il Comitato Ariacheta aderisce alla RETE della RESISTENZA sui CRINALI

domenica 16 agosto 2009

Il Consiglio del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi affronta la questione del progetto dell’impianto eolico industriale di San Godenzo

(Resoconto di L.V.)

Il 30 luglio si è tenuta una seduta del Consiglio Direttivo del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Tre membri del comitato Ariacheta (Paolo, uno dei proprietari all’interno del Parco, Pierangelo, guida ufficiale del Parco e proprietario, e chi scrive, cronista del comitato) hanno trovato il tempo di assistervi: saliti in macchina siamo scesi a Dicomano e poi risaliti fino al passo di Croce a Mori, nelle cui prossimità abbiamo scoperto un simpatico anemometro (visto che piazzarli costa parecchi soldini è evidente che qualcuno pensa di metterci delle pale: abitanti dei paraggi, per caso voi ne sapete qualcosa?), e poi ridiscesi a Pratovecchio.
Nel palazzo sede del Parco, seduti attorno al tavolo del consiglio troviamo diversi amici dell’Ariacheta, che abbiamo conosciuto alla passeggiata del 2 giugno o in successive occasioni (c’è anche Alberto Conti, presidente del WWF Forlì). Il presidente del Parco Nazionale, Luigi Sacchini, con grande gentilezza, cambia l’ordine del giorno per permetterci di ascoltare quanto ci preme e poi lasciarci liberi.
Nevio Agostini introduce il tema torri eoliche e cede la parola al dott. Gennai, il tecnico che sta valutando il progetto dal punto di vista del parco. Non entro nel dettaglio, ricordo solo che a suo tempo, quando il progetto dell’impianto eolico industriale era stato presentato in Regione, l’Ente Parco non era stato informato (con grave lacuna procedurale) e aveva quindi, in seguito anche alle sollecitazioni del comitato Ariacheta, richiesto di riceverne gli elaborati. Ora questi elaborati sono in fase di attenta valutazione e se il progetto, già monco e zoppo di suo, arriverà al punto di essere dibattuto in opportuna sede – se ho capito bene alla Conferenza dei Servizi - allora il Parco prenderà posizione.
La parola passa quindi a Roberto Tinarelli, l’amico ornitologo presidente dell’ASOER, che presenta una relazione sull’impatto dell’impianto sull’avifauna del Parco, in cui ribasce la sua valutazione di estremo pericolo (ci ha promesso per il blog un documento di sintesi, ma già sul sito del Comitato Montedeicucchi trovate una sua relazione analoga, cfr. i nostri link).
Segue un breve dibattito: qualcuno dei consiglieri (ricordo Crudele) avrebbe preferito uno schieramento chiaro e intransigente da subito, ma il Presidente, che probabilmente ha maggiore riguardo per i delicati equilibri politici che ruotano attorno a tutta la faccenda, ha preferito di riservarsi di intervenire a tempo debito, quando le carte saranno in tavola. Sembra non sia necessario nemmeno dirlo: il parere sarebbe, allo stato attuale del progetto, negativo. A questo punto Sacchini, riassumendo la questione, dice che il Parco sarebbe disponibile ad accogliere un'eventuale domanda, da parte dei proprietari confinanti, di entrare a far parte del territorio del Parco - cosa che è facile per me arguire potrebbe giovare alla battaglia contro l’eolico industriale. Terminato il dibattito del Consiglio su questo punto, mi è sembrato doveroso chiedere la parola al Presidente, che gentilmente me l’ha concessa, e ho così potuto portare al Consiglio un breve saluto da parte dell’Ariacheta (e credo ora di poter aggiungere ora il CNP e tutte le associazioni che ci sostengono, Italia Nostra, WWF, CAI, Mountain Wilderness, Altura…), che nel Parco vede un importante alleato, esprimendo quindi la speranza di avere presto un incontro in cui si possano gettare le basi, almeno per quello che riguarda la nostra porzione di Parco sangodenzina, per una maggiore collaborazione, collaborazione che finora è stata, come si sa, difficoltosa, e non per mancanza di attenzioni da parte del Parco. Il comitato Ariacheta può e credo voglia (ma questo è da verificare tra di noi!) restare una realtà civica attiva nella tutela del territorio, anche al di là della questione torri eoliche. Tocca a noi a questo punto rivolgere un invito al Parco, proponendo argomenti di reciproco interesse ( per esempio: l’allargamento dei confini del Parco su cui alcuni di noi stanno già concretamente meditando, eventi, partecipazione degli agriturismi e della popolazione). Ecco, ancora saluti e buone ferie a tutti.

Che altro dire? Per cominciare invitiamo tutti gli amici dell’Ariacheta a:

a) leggere Crinali, il periodico d’informazione del Parco (raccomandabile: per riceverlo gratuitamente basta farne domanda a info@parcoforestecasentinesi.it)

b) frequentare il Parco e scoprire le sue meraviglie e a “sentire” la sua presenza dentro di noi. Non può fare che bene, a noi e alla nostra causa.

c) provare a immaginare e proporci, in quanto comitato di ispirazione ecologica e ambientalista, in quale modo il Parco possa diventare anche una nostra casa, proteggerci e tutelarci, e in quale modo noi possiamo prenderci cura di lui e dei suoi protetti, animali, vegetali e minerali.