il Comitato Ariacheta aderisce alla RETE della RESISTENZA sui CRINALI

giovedì 23 aprile 2009

"Carta di Palermo"

Cari amici,
l’impegno in difesa del paesaggio e per rilevare i reali limiti dell’eolico industriale continua. Il CNP, Italia Nostra Roma e EPAW, European Platform Against Windfarms, hanno inviato la Carta di Palermo ai Ministri dell’Ambiente, riuniti a Siracusa in preparazione del G8. Il 5 maggio p.v. saremo poi a Strasburgo per la Conferenza stampa dell’EPAW che riunisce ad oggi 323 organizzazioni di 18 Paesi europei. Sarà per noi presente Peter Glidewell e verrà illustrata la richiesta di moratoria alla Commissione Europea.


CARTA DI PALERMO

A Palermo, nei giorni scorsi, si è tenuto il Convegno Internazionale “Paesaggio sotto attacco. La questione eolica” su invito del Presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo e alla presenza dell’ Accademico di Francia e già Presidente della Repubblica francese, Valéry Giscard d’Estaing, del Presidente della European Platform Against Windfarms, EPAW, Jean-Louis Butré, di Vittorio Sgarbi, di Carlo Ripa di Meana, di molti rappresentanti italiani e internazionali della cultura, docenti universitari sulle energie rinnovabili, delegati delle più importanti organizzazioni paesaggistiche europee.

La carta adottata si propone di ottenere dall’Unione Europea una moratoria sull’eolico che possa raggiungere i seguenti obiettivi:


1. Devono essere stabiliti chiari strumenti giuridici dedicati alla difesa del paesaggio e della biodiversità, che escludano l’installazione di impianti eolici all’interno di aree di rilevanza storica, monumentale, paesaggistica, naturalistica che i Paesi dovranno identificare. Si dovrà estendere, inoltre, un vincolo di rispetto nelle aree circostanti che escluda dall’orizzonte visivo qualsiasi installazione eolica.

2. I Paesi devono analizzare attentamente gli impianti eolici industriali evidenziandone costi e benefici diretti e indiretti. I vantaggi fiscali e finanziari concessi dovranno essere pubblicamente discussi e vagliati dalle competenti Autorità.

3. L’industria eolica non deve godere di privilegi ingiustificati; i progetti dell’industria eolica devono essere approvati o respinti, al pari di ogni altra attività industriale, in base al loro reale rendimento.

4. I Paesi devono impegnarsi a rendere i progetti relativi alle nuove installazioni eoliche del tutto trasparenti e in base agli strumenti giuridici nazionali, sottoporli a un dibattito pubblico che coinvolga la popolazione delle aree interessate.

5. Infine si chiede ai Governi delle Nazioni di valutare attentamente le loro responsabilità in merito all’impatto devastante che l’industria eolica ha sull’ambiente, il paesaggio e la biodiversità.
Le generazioni future li giudicheranno.