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venerdì 12 marzo 2010

TELEIRIDE: dibattito sull'eolico in Mugello

Giovedì 4 marzo negli studi di Teleiride a Barberino, si è tenuto, all’interno della trasmissione di approfondimento locale “Girotondo”, un dibattito in diretta dedicato all’eolico in Mugello. Presenti per Italia Nostra Mariarita Signorini, per il WWF Paolo Mattioli, per Legambiente Piero Baronti, per Aper (costruttori eolici) Alessandro Cellini, per Forum energie e società Enzo Palmieri; il dibatto è stato preceduto da un filmato con un’intervista al redattore del piano energetico provinciale Riccardo Basosi. Nessun rappresentante del nostro Comitato era presente: l’invito che ci era stato fatto è stato ritirato. Sul sito www.teleiride.tv la trasmissione può essere visionata per intero in streaming.

Che dire? Il dibattito è stato serrato ma senza trascendere. Ci ha fatto molto piacere apprendere dalla bocca del presidente di Legambiente Toscana, Piero Baronti, che il progetto di San Godenzo è brutto e sbagliato, e speriamo se ne ricordi in futuro. Ci ha fatto meno piacere sentirgli dire che la serata di Scarperia è stata una “serata demagogica” dove si è presentato un progetto, quello di San Godenzo, “non indicativo di quello che sono invece gli altri progetti per il Mugello”. Occorre dirlo in tutta chiarezza: l’affermazione è falsa - o Baronti si è limitato a leggere male la locandina della serata, o è stato male informato perché, come tutti i presenti a Scarperia possono ricordare, non è stata detta una sola parola – tolta la ragione della nascita del nostro Comitato – sul progetto presentato a San Godenzo (di cosa si è parlato potete verificarlo leggendo il programma che abbiamo già pubblicato in un post precedente, qui sotto). Il tema era per l’appunto il Mugello.

È dispiaciuto poi vedere propagate, dalla parte dei fautori dell’eolico industriale, anche altre falsità, com’è capitato per esempio al professor Basosi, il quale nell’intervista registrata ha sostenuto una palese falsità, che gli impianti “non vengono proposti su aree di particolare interesse”, mentre sappiamo tutti e lo dovrebbe sapere pure lui, visto che è un remuneratissimo espertone della Regione, che il progetto di San Godenzo prevede delle pale all’interno di un SIC.

Queste le precisazioni necessarie. Potremmo continuare a ribattere in lungo e in largo alle numerose menzogne, furberie e sotterfugi sciorinati da parte dei fautori dell’eolico industriale (per esempio hanno continuato a parlare della potenza delle pale, alludendo a quella installata, che non è affatto quella prodotta, visto che per il 70% circa del tempo le pale mugellane resterebbero perfettamente inefficienti), o rimproverare la conduttrice di alcune, forse innocenti, ingenuità. Ma confidiamo che chi ci legge e segue sia ormai in grado di intendere e fare le proprie considerazioni.

Per concludere, da parte nostra va comunque un grande ringraziamento:

- innanzitutto a Mattioli e Signorini, che hanno dimostrato come la certezza di aver ragione e di combattere per una giusta causa, e non per denaro, doni eloquenza e coraggio.

- a Teleiride, nelle persone della giornalista Ilaria Ontanetti e del direttore Telluri, che hanno avuto il coraggio di sollevare e affrontare, come che sia, un argomento spinoso, difficile e scomodo. Premiati dall’ascolto e dall’interesse con cui è stata seguita la trasmissione siamo certi della sua utilità, e speriamo abbia un seguito.

Da parte nostra invitiamo infine i mugellani ad uscire dal loro silenzio, a formare altri comitati o gruppi d’interesse, a contattare noi o le associazioni anti-eolico-industriale a rivolgersi direttamente alle amministrazioni locali per chiedere chiarezza e informazione, dati e confronto pubblico.
Che altrimenti si sa, basta annusare l’aria che tira: se non si noi strepita noi cittadini, il silenzio continua – o peggio: vengono propinate trasmissioni davvero propagandistiche, come quella di Iacona su Rai3, in cui le pale vengono presentate come certa salvezza dell’umanità. Se stiamo zitti arriveranno i bulldozzer, per scavare le strade, sbancare la montagna, aprire voragini in cui montare i basamenti delle pale che col loro orrendo frastuono rovineranno la quiete e la vita della montagna.
lv