sufficientemente chiariti:
www.ilmessaggero.it
Il "sistema" individuato dai carabinieri del Nucleo investigativo di Roma (e che alcuni di noi avevano dedotto senza bisogno di nessuno strumento investigativo) si può attagliare perfettamente anche a tutte le altre realtà dove, improvvisamente, uomini politici ed ambientalisti hanno deciso di devastare quello stesso territorio che avrebbero dovuto proteggere, con la sola, improbabilissima, scusa dell'energia "pulita".
Qui di pulito, come sospettavamo, non c'è proprio niente. Siamo anzi immersi nella più immonda lordura.
Dovrà essere nostro compito sollecitare Magistratura e forze dell'ordine ad indagare in questa direzione nei casi a noi più vicini e che più ci lasciano perplessi, per scoprire quelle "trame di squallide consorterie" a cui ha fatto riferimento il Presidente della Repubblica nel suo discorso di oggi. Senza trascurare i santuari buonisti. Qui non devono esistere santuari: il politicamente corretto non mette certo al riparo dalla violazione delle norme amministrative e penali. Tutta una serie di comportamenti che chi mi legge ha fronteggiato e combattuto in questi ultimi anni merita "un'inchiesta, un'intercettazione".
Lo stesso Ministro dell'economia ha esplicitamente individuato nell'eolico industriale il motore primo della questione morale italiana per la quale "molti governi locali si sono clonati e derivati in galassie societarie parallele":
www.repubblica.it/politica/2010/07/18
Anche qualcuna tra le grandi associazioni ambientaliste, mi permetto di aggiungere, ha costituito, se non galassie parallele, almeno holding finanziarie per lo sfruttamento del business delle energie rinnovabili. Che quest'anno ammonterà, nelle recenti parole del Presidente dell'Autorità per l'energia, a 3 miliardi di euro, con una progressione aritmetica, negli ultimi due anni, di un miliardo all'anno e questo fino al... Non al 2020, quando si dice che questo sistema voluto dall'Unione europea andrà a regime, ma solo (solo...) fino alla imminente esplosione della bolla speculativa della "green economy" italiana, nella vergogna dei suoi ideatori e nel loro conseguente, e meritato, castigo.
Vorrei pregare tutti voi di evitare malintese solidarietà: i fatti in questione sono di una gravità inaudita e mai come in questo caso la parola "inaudita" deve essere intesa in senso letterale.
Cordiali saluti.
Alberto Cuppini