il Comitato Ariacheta aderisce alla RETE della RESISTENZA sui CRINALI

martedì 23 giugno 2009

Le linee guida del WWF sugli impianti eolici. Importanti osservazioni di Alessandro Rossetti

Amici dell'Ariacheta,
abbiamo ricevuto una mail da Alessandro Rossetti (WWF - Marche) che ci è sembrata di grande importanza perché evidenzia uno dei punti critici della lotta agli impianti eolici industriali: il meccanismo per cui se da un lato la sua (come forse altre) associazione ambientalista si schiera contro questi impianti quando non rispettano certi parametri, dall'altro poi non interviene per verificare questo rispetto.
Noi dell'Ariacheta ci teniamo a sottolineare che siamo molto grati agli amici del WWF, che sono intervenuti fin dall'inizio a nostro fianco, e ci hanno davvero aiutato in tanti momenti di riflessione. Per questo vogliamo incitarli a riflettere tra di loro, e anche con noi, per acquistare maggiore incisività e determinatezza, per condurre a buon fine la comune battaglia contro le pale! Ecco le parole di Rossetti ( abbiamo dovuto sostituire il sottolineato originale con il grassetto):



Cari amici,
riguardo il documento "EOLICO E BIODIVERSITA' - linee guida per la relizzazione di impianti eolici in Italia" mi permetto di fare alcune considerazioni, con particolare riferimento alle Carte delle aree potenzialmente compatibili con l'installazione di impianti eolici industrali. Non entro nel merito sulla scelta del WWF Italia, peraltro in linea con gli indirizzi internazionali, di sostenere lo sviluppo dell'eolicio industrale in Italia: in proposito mi limito ad evidenziare che la sostenibilità ambientale di tale scelta non è però affatto scontata, come evidenziato anche da autorevoli ambientalisti ed esperti del settore (tra cui cito Maurizio Pallante) e avrebbe meritato una più approfondita riflessione da parte delle associazioni ambientaliste.
Entrando invece nel merito delle Carte delle aree potenzialmente compatibili, segnalo che ALCUNI PUNTI NON RISULTANO COERENTI CON LE NORME VIGENTI. In particolare, il documento prevede, tra le AREE PRECLUSE, le "Zone A e B previste dai piani di gestione delle aree protette in base all'art. 12 della della L. n. 394/1991"; in tal senso, quindi, la realizzazione di impianti industrali per l'energia eolica sarebbe consentita nelle zone C e D del Piano per il Parco. Il citato art. 12 prevede, tuttavia, che nelle zone C (aree di protezione) "in armonia con le finalità istitutive ed in conformità ai criteri generali fissati dall'Ente parco, possono continuare, secondo gli usi tradizionali ovvero secondo metodi di agricoltura biologica, le attività agro-silvo-pastorali nonché‚ di pesca e raccolta di prodotti naturali, ed è incoraggiata anche la produzione artigianale di qualità", mentre, nelle zone D (aree di promozione economica e sociale) "[...] sono consentite attività compatibili con le finalità istitutive del parco e finalizzate al miglioramento della vita socioculturale delle collettività locali e al miglior godimento del parco da parte dei visitatori. E' evidente, quindi, che l'eventuale inserimento di impianti industrali (quali sono quelli eolci di medie e grandi dimensioni) può essere valutato ESCLUSIVAMENTE NELLA ZONA D, previa attentissima valutazione di compatibilità con le finalità del parco. Va inoltre considerato che questo indirizzo del WWF NON E' APPLICABILE ALLE AREE PROTETTE NON DOTATE DI PIANO PER IL PARCO, che rappresentano la stragrande maggioranza di tutte le aree protette.
Inoltre, non deve essere dimenticato che tra le principali finalità di cui all'art. 1 della L. n. 3941991 vi è la CONSERVAZIONE DI VALORI SCENICI E PANORAMICI. A tal fine, e in considerazione che non sono ancora quasi mai state istituite le AREE CONTIGUE di cui all'art. 32 della stessa legge, sarebbe opportuno, in coerenza anche con il principio di precauzione, individuare aree precluse agli impianti eolici anche nelle aree limitrofe alle aree protette.
Anche per quanto riguarda le ZPS, sebbene il DM del 17/10/2008 fa salvi i progetti precedentemente presentati, riterrei più coerente, in via prudenziale, che il WWF indichi la preclusione delle ZPS dalla realizzazione di tutti i progetti di impianti eolici medi e grandi.
Un'ultima considerazione riguarda, infine, il livello di recepimento di tali linee guida. E' infatti evidente che, sebbene, come abbiamo visto, tali linee guida non risultino particolarmente restrittive, sono ben lungi dall'essere applicate nei progetti realizzati o in fase di approvazione. E', ad esempio, il caso delle Marche (che conosco meglio) dove i progetti di grandi centrali eoliche (circa 13) si concentrano tutti (o quasi) all'interno di una AREA PRIORITARIA e con densità ben superiori a quella massima indicata di 20 pale per 100 Kmq e con distanze, tra gli impianti, ben inferiori a 10 Km. Inoltre, la Regione sta approvando anche progetti in ZPS benché abbiano il parere negativo sulla Valutazione di incidenza e non favorevole da parte dell'ISPRA. Lo stesso documento del WWF ammette che "nel complesso la Regione Marche ha una buona impostazione metodologica e filosofia ma in definitiva gli atti garantiscono molto meno rispetto i valori di biodiversità di quelli di altre regioni [...]".
Consentitemi, allora, di chiudere con la mia personalissima opinione che le linee guida servono a ben poco se non sono affiancate da una attenta attività di verifica sui progetti in fase di approvazione e di efficace contrasto ai casi, come nelle Marche, che si discostano palesemente da esse.

Saluti a tutti,

Alessandro Rossetti